Europa si, Europa no… Cairo ci pensa…

Mancano due giorni alla gara più importante della stagione per il Torino. La sfida di domenica col Parma, darà ai granata la definitiva risposta se sarà possibile sperare nel sogno della qualificazione all’Europa League oppure se questo sogno resterà come tale, e comunque vada rimarrà la consapevolezza in tutti di aver fatto qualcosa di importante, a dispetto delle previsioni di inizio stagione.

La partita contro gli emiliani rappresenta una vera e propria finale, e per una volta si può dire che il Toro è padrone del proprio destino (arbitri permettendo), perché vincendo entrambe le partite, avrà la certezza del sesto posto, con buone probabilità di agganciare addirittura il quinto, senza preoccuparsi dei risultati altrui, ne tantomeno di Galliani che ieri sentenziava che con sei punti il suo Milan si sarebbe qualificato ai danni delle avversarie.

Una qualificazione in Europa che sarebbe storica per il Toro e che giungerebbe 22 anni dopo l’ultima partecipazione alla coppa UEFA, quella della finale persa ad Amsterdam con Scifo, Martin Vasquez, Casagrande e Policano, quella dell’urlo strozzato in gola per ben tre volte, coi due pali e la clamorosa traversa di Sordo e delle lacrime finali mentre sotto le note di Freddy Mercury gli olandesi ci sventolavano il trofeo in faccia. Una partita che nessuno ha mai dimenticato, e quel canto “torneremo ad Amsterdam” intonato dalla Maratona nel secondo tempo di Torino-Udinese, la dice lunga su cosa rappresenterebbe per i tifosi granata un ritorno nel calcio che conta.

Urbano Cairo

Ma converrebbe davvero al Toro una qualificazione in Europa League in una stagione partita con ben altre ambizioni? Riuscirà il Torino ad assemblare una rosa in grado di affrontare il prossimo anno due partite settimanali, con viaggi in giro per il continente e poco tempo da dedicare agli allenamenti?

Tecnicamente tutto sarebbe possibile, ma la necessità di ampliare la rosa sia a livello numerico che qualitativo diventerebbe un’urgenza, come ha già tenuto a precisare il tecnico Ventura, ovvero che in caso di sesto posto, entro la fine di luglio il mercato dovrebbe essere già quasi terminato, in primo luogo perché il preliminare di Europa League si disputa tra fine luglio e inizio agosto, e la partecipazione a tre competizioni, considerando anche la Coppa Italia, obbligherebbe i granata agli straordinari.

Senza contare che proprio questo ampliamento numerico necessario, costringerebbe il presidente a prendere delle decisioni drastiche: o mettere mano al portafogli (ipotesi piuttosto improbabile), oppure vendere uno o addirittura due dei suoi pezzi migliori (Cerci, Immobile e Darmian) per monetizzare e costruire una squadra in grado di affrontare i tre impegni.

La partecipazione all’Europa League purtroppo richiede una rosa tecnicamente e numericamente competitiva, perché affrontarla con una squadra senza ricambi, porterebbe soltanto a correre il rischio di perdere punti preziosi in campionato, rischiando di trovarsi  a fine anno invischiati nella bagarre per non retrocedere.

Pensate ad esempio quale prezzo ha pagato la Lazio per la sua partecipazione Europea, considerando che al termine del girone si andata si trovava a soli 24 punti, mentre a due giornate dal termine del girone di ritorno (quasi completamente giocato senza l’impegno in Europa) i biancocelesti hanno già totalizzato 29 punti, cinque in più dell’andata con due gare ancora da disputare.

È importante comunque sottolineare che la partecipazione all’Europa League porterebbe nelle casse dei granata diversi milioni di Euro in più, che potrebbero consentire al presidente di rinforzare la squadra, ridarebbe l’entusiasmo di un tempo a tanti tifosi granata ormai raffreddati da vent’anni di mediocrità, farebbe impennare la campagna abbonamenti e la vendita di merchandising portando quindi soldi freschi nelle casse della società.

Una mancata qualificazione invece, a prescindere dal fatto che non dovrebbe essere salutata come una sconfitta dal popolo granata, che comunque vada deve andar fiero dei suoi ragazzi e del lavoro fatto da società e mister, comporterebbe sicuramente minori entrate, ma farebbe comunque parte di un processo di crescita graduale che il Toro sta facendo, e darebbe la possibilità al presidente di muoversi in maniera più tranquilla sul mercato, non avendo la necessità di ampliare la rosa da un punto di vista numerico, ma soltanto in maniera chirurgica cercando di colmare le lacune nei ruoli scoperti e provando ad investire in qualità piuttosto che in quantità.

E se anche ci fosse la necessità di cedere uno dei pezzi pregiati (Cerci ad esempio ha più volte detto di voler disputare le coppe), si potrebbe con quei soldi sostituirlo, con qualche giocatore di valore e di prospettiva, che possa far migliorare anche in più anni la qualità di una squadra che con Ventura sta dimostrando una crescita continua che potrebbe portarla stabilmente a lottare per le posizioni Europee e in poco tempo avere la maturità per disputare senza patemi tre competizioni.

Naturalmente il mio augurio è allineato a quello di tutti i tifosi granata che come me come sperano in una vittoria domenica e un ritorno nel calcio che che conta, ma è necessario capire che una mancata qualificazione non sarebbe un dramma, ma soltanto uno step in un processo di crescita che si è innescato tre anni fa con l’arrivo di Ventura, e sta proseguendo con risultati che ai più (me compreso) erano insperati, non più tardi di sei mesi fa!

 

Comments

  1. Massimo says

    Andare in Europa per voi granata sarebbe una bella iniezione di fiducia. Sbaglereste però in un punto, e ciooè pensare che siete arrivati nel calcio che conta e siete in grado di vincere in quel calcio.
    Diverso è il ragionamento dei piccoli passi (che state facendo egregiamente), cercando di crescere per arrivare a ridare a Torino la supremazia calcistica che da più di vent’anni manca a discapito di Milano e anche Roma.
    Io da juventino (di padre granata) tifo Toro domenica (senza gufate)

    • Renatoro says

      Fa piacere sentire parlare cosi’ un tifoso della juve
      Io son dellidea che il pregiudizio tra le tifoserie non sia producente ben venga questo clima disteso e sempre Forza Toro . (mio padre moi ha trasmesso la fede granata che io portero avasnti sempre

  2. Erik says

    Devo fare un appunto, l’ultima partecipazione europea del Toro risale a vent’anni fa(1994 quando fummo eliminati ai quarti di finale di Coppa delle Coppe dall’Arsenal e non 22 anni fa. A dire il vero ci sarebbe anche l’Intertoto del 2002, ma non so se si può parlare, in questo caso, di vera partecipazione europea.

    • Omar Cecchelani says

      Infatti ho scritto : “Una qualificazione in Europa che sarebbe storica per il Toro e che giungerebbe 22 anni dopo l’ultima partecipazione alla coppa UEFA” citando esplicitamente quella partecipazione in UEFA che è stata l’ultima, quella dopo è stata la coppa delle coppe…

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