Mai stati (mandati) in B. Storia di una prescrizione.

Internet e i social network hanno il pregio di metterti in contatto non solo con amici vicini e lontani ma anche con comunità di persone che condividono i tuoi stessi interessi. Purtroppo però talvolta si genera un certo isolamento all’interno di queste comunità o gruppi di interesse che, se da un lato rafforza le tue convinzioni, dall’altro non ti consente di conoscere quelle degli altri.

Quando poi ti apri al mondo, dialogando, o litigando, con persone fuori dalle tue cerchie (dai tuoi amici, dai tuoi followers eccetera) scopri cose molto interessanti e comprendi quanto variegato sia il mondo.

Questa lunga premessa per raccontarvi quanto accadutomi ieri sera quando, incautamente ma non troppo, ho risposto, in modo polemico, ad un tweet di @Ruttosporc, account parodia del quotidiano Tuttosport dietro al quale si cela un tifoso dell’Inter. In genere tendo a seguire qualcuno, non troppi, degli account illustri di tifosi delle squadre avversarie per curiosità e per scoprire cose interessanti come, ad esempio, il venire a conoscenza del fatto che la Juve domenica sera avrebbe “rubato” contro il Milan. Seguo, dicevo, questi account sapendo però di non dover rispondere: un po’ perchè ognuno ha il diritto di scrivere ciò che gli pare senza che il mondo che non la pensa come lui lo tempesti di messaggi (che spesso poi diventano insulti); un po’ perchè so che poi si scatenano le polemiche e io raramente riesco a non farmene risucchiare. Ma ieri sera forse ero meno sereno del solito e ci sono cascato. Ma è stato positivo perchè ho scoperto delle cose davvero interessanti a proposito dei tifosi interisti. Cose che fino a quando rimanevo confinato nella mia cerchia di amici tifosi della Juve (e del Toro) non potevo conoscere.

In pratica ciò che riempie di orgoglio i tifosi di una delle tre potenze del calcio italiano è il fatto di non essere mai stati in Serie B. 105 anni di serie A rappresentano sicuramente un valore. Se, però, sei una società che, specie negli ultimi 40 anni, ha speso tantissimo (più di tutte), allora magari non può essere un valore soltanto il partecipare. Ogni tanto bisognerebbe anche vincere. E invece no. “Non siamo mai stati in B“; “Voi dove eravate dal 2007 al 2011“, “Non avete ancora digerito la B“… insomma, applicando a noi tifosi della Juve i loro curiosi parametri di valutazione dei risultati calcistici, gli interisti pensano che noi ancora siamo lì a soffrire per il fatto di essere stati mandati in Serie B. Cari interisti, fatevene una ragione, la Juventus è tornata a vincere e noi si vive proiettati nel presente e nel futuro, cercando la vittoria e basta. Partecipare a 105 campionati per vincerne 18 (di cui uno, è questo è record impareggiabile, vinto pur arrivando terzi! e un altro vinto con la Juve in B e tutte le altre fortemente penalizzate) spendendo più di tutti in allenatori e giocatori non mi sembra un risultato di cui vantarsi.

Che poi il loro vanto “Mai stati in B” andrebbe cambiato in “Mai stati mandati in B“. Perchè la Juve in B non ci è finita per demeriti sportivi ma a causa di una vicenda squallida e priva di fondamento come “calciopoli“. La Juve è stata mandata in B a causa delle intercettazioni che dimostravano pressioni da parte dei dirigenti nei confronti di arbitri e dirigenti federali al fine di trarre vantaggi per la propria squadra, mentre l’Inter no perchè, come disse nel corso del processo il PM Narducci: “piaccia o non piaccia non ci sono telefonate di Facchetti o Moratti agli arbitri“. Poi la storia ha mostrato che quelle telefonate c’erano eccome e non solo, con Carraro che chiama Bergamo (qui l’intercettazione) e gli dice “assolutamente che non si sbagli a favore della Juventus, per carità di Dio che ci sono le elezioni in Lega e non possiamo permetterci casini“. Infatti, il Procuratore Federale Palazzi nelle conclusioni accluse al dispositivo sull’inchiesta relativa ai fatti del 2006, spiega che l’Inter è stata assolta per prescrizione nonostante “condotte finalizzate ad assicurare un vantaggio in classifica”.

prescritti

Di calciopoli ci sarebbe da scrivere e da parlare ancora a lungo ma non è questo il post adatto per farlo. Qui basta quanto abbiamo già detto (consiglio anche la lettura di questo post Andrea Agnelli, John Elkann e Calciopoli in cui analizzo anche il ruolo della proprietà della Juve nella vicenda calciopoli) e rimandando comunque a futuri post ulteriori analisi per una vicenda tipica dell’Italia dalla curiosa e atipica idea di giustizia. Ringrazio pubblicamente le persone che ieri sera mi hanno consentito di scoprire che se per la Juve “vincere è l’unica cosa che conta“, per l’Inter, invece è “mai stati (mandati) in B“. E ho tralasciato, volutamente e per non annoiare, il discorso sul famoso Triplete, quello di cui si parlerà per i prossimi 50 anni poichè quando il presente è grigio e il futuro è indonesiano allora è meglio guardare al passato. Ah, vero, ho anche tralasciato che per fregiarsi della patente di onesti occorre essere onesti sul serio (no chiamate agli arbitri, no passaporti falsi, no marchi ceduti fittiziamente, no pedinare e spiare giocatori propri e dirigenti avversari e molto altro ancora).

