Volano gli insulti… Della Valle contro John Elkann

Il poveretto di John Elkann non perde mai tempo di ricordare agli italiani che è un imbecille. Uno che si permette di dire che i ragazzi stanno a casa perché non hanno voglia di lavorare, anche se il lavoro c’è, è un imbecille. Allora lo tengano a casa sua, un po’ a riposo. Vada a sciare o a giocare a golf. Dovremo fare un referendum per chiedere se li vogliamo ancora in Italia“.

Queste le parole di Diego Della Valle in risposta al rampollo della famiglia Agnelli che non più tardi di qualche giorno fa affermava che in Italia lavoro c’è, e che la colpa era dei giovani che non hanno la giusta determinazione nel cercarlo perché stanno bene a casa.

Una presa di posizione piuttosto forte, specie perché fatta da un ragazzo che non ha mai avuto bisogno di cercar lavoro, che probabilmente non ha mai avuto neanche la necessità di compilare e spedire  un curriculum vitae, e che se si è sporcato qualche volta le mani nella vita, lo ha fatto giusto per dare una parvenza di gavetta al suo inizio di carriera lavorativa. Parole di un ragazzo che in Fiat non ha mai preso una decisione, delegando tutta la gestione a Sergio Marchionne, limitandosi solamente a sottoscrivere tutto quel che quest’ultimo decideva e che lui per primo non sapeva forse nemmeno cosa stesse accadendo e firmando.

elkann

Senza considerare che lo stesso John Elkann è presidente di un’azienda che nel 2000 contava 234.000 dipendenti e che nel 2012, quindi dopo solo 10 anni i dipendenti si sono ridotti a 197.021, di cui 55.687 di Chrysler, e di questi, sono in Italia il 31,80% (62.583) e all’estero il 68,20% (134.438), e che quindi le sue parole non hanno alcuna cognizione di causa, perché che l’Italia sia in crisi è evidente anche al più stupido dei cretini e che la crisi porti ad un calo dei lavori e della produttività è altresì vero, e la sua azienda per prima lo dimostra.

Quindi come si possa affermare che il problema è dei giovani che non hanno voglia di lavorare lo sa solo lui. Purtroppo le opportunità lavorative scarseggiano, e non tutti hanno la capacità o la fortuna di trovare un impiego, come succedeva negli anni del boom economico quando suo nonno fece fortuna e la Fiat offriva lavoro a buona parte dell’Italia, non come ora che invece, scappa dalla crisi, che lei per prima sta contribuendo ad aggravare, ma soprattutto pochi hanno la fortuna di essere il nipote degli Agnelli e di avere quindi buone probabilità di essere occupati senza dover neanche cercarlo il lavoro.

Il suo permettersi di criticare i giovani meno fortunati di lui, e le aziende che invece investono e lavorano in Italia come la Tod’s è stucchevole, degno di un figlio di papà, sempre vissuto nella bambagia, all’ombra di chi ha sempre deciso per lui. E’ utile ricordare al signor Elkann che l’azienda “nana” cosi come lui ha definito la Tod’s, non è scappata dall’Italia come ha fatto la fiat e continua ad occupare 3.500 dipendenti, nel nostro paese e a pagare le tasse in Italia. Il signorino Elkann è uno che solitamente parla poco, e onestamente da queste uscite si capisce il motivo per cui il tuo “tutor” Marchionne, parla ed agisce per lui. Troppo facile parlare quando le fortune ti sono piovute dal cielo, vero John?

 

Comments

  1. GIUSEPPE says

    choosy- Elsa Fornero – bamboccioni- Padoa Schioppa – tutti termini adatti a loro e parentele – stando seduti solo sulle poltrone – cosi’ come gli Elkan e seguito senza alcun merito- anzi portandoci via soldi – che se li restituissero anche loro cercherebbero lavoro- sicursamente che non troverebbero- in quanto non capaci a nulla

  2. Raffaele Ruggin says

    Io ho la fortuna di avere un lavoro e pertanto apprezzo appieno questa rara merce….. ma proprio per questo so quanto è dura andare avanti e soffrire per tenerselo, quando quotidianamente qualcuno se ne approfitta e devi tenere la bocca chiusa….. Tu cerca di fare lo stesso. Anche se per motivi diversi…. Approfittane piuttosto per farti sopracciglia decenti che sei inguardabile….

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