Cairo, Ventura, Padelli… Perché il pesce puzza dalla testa

Dodici punti in dodici partite, ottenuti grazie a due sole vittorie, sei pareggi e quattro sconfitte, con 21 goal subiti e la quart’ultima peggior difesa del campionato (hanno fatto peggio soltanto Sassuolo, Bologna e Sampdoria) non sono di certo un bel biglietto da visita per il Torino targato Ventura del 2013/2014. L’inizio scoppiettante contro un Sassuolo, ancora acerbo per la serie A, e senza diversi uomini causa squalifiche e di un mercato ancora non concluso, avevano un po’ illuso i granata che forti di quel successo rotondo, avevano forse pensato di avere una squadra già pronta per raggiungere il traguardo della salvezza, spinti anche da Ventura che pronosticava addirittura un Toro da parte sinistra della classifica.

Da quella partita, è stato un susseguirsi di prestazioni appena sufficienti, ma senza mai un acuto, mai senza sbavature o giocate e vinte in scioltezza, infatti l’unica altra vittoria dei granata è stato il 2-1 di Bologna, viziato però da mezza partita giocata in superiorità numerica per la sciocchezza di Natali negli spogliatoi, che ha lasciato la propria squadra in dieci per tutta la ripresa.

Il resto è stata mediocrità, con una squadra non in grado di gestire situazioni di vantaggio, incapace di approfittare di una situazione di superiorità numerica dal 5′ del primo tempo, rischiando addirittura di perdere la gara con l’Inter, se non fosse stato per il miracolo di Bellomo a tempo scaduto. Incapace di gestire un doppio vantaggio maturato contro il Livorno, e prima ancora contro un Milan che sta regalando punti a tutti ed è in condizioni pietose. Non in grado di imbastire un’azione di attacco nel derby, lasciando Buffon spettatore per 90′ e stesso discorso contro un Napoli che senza sudare, è riuscito a vincere contro un Toro troppo brutto per essere vero.

In queste dodici giornate soprattutto, la squadra ha dimostrato di essere troppo debole  per poter affrontare senza patemi un campionato di serie A, essendo troppo dipendente da un solo giocatore, Cerci e con un D’Ambrosio sugli scudi, che da soli stanno tenendo in piedi la baracca. Senza qualità, se non nei due elementi appena citati, senza alternative, con un portiere non all’altezza della massima serie,  incapace di fare parate decisive e purtroppo complice troppe volte di errori o indecisioni sui tanti, troppi goal presi. Se purtroppo, consideriamo che la difesa del Torino, è una delle più battute del campionato, e probabilmente ha subito meno tiri in porta rispetto allo scorso anno, ci sono dei buoni motivi per essere preoccupati e rimpiangere Francois Gillet che volava da un palo all’altro, essendo spesso il migliore dei suoi, salvando diversi punti, che a fine stagione sono stati fondamentali per la salvezza.

Una squadra costruita con troppe scommesse, che ha perso giocatori di esperienza e decisivi come Bianchi, Santana, Ogbonna, Gillet, Birsa, non rimpiazzati adeguatamente. Costretta a far giocare sistematicamente un giocatore che lo scorso anno era seduto stabilmente in panchina come Vives, addirittura fuori ruolo, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Con dei giocatori troppo acerbi per la serie A, come El-Kaddouri e Padelli. Con alternative scadenti, specialmente in avanti dove per raddrizzare le situazioni di svantaggio si è costretti a inserire niente popo di meno che Meggiorini.

Purtroppo questa è una squadra che farà molta fatica a raggiungere i 40 punti, perché mancano troppe pedine affinchè sia competitiva, senza una panchina che possa garantire delle alternative valide all’undici titolare, con giocatori presi in prestito, o addirittura regalati, e con ingaggi quasi da fame. Con una campagna acquisti come sempre fallimentare, condotta dal presidente Cairo, e avallata da Ventura. Una campagna acquisti che non è stata in grado di portare al Toro un portiere da serie A, una vera punta, un centrocampista in grado di fare il play maker, ma soltanto giocatori di bassa qualità o oggetti misteriosi come Maksimovic e Pasquale che in dodici giornate hanno visto il campo in pochissime occasioni. Troppo poco, per un squadra da più di vent’anni non regala più soddisfazioni ai propri tifosi, troppo poco per un presidente che in otto anni ha fatto solo promesse mai mantenute, troppo poco per un mister che ha preso in mano la situazione scegliendo  gli  interpreti, lasciando però troppe caselle vuote, o occupate da elementi inadeguati.

Il Toro di quest’anno purtroppo è questo, un agglomerato di mediocrità, dipendente da un solo giocatore, Cerci che se malauguratamente dovesse infortunarsi, lascerebbe la squadra in una situazione pietosa, senza alternative, senza possibilità di costruire qualcosa, e poter almeno provare a giocare una partita di serie A, e per questo motivo, decisamente involuta rispetto allo scorso anno dove almeno non era così dipendente da un singolo. Cairo, Ventura e Padelli, suo malgrado, sono i volti simbolo di questo nuovo Torino, una squadra che come il pesce, puzza dalla testa.

