La Juve e gli arbitri. In Italia leoni, in Europa…

1La partita contro il Real Madrid, ha dimostrato che la Juventus non è sicuramente in Champions League per caso, perché riuscire a restare in partita fino al 90′, giocando un tempo in inferiorità contro i Galacticos, per di più in trasferta, non é da tutti, e i bianconeri, nonostante non abbiano avuto particolari occasioni da goal, hanno tenuto il campo egregiamente, conservando delle grosse speranze di passare il turno, provando anche a far risultato a campi invertiti contro lo stesso Real.

Nelle interviste del dopo gara Antonio Conte ha sintetizzato la prestazione dei suoi  facendo una premessa: “La partita della Juventus è stata condizionata da pesanti errori arbitrali, tanto che ho fatto pure i complimenti al direttore di gara. Li accettiamo, perché le decisioni a volte ti vanno contro e a volte sono a favore. C’era un rigore su Vidal e l’espulsione di Chiellini per chiara occasione da gol è ridicola“. Subito dopo queste affermazioni piuttosto forti ha descritto la partita parlando del modulo e cercando di spiegare le scelte tattiche fatte.

È utile sottolineare come l’arbitro ci abbia messo del suo per condizionare la gara, commettendo un solo errore in 90 minuti, ma uno sbaglio troppo grosso per non essere sottolineato, ovvero l’espulsione di Chiellini per la presunta gomitata a Cristiano Ronaldo, che oltre ad essere uno dei migliori giocatori al mondo, è anche molto furbo perché accentuando la caduta, e mettendosi le mani sul volto, ha indotto il direttore di gara all’errore facendo espellere il difensore bianconero autore del gesto.

Non è dato sapersi se l’espulsione sia stata inflitta per la violenza del fallo, o perché il signor Grafe, abbia considerato chiara occasione da rete la discesa di Cristiano Ronaldo, ma comunque in entrambi i casi il cartellino rosso è stato esagerato e dimostra che la Juve, in Europa non ha santi in paradiso, così come in Italia, e viene considerata alla stregua di una provinciale qualsiasi.

Il fatto di subire un espulsione del genere è da considerarsi un vero è proprio atteggiamento da sudditanza psicologica che la Juventus ha subito, vuoi perchè si trovava al cospetto del Real Madrid, vuoi perché il fallo l’ha subito Cristiano Ronaldo, ma in questo caso la Juve, che in Italia cose del genere di certo non ne subisce, è stata trattata come un Chievo Verona o un Catania qualsiasi, che si vedono annullare dei goal regolarissimi per decisioni cervellotiche che vanno solo ad aiutare i più forti condannando le piccole provinciali.

Provinciali…, si,  perché se la Juventus in Italia viene considerato un Top Club, e di conseguenza trattata da grande squadra, in Europa riceve quello che Torino, Atalanta, Chievo, Catania, Bologna, subiscono ogni settimana al cospetto delle grandi, ovvero il trattamento delle provinciali, senza alcuna tutela.

È chiaro che il signor Conte la domenica non parli mai di arbitri, o quando riceve i favori, ironizzi dicendo che anche se subisse dei torti si comporterebbe allo stesso modo, non discutendo le decisioni arbitrali, perché in serie A, generalmente le cose girano in maniera diversa, ma non appena si varcano i confini e la sua Juventus subisce dei trattamenti quantomeno discutibili,  viene subito smentito e comincia le sue conferenze stampa sottolineando gli errori arbitrali.

Un mister che in linea con il suo personaggio, e come altri suoi colleghi (vedi Mazzarri), si agita come un pazzo in panchina, va a fine gara, a fare ironicamente i complimenti al direttore di gara e apre la sua conferenza stampa,  non parlando della sua squadra, ma dei torti subiti. Gli fanno eco tutti i giornalisti che sottolineano in primo luogo gli errori arbitrali, prima di giudicare la gara sotto il profilo tecnico.

La Juventus e il suo mister devono mettersi in testa, oltre al parrucchino, che in Europa la vita è diversa che in Italia, e rigori come quello concesso per il fallo di Chiellini, non sono errori arbitrali, ma l’applicazione scrupolosa del regolamento che anche in Italia viene settimanalmente applicato, ma solo contro le piccole squadre, ecco perché Chiellini, abituato ad essere immune a queste situazioni, si è sentito il diritto di intervenire in maniera scomposta nel pieno dell’area di rigore. Così come è evidente che il presunto “fallo” su Vidal in area, che in Italia qualunque arbitro avrebbe punito con un penalty se a favore di una delle grandi, in Europa, non viene nemmeno visto, specie se poi a subirlo è una provinciale come la Juventus.

Antonio Conte, i giornalisti, i blogger e i tifosi, se ne facciano una ragione, la vita in Champios è più ardua che in Italia, e si finisce spesso per essere danneggiati, così come accade alle piccole nel campionato italiano. Mi rendo conto, e so anche bene cosa voglia dire, perdere delle partite e dei punti preziosi per errori arbitrali, e ormai considero la cosa, un male necessario nel nostro calcio, così come i rendo conto che i Conte,  gli Agnelli,  i Lapo e i tifosi non siano abituati a queste cose, ma il mio augurio e che queste situazioni li portino a capire una volta per tutte cosa significa buttar via tempo, lavoro, impegno per errori non propri, e magari al posto di fare i superiori e gli spocchiosi quando gli altri parlano di arbitraggi sfavorevoli in Italia, provino a ricordare cosa significhi essere considerata una provincialotta qualunque, come la Juve viene considerata in Europa.

Si rendano conto cosa significhi non essere tutelati da un sistema che aiuta i grandi, danneggiando i piccoli, perchè è logico pensare che se l’azione dell’espulsione di Chiellini fosse avvenuta a maglie invertite, probabilmente al posto del rosso sarebbe uscito il giallo dal taschino del direttore di gara, e la partita sarebbe proseguita ad armi pari. Tutto il mondo è paese, e la sudditanza psicologica di cui la Juve beneficia in Italia, e la stessa che invece subisce in Europa secondo il teorema per cui a fine anno torti e favori si compensano (purtroppo per loro in competizioni diverse). Lo ricordino i bianconeri, è troppo facile fare i superiori quando tutto gira bene per poi finire per comportarsi come un Mazzarri qualunque laddove le cose girano diversamente.

 

 

Comments

  1. DANIELE FUENTES says

    Condivido tutto, è un’analisi veritiera…un solo appunto: il signor Chiellini dovrebbe finalmente capire che fa parte di una squadra di calcio e non di un team di Wrestling, e che il calcio, normalmente, non si gioca usando le braccia in misura doppia rispetto alle gambe, perchè questo “signore” da sempre si permette di rifilare manate in faccia, abbracci da soffocamento in area, mosse da judo, strattonate o incollaggi al superattack, gomitate a ripetizione nei costati avversari e quant’altro…poi naturalmente essendo abituato bene qui da noi dove non viene neppure ammonito dopo dieci falli del genere credeva ieri sera di ricevere le stesse “chiusure di occhi” di cui usufruisce impunemente in Italia.

  2. Luciano Cavagnero says

    Peccato che un’analisi del genere sia riportata solo su questo media che conta poco. Chissà quando se ne faranno una ragione anche giornali tipo Tuttosport, la Gazzetta e televisioni. A già, dimenticavo, anche i giornalisti devono conservare il loro posto di lavoro e fare carriera…

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