Samaras e il calcio che amo

Quando ho visto per la prima volta questo video sono rimasto colpito dall’abbraccio e dagli occhi di Samaras e del suo giovane tifoso e, come molti tifosi, ho pensato … che bello un giocatore, un campione, non un viziato come gli italici fenomeni…

Poi ho cominciato a riflettere e ho analizzato meglio quello che avevo visto e ho letto meglio i molti commenti che c’erano a latere del video… La riflessione più grande è stata sul contorno della scena principale, uno stadio senza barriere, tifosi festanti ma ordinati ai loro posti senza isterismi da festeggiamento senza idioti guerreggianti e ho capito perchè in Italia non vedremo mai scene come quella di Samaras e del suo giovane tifoso; semplicemente perchè non siamo culturalmente sportivi: siamo una nazione tribale quando si tratta di sport.

Lo siamo ad iniziare da chi di calcio e di sport vive come i giornalisti, non tutti per carità , la maggioranza dei quali nell’italico paese cerca esclusivamente il biscardiano sguuup a qualsiasi costo sia nelle azioni di gioco nei falli nelle dichiarazioni dei professionisti fino ad arrivare al punto di ricercare più la balotellata o la cassanata invece che di esaltare le indubbie qualità che i due appena citati , sicuramente non due geni della fisica quantistica ma neanche due omicidi forse solo due ragazzi straviziati e arricchiti.

Oppure a raccontare con dovizia di particolari i disordini allo stadio per recitare mantra perbenistici su quello che si dovrebbe fare e che non si fa senza ragionare che se loro spegnessero telecamera e microfono in quelle occasioni agli idioti da stadio probabilmente nessuno darebbe più significato se non che sono delinquenti da mettere al gabbio.

Ma l’abbraccio fra il giocatore del Celtic e il suo amichetto mi ha fatto vedere quanta gioia può dare il calcio e lo sport in generale; il sorriso di un ragazzo sfortunato. Ma la disabilità non acuisce il significato del video era lo stesso con un bimbo senza problemi, mi ha mostrato quanto può essere edificante e gratificante lo sport anche per chi non lo pratica , un momento di spensieratezza di felicità che è giusto vivere quando si assiste ad un evento sportivo.

La mia chiosa finale, perdonatemi sono stato prolisso e noioso , da padre , pseudo allenatore di futsal e di “attivista” del Torino for disable è che voglio vivere quei momenti tutte le domeniche anche negli stadi italiani , che si possono riempire di bambini festanti che urlano la loro gioia x i propri beniamini , che lo stadio non è un’arena ma un luogo dove si gioca una partia CON un avversario non una guerra, perchè senza avversario si gioca da soli…

Cristiano tifoso di “quel” calcio indipendentemente se sia granata o a strisce

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