La tredicesima giornata. Toro, non lasciar ballare di nuovo le zebre

“Ma quale #derbydellamole! È l’Alleanza Ribelle contro il Male, gli indiani contro i cowboys.
Falcone contro Riina. #carica”
-cit. Corsivi Granata-

Giornata numero 13 in arrivo.

Fidatevi di me, tifosi granata.

La sfiga non esiste.

O meglio, sì, esiste. Ma non si condensa per un periodo per poi pullulare come processionarie in primavera il giorno di venerdì 13, o di venerdì 17.

No…

Lei ci perseguita tutto l’anno, più fedele della nostra ombra e persin più crudele di quella del Peter Pan di “Once Upon A Time”.

Quindi, non abbiate timore. Se il Toro perderà contro la Juventus nella tredicesima giornata non sarà per le ignoranti credenze che legano il tredici allo sgarro. Ma perchè alla squadra granata sarà mancato qualcosa in fase d’attacco, di difesa, di centrocampo.… O forse per via dell’ennesimo favore arbitrale in favore -ancora una volta- dei bianconeri, chissà.

Uscito da sconfitte non esattamente digerite (vedere Helsinki in coppa e Atalanta in campionato) adesso ad aggiungersi alla lista nera c’è anche quella di domenica in casa, contro il Sassuolo.

Le sconfitte in gare che si possono vincere logorano e creano crepe maggiori che in match dove chi si affronta è tecnicamente più forte, perchè c’è qualcosa di peggiore che perdere contro le grandi… ed è perdere contro le meno potenti.

Ora che i pupilli hanno abbandonato il nido (certi Ciro Immobile e Alessio Cerci), non si segna. O comunque si segno poco.

Torino debole in attacco, e al centrocampo.

Sì, certo, in attacco c’è Quagliarella il figliol prodigo, che ovunque si trovi tenta il gol.

Ma tentare, come si sa, non basta. Perchè se non si segna, non si vince. E se non si vince o minimo non si pareggia non si sale di classifica. E se non si sale di classifica poi tocca stare sette posti sopra le fiamme dell’inferno, a soli sette piani sopra l’ultima: il Parma.

Dylan Dog però, il famoso indagatore dell’incubo, nel numero uno del fumetto “L’alba dei morti viventi” c’insegna che gli ostacoli non significano morte certa.

Anzi. Inseguito infatti da una mandria di zombie affamati, e convinto a non voler soccombere, affermava: “Al diavolo! Se una via d’uscita non c’è bisogna inventarsela”.

Ecco, il Toro di Ventura è questo che dovrà fare domenica: lottare contro una mandria di zebre affamate di punti e inventarsi una via d’uscita; creare un gioco, fare suo il bottino, tingere il cielo di granata, gridare vittoria.

Forza Torino, e che i gol sian con voi.

Comments

  1. elia says

    bellissimo articolo, ben scritto e di assodato valore sentimentale calcistico e sopratutto granata!!!bravissima l’autrice!!!!super!

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