 

Comments

  1. Massimiliano says

    Essere realista mi sta bene ma disfattista no…su Cairo, va bhè, abbimo detto tutti di tutto e c’è poco da aggiungere non per niente è detto il “Banfa” ma, cosa c’entra Ventura? Padelli è una pippa colossale, non bisogna essere dei grossi esperti per capirlo, dimmi tu cosa c’entra Ventura se la società gli mette in mano un portierino del genere?!?! Hai visto la partita di ieri? Onestamente, senza volere a tutt i costi vedere cacca ovunque, con un portire con la P ieri avremmo vinto, concordi? Avremmo vinto anche con l’Inter…così a spanne il Padelli ci ha fatto perdere minimo dai 3 a i 5 punti!!! Altri 4 punti se li sono fumati in lega (Milan e Samp)…vedi tu dove potremmo essere…dai su va, bhè che voelte a tutti i costi trovare un capro espiatorio, ma questo non può essere cosiderato Ventura…ovvio che se uno pensava di andare in europa con Basha, Vives, e Meggiorni allora è un altro discorso!
    Calma e sangue freddo ragazzi! Calma! Il mister non si tocca se vogliamo salvarci stiamo dalla sua parte!
    Saluti e Forza Toro Sempre!
    MaxS

    • Silvio says

      Concordo, Ventura può far poco o niente con una rosa mediocre come questa, e un presidente pagliaccio come UrbANO Cairo

    • Ruggiero says

      Certo che c’entra Ventura.. Sei fai l’aziendalista e non dici niente sulle porcherie che ti combina il padrone, diventi complice pure tu. Se volevi Pegolo e ti han dato Padelli, non avevi che da dirlo. Invece zitto, hai preferito star zitto e sperare che cio’ che ti avevan dato fosse almeno decente. Ventura quindi complice, come quell’altro fenomeno di Petrecchete.

  2. Omar Cecchelani says

    Massi, credo di aver scritto che Ventura è più che altro colpevole di aver avallato le scelte di mercato del presidente… Poi è chiaro che con quello che ha è difficile fare una squadra, ma almeno sul portiere avrebbe dovuto e potuto imporsi… tutto li…

    • Massimiliano says

      Secondo me al Ventura gli hanno detto “Il portiere te lo sei scelto lo scorso anno e te l’ho preso…era marcio….mo so cazzi tua… io altri soldi non li spendo per errori tuoi…” sbaglio? Conoscendo il braccino del banfa ci sta tutta!
      Certo che il Padelli mi mette più ansia di Pastine…e ti ho detto tutto ;)

  3. toronelcuore says

    Difficile determinare con certezza i fattori dello scarso rendimento di una squadra di calcio (ricordo una Fiorentina retrocessa in B con un fior fiore di interpreti, tra cui Batistuta, Rui Costa etc..). Nel nostro caso direi che il fattore “Ventura” ha un grosso peso perché è lui che ha deciso di cambiare modulo di gioco, passando al 3-5-2, imponendo quindi una mezza rivoluzione, anche sul piano del mercato, con un Petrachi che si è trovato a doversi sbarazzare del gran numero di “esterni” che necessitavano per il 4-2-4 (ricordo, oltretutto, che Ventura non ha voluto un certo Weiss che sarebbe arrivato a parametro zero). E’ vero che Cairo ha sempre avuto il “braccino corto” e anche quest’anno non ha certo smentito se stesso, ma se, da conduttore tecnico della squadra, prima che inizi il campionato, dichiari di essere in grado con questa rosa di vincere un derby e di poter ottenere traguardi come il lato sinistro della classifica, significa che sei piuttosto soddisfatto dell’organico che hai a disposizione.. Io, invece, quest’anno vedo un Ventura confuso, che sbaglia spesso formazione e che con i cambi durante la partita molto spesso peggiora ulteriormente le cose. Inoltre se la squadra non ha mordente, se nei minuti conclusivi (spesso quelli decisivi) ogni volta si fa rimontare e se si vedono battere dei calci di punizione al limite dell’aria e dei corner con palla che tutte le sante volte finisce sui piedi di Padelli la colpa credo sia di certo quella del tecnico, non di Cairo e Petrachi. Tirando le somme, essendo la rosa di calciatori del valore più o meno pari a quella dello scorso anno (anche se Bellomo e El kaddouri arrivati come giovani di spessore stanno per adesso deludendo, per cui forse è peggiorata), Ventura dovrebbe cercare al più presto di schiarirsi le idee, cambiare rotta, e fare il miracolo di salvarci. Altrimenti a gennaio, rivoluzione vera.

  4. Michele says

    Purtroppo abbiamo un presidente senza idee e soprattutto soldi, per padelli si sapeva già chi era comunque forza ventura e forza TORO sempre

  5. Franchino says

    Oggi 15/12 gentile sig Cecchelani, cosa scriverebbe sul Toro? E su D’Ambrosio?
    Sono certo che fará un altra analisi precisa e attenta, su come fomentare l’ambiente a beneficio degli “amati” ovini!
    Mi permetta di farle i miei comlimenti per l’acume manifestato, o salirà sul carro dei vincitori?
    Del resto in queste ore i vari contestatori l’hanno fatto quasi tutti
    Un saluto da un “vero”tifoso granata

  6. Omar Cecchelani says

    Franchino, che dire, spesso si sbagliano le valutazioni e purtroppo se non ci si espone, non si corre di certo il rischio di sbagliare. Credo che non sia stato l’unico ad essere pessimista ad inizio campionato, e qui non si tratta certamente di salire sul carro dei vincitori, ma di ammettere di aver sbagliato le valutazioni iniziali ed applaudire chi ci ha creduto e soprattutto chi è stato l’artefice o gli artefici di tutto questo!

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