Torino-Fiorentina 1-1: Avanti piano col 3-6-1

In una bella domenica di sole inizio autunno, buona per scampagnate a cielo aperto, Toro e Viola decidono di non farsi troppo male e impattano 1-1 nel più classico match tra squadre amiche e tifoserie gemellate. In porta torna titolare Gillet in campionato dopo le prestazioni non proprio esaltanti di Padelli con Samp, Verona e Cagliari. Neanche convocato Padelli. Staremo a vedere se è una solenne bocciatura o un momento di pausa.  

Assistiamo ad una gara dove il mister Ventura conferma il 3-6-1 vincente di Cagliari con El Kaddouri come centrocampista più vicino all’unica punta Quagliarella e la conferma di Bruno Peres terzino destro e Sanchez Mino vicino a Gazzi e Vives nel cuore del gioco granata. Darmian ancora una volta va a fare il terzino sinistro.

Ventura si copre nonostante le assenze pesantissime della banda di Montella (Cuadrado, Pepito Rossi, Mario Gomez, Joaquin e non solo…). La squadra viola ha quasi sempre il pallino del gioco in mano e l’attaccante Babacar tiene in costante allerta la retroguardia Maksimovic, Glik e Moretti. Ventura incita i suoi a ripartire veloci appoggiandosi su Quagliarella o El Kaddouri e ad aprire il gioco largo su Peres velocissimo e Darmian non proprio a suo agio col mancino.

La partita vive di qualche lampo. Nel primo tempo sono Quagliarella da una parte e Babacar dall’altra ad avere la palla gol. Nell’azione del viola è determinante l’uscita di Gillet sui piedi dell’attaccante senegalese. La ripresa vede all’inizio un Toro un po’ più sprint e voglioso. La Fiorentina, sarà per le assenze o per la partenza non proprio brillante in campionato, sembra lontana parente di quella della scorsa stagione. I granata ne approfittano alzando il ritmo e andando meritatamente in vantaggio dopo 16 minuti del 2° tempo con un bel diagonale in area di Quagliarella che con un finta manda fuori giri due difensori viola.

Ecco il punto di rottura. Da questo momento in poi il Toro arretra di 30 metri il suo raggio di azione rinchiudendosi nella propria trequarti. Atteggiamento che, se da una parte tende a scoprire ai contropiedi la Fiorentina, lascia ai viola la totale iniziativa con ampio margine di riuscire nell’intento di rimettere in sesto il risultato. Poco prima del gol granata era già uscito El Kaddouri per far posto a Ruben Perez (stesso cambio di Cagliari, esce un trequartista entra un mediano metodista), a seguire esce anche Sanchez Mino che fatica ancora un po’ ad entrare nella logica del calcio italiano (il ragazzo cerca spesso la verticalizzazione ma i compagni preferiscono passaggi corti e/o orizzontali) compie errori ma è sicuramente più offensivo di Benassi che lo sostituisce al 72’, ovvero 6 minuti prima del pareggio di Babacar, bravissimo a tagliare la difesa granata in mezzo a Glik e Moretti e far fuori Gillet che aveva tentato un’uscita forse troppo ampia. L’assist è di Bernardeschi, giovane talento viola che (entrato due minuti prima del gol al posto del terzino inglese Richard) non sbaglierà un passaggio dal suo ingresso fino a fine gara.

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La partita ha ancora qualche sussulto granata. In contropiede Darmian, Peres, Quagliarella e Vives potrebbero segnare ma al momento fatale non riescono neanche a tirare in porta. L’occasione migliore capita sui piedi di un Darmian esausto dai continui andirivieni sulla fascia, e viene sciaguratamente sprecata con un tiro di esterno destro maldestramente fuori dai pali.