La settimana del prescritto, tutti gli articoli:

Il primo scudetto dell’Inter vinto col trucchetto

Quando l’Inter fu retrocessa ma non andò in B

Il doping e l’Inter, una storia triste

Corruzione, lattine e tornei giovanili col trucco

Il passaporto di Recoba: si cambiarono le regole per non far retrocedere l’Inter

 Iuliano – Ronaldo, la storia raccontata a modo loro

 Mai stati (mandati) in B. Storia di una prescrizione

Comments

  1. diego says

    Così per rinfrescare un pò la memoria, scrivevano i giornali spagnoli dopo Inter Barcellona del 2010..

    MADRID (SPAGNA), 21 aprile – Titoli duri nella stampa catalana all’indomani della partita Inter-Barcellona sull’operato dell’ arbitro portoghese Olegario Benquerenca, anche se nell’insieme la prestazione dei nerazzurri viene giudicata dai giornali spagnoli superiore a quella di un Barca sottotono. “Robo a la italiana” (Furto all’italiana), strilla a tutta prima pagina Sport, precisando che “l’arbitro portoghese amico di Mourinho ha dato il terzo gol all’Inter in fuorigioco e si è mangiato un rigore di Sneijder su Alves”. “Furto”, è il titolo che sbarra la prima anche dell’altro sportivo catalano, Mundo Deportivo, che in seconda pagina titola con maggiore precisione “Furto alla portoghese”. “Il campione cade a San Siro vittima di una Inter senza complessi e di un arbitraggio indegno della Champions” spiega il giornale di Barcellona, sottolineando che “il 3-1 di Milito era illegale e che ci sono stati due chiari falli da rigore contro Piquè e Alves”.

    “L’AMICO DI MOURINHO” – Mundo Deportivo dedica una pagina all’arbitro portoghese sotto il titolo “Olegario, fedele amico di Mou”. Anche la stampa sportiva della capitale spagnola, vicina al Real Madrid, grande rivale del Barca, non risparmia critiche all’arbitraggio. Marca, che titola in prima pagina “Mou si avvicina al Bernabeu”, lo stadio del Real che ospiterà la finale il 22 maggio, rileva che “l’arbitro ha danneggiato i blaugrana”. “Il calcio non si merita questo” titola nelle pagine interne, affermando che “il portoghese non avrebbe dovuto dirigere questa partita: oltre al fatto che ci sono arbitri migliori in Europa, il solo fatto che sulla panchina italiana ci fosse Mourinho era un motivo sufficiente per non designarlo ed evitare cosi possibili sospetti”.

  2. diego says

    Stampa spagnola attacca l’arbitro di Inter-Barcellona
    21.04.2010 22.00 di Redazione TMW. articolo letto 4103 volte
    Fonte: TELELOMBARDIA – http://www.qsvs.it
    © foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

    «Furto all’italiana». Non usa mezzi termini il quotidiano catalano “Sport” per commentare la vittoria dell’Inter contro il Barcellona. «L’arbitro portoghese amico di Mourinho – si legge all’interno della testata – ha dato il terzo gol all’Inter in fuorigioco e si è mangiato un rigore di Sneijder su Alves». Dello stesso tenora anche l’apertura del “Mundo deportivo”, che in prima pagina scrive solo una parola: «Furto!», aggiungengo poi che «i campioni cadono a San Siro vittime di un’Inter senza complessi e di un arbitraggio indegno della Champions».
    Più moderati “As” e “Marca”, politicamente più vicini al Real Madrid: per “Marca” Mourinho ha dato una lezione a Guardiola, e ora è più vicino al Bernabeu, con riferimento sia alla sede della finale, sia alla panchina “blanca”, mentre “As” parla apertamente di assalto al tecnico lusitano.

    • granatafiero says

      …gobbetto ti ricordo che l’accusa chiese la condanna alla..LEGAPRO!!!!….IL vostro avv. difensore…..P A T T E G G I O’ LA SERIE B!!!!!…..adesso hai capito la storia della tua squadraccia di cartapesta????……voi dovete purgare le PORCATE CHE L’AVVOCATO HA PERPETRATO IN TROPPI ANNI…e a voi cosi’ andava bene!!!…perche’ vincere non e’ importante…e’ l’unica cosa che conta…e non importa…COME!…..ADESSO vi ritrovate uno stadio di proprieta’ (…che voi trasformate in un obitorio sempre aperto…)….anche questo conseguenza delle PORCATE DELLA FAMIGLIA INDEGNA DI STARE AL MONDO…..e poi siete solo la juve….

  3. raffaele says

    Tanta, ma tanta bile
    La storia della juve è nei tribunali
    Il maltolto si trova a Torino
    Non vedo come l’Inter abbia truffato, dal momento che non l’HANNO fatta vincere per 18 anni
    Rimettetevi a posto perchè a furia di pensare alla serie cadetta vi siete arrabbiati troppo e non distinguete il vero dal falso
    In caso contrario fate un pò come vi pare, padronissimi di essere masochisti eh…
    Buona serata

  4. tex says

    …beh voi cari Juventristi avete cambiato “girone” nel 1913 con tanto di ripescaggio per evitare la retrocessione, favorito, ma guarda un po’ da un dirigente interista!!( a se avesse saputo).
    Di quello non parlate mai…
    Su calciopoli continuate nella vostra opera di disinformazione. Fra l’altro quando parlate di prescrizione dite cose assolutamente inesatte.
    Non conoscendo la legge (per voi è prassi normale non conoscere la legge e fare confusione). Narducci ha ragione: non ci sono telefonate compromettenti, e quelle di cui parla Palazzi erano già ben note: tutte.
    Magari potreste parlare di cose dice Palazzi andando più avanti nel suo rapporto, in cui parla di “maggiori responsabilità appurate nei confronti della Juventus e del Milan..”. Ma da VOI non ci si può aspettare che il peggio..come sempre..

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