Smettiamo di dire che son 31. Ma lo sono se ne facciano una ragione

In questi giorni di festeggiamenti per la vittoria dello scudetto da parte della Juve è tornata la polemica relativa al numero di scudetti. La vicenda è nota e si riassume in poche parole: i campionati 2004-2005 e 2005-2006, vinti dalla Juve di Capello (e Moggi, Giraudo e Bettega) sono stati revocati. Il primo è stato non assegnato, il secondo è stato attribuito all’Inter.

31 scudetti

Mi fa abbastanza schifo il modo in cui i giornalisti italiani cercano sempre la polemica ma, in questa occasione, ho colto alcuni aspetti che hanno indotto in me una riflessione, che ora condivido con il lettore.

Lo scorso anno, l’inaspettata vittoria da parte dell’armata di Conte colse un po’ tutti di sorpresa e fu inevitabile imbastire la polemica sul numero di scudetti. Del resto, ad inizio stagione Andrea Agnelli aveva ribadito la posizione della nuova dirigenza bianconera rispetto a farsopoli, in netta contrapposizione rispetto a quanto fatto dalla fallimentare dirigenza guidata da Cobolli Gilli, Blanc e Secco. Quindi, tifosi bianconeri e giocatori a sfoderare, con orgoglio, il numero 30, giornalisti, tifosi avversari e rosiconi in genere a contarne 28, con tanto di battute e barzellette varie.

Quest’anno è stato diverso. Le bandiere erano già tutte pronte e con un bel 31 in vista. In tutti i siti, i giornali  e le televisioni sono apparse le immagini dello scudetto con il numero 31 steso a mò di gigantografia a centrocampo, oltre alle varie foto e video dei giocatori che portavano a spasso scudetti con il numero della discordia ben impresso e visibile(solo la Gazzetta, molto attenta a queste cose, ha cercato le uniche immagini della festa scudetto in cui non apparisse il numero 31 per poi usarla in prima pagina). La mossa più abile che la società potesse fare. Come potevano, infatti, i giornalisti affermare che il numero giusto è il 29 quando le immagini che le loro regie o i loro giornali hanno mostrato recitavano invece che gli scudetti erano 31?

E poi, che goduria vedere chi proprio non riesce a celare la propria faziosità schiumare di rabbia dicendo che quel 31 è davvero sgradevole, come ha fatto quel gran giornalista che risponde al nome di Maurizio Pistocchi.

Ora è questo che dobbiamo fare. Andare avanti così, dando per scontato che gli scudetti sono 31 e proseguire con la corretta numerazione, senza neanche rispondere a chi ci provoca in vario modo. Parlate pure, raccontatevi e raccontateci quel che volete, ma la Juve ha vinto 31 scudetti. Che poi gliene abbiano tolti due in modo assurdo è altro discorso. Se ci tengono, possono cercare di farci precisare che sul campo son 31 mentre per la Lega e la FIGC son 29 alchè, però, dovrebbero rispondere sulle modalità con le quali quei due titoli sono stati tolti.

L’anno prossimo ci auguriamo di scrivere 32 sulle nostre bandiere e negli avatar dei nostri profili twitter e facebook. Si stuferanno prima loro a raccontare cose diverse da quello che le immagini (e la realtà dei fatti) raccontano piuttosto che noi a ribadire il diritto di prenderci quel che ci siamo conquistati.

P.S. Il tutto, ovviamente, con buona pace del vincitore morale dello scudetto di quest’anno, ossia Walter Mazzarri.

 

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  1. [...] quel punto mancavano solo le polemiche sul numero degli scudetti. Ma di questo ho già parlato. Qui basti salutare con affetto quel gran giornalista che risponde al nome di Maurizio Pistocchi, [...]

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