Il Toro, mister Ventura, il suo nuovo 3-6-1, conquista un altro punticino in casa dopo la vittoria a Cagliari. Si va avanti piano in attesa di tempi migliori. Ventura abbandona  il lavoro di due anni, improntato sull’attacco a due punte e si affida ad una squadra ampiamente abbottonata con la speranza che El Kaddouri e Quagliarella risultino efficaci alla causa realizzativa granata. E’ palese il timore del tecnico di incappare in altre sconfitte evitabili come quella in casa col Verona. I giocatori fanno del loro meglio, il gioco espresso lascia un po’ il tempo che trova. Non siamo di certo una squadra votata all’attacco.

Speriamo abbia ragione lui. Risulta difficile in questi termini, e ancora una volta, capire il perché della conferma di Larrondo e l’acquisto di Amauri che di certo NON hanno il contropiede nel loro dna di attaccanti.

Risulta difficile ancora una volta capire perché dopo aver fatto giocare Bruno Peres terzino sinistro nel secondo tempo di Torino-Verona, peraltro con ottimi risultati e anche un calcio di rigore conquistato, adesso il brasiliano abbia tolto il posto a destra a Darmian costringendo il miglior terzino destro del campionato italiano a giocare a sinistra, dove sicuramente si difende egregiamente ma fatica decisamente nelle ripartenze veloci, nel calciare di prima intenzione la palla e nel crossare.

Risulta difficile capire perché, se si vuole tentare di vincere una partita in casa, sullo 0-0 si toglie El Kaddouri e si fa entrare Ruben Perez, sull’1-0 si toglie Sanchez Mino e si fa entrare Benassi. L’ultimo cambio è per uno stanchissimo Darmian che lascia il posto a Molinaro.

Il Toro con questo 3-6-1 sta giocando coperto, con appoggio sulla punta Quagliarella e aperture larghe per i contropiedi. Bene. Nel secondo tempo quando la partita è incanalata su ritmi da “volemose bene”, non sarebbe il caso di inserire un attaccante veloce come Martinez? A proposito, ma il venezuelano è ancora a Torino o lo abbiamo già lasciato andare via?

Ultima riflessione: giovedi il Copenaghen a Torino, domenica il Napoli a Fuorigrotta. Ci vorrà per forza di cose un altro atteggiamento in campo rispetto a quello visto ieri. Soprattutto a Napoli, dove i tifosi ancora aspettano (come quelli granata) di veder vincere la propria squadra tra le mura amiche e dove Ventura troverà Higuain e soci molto agguerriti.

 

Comments

  1. giancarlo says

    Pienamente d’accordo su tutto quanto scritto..questo e’ un allenatore machiavellico sul genere di Mondonico quando privilegiava tale SENIGAGLIA a Milano NEL 1993 in u Toro -Milan facendolo lasciando fuori giocatori del calibro di Pato Aguilera e Francescoli,..il VATE VENTURA e’ prima di tutto un chiaro difensivista tutto qui !!!

    • Carlo J. says

      Ciao Giancarlo. Grazie per il tuo parere. Spero che Ventura faccia ancora il “miracolo” di portarci in alto. Ma è un dato di fatto che rispetto all’anno scorso sorgono molte più domande sulle scelte. Perché riscattare Larrondo? Perché prendere Amauri? Perché Bruno Peres a destra e non a sinistra e il miglior terzino destro della serie A a sinistra? Non sarebbe allora meglio un 4-4-1-1 con Darmian-Peres coppia di destra e Molinaro-Sanchez Mino coppia di sinistra? Perché Martinez non gioca più neanche negli ultimi 15 minuti? E’ un altro giovane da sacrificare a gennaio come Sansone nel 2012/’13 e Bellomo nel 2013/’14? Ai posteri l’ardua sentenza…

  2. giancarlo says

    Pienamente d’accordo su tutto quanto scritto..questo e’ un allenatore machiavellico sul genere di Mondonico quando privilegiava tale SENIGAGLIA a Milano NEL 1993 in u Toro -Milan facendolo giocare e ..lasciando fuori giocatori del calibro di Pato Aguilera e Francescoli,..il VATE VENTURA e’ prima di tutto un chiaro difensivista tutto qui !!!

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