Il derby che ribalta i luoghi comuni

Ammetto di essermi quasi pentito di aver deciso, proprio ieri, di tornare a vivere il derby allo stadio dopo quasi vent’anni. Quello che, sulla carta ma non solo, si presentava come il derby più squilibrato della storia,  stava per regalare ai tifosi granata un risultato insperato. Poi sappiamo com’è finita e posso serenamente e moderatamente dire di aver goduto come un pazzo.

Il derby di ieri, 30 novembre 2014, mi consente di fare il punto su alcuni luoghi comuni che circolano in città da sempre. Vediamoli nel dettaglio.

Torino è stata e resterà granata

Lo so, mi avventuro in un ginepraio, visto che questo blog è molto visitato dai tifosi granata e che nel podcast che conduco l’equilibrio tra le due fazioni dei faziosi si regge su un equilibrio sempre piuttosto precario, ma son fatto così, quando penso una cosa o la dico o la scrivo.

Ogni tifoseria sceglie una frase che ritiene meglio la rappresenti. E’ così per l’Inter (che va orgogliosa del proprio essere “Mai Stati in B“, di cui però ci sarebbe da discutere a lungo…), per il Milan (ex Club più titolato al mondo) e per la Juve (“alla  Juventus vincere è l’unica cosa che conta“) ed è, ovviamente, così anche per il Toro.

twitterderbyLa cosa simpatica e che ha fatto nascere nella mia testa questo articolo è accaduta proprio il giorno del derby. Manca circa un’ora all’inizio e lo sparuto gruppo di tifosi granata da settore ospiti lancia il primo coro: “Torino siamo noi“.

Troppo facile fare ironia (e infatti l’ho fatta, su Twitter): se Torino è rappresentata da meno di 1000 tifosi c’è da preoccuparsi sul serio… E mentre il secondo coro era il classico e intramontabile: “Juve Merda“, il terzo era proprio “Torino è stata e resterà granata“. Un mantra per i tifosi del Toro di cui si ingnorano le basi scientifiche. Premesso che, dal mio punto di vista, preferisco essere secondo in città ma primo nel resto d’Italia (visto che ciò significa più soldi, sia dal merchandising che, soprattutto, dai diritti tv e questo nel calcio moderno fa la differenza), di fatto non capisco che valore abbia uno slogan del tutto indimostrabile.

Se, come abbiamo detto, l’Inter è effettivamente mai stata in B se, effettivamente, fino a pochi mesi fa, il Milan era la squadra più titolata al mondo, dove si può verificare che Torino è stata e resterà granata? O si fa un censimento della popolazione, oppure si cercano dei dati oggettivi.

Le presenze allo stadio? Uhm, meglio di no, visto che il Torino fa fatica a riempire uno stadio da 27.000 persone.

La vicinanza alla squadra nei momenti clou? Anche qui, non ci siamo, perché proprio ieri, nel derby più difficile per la storia gloriosa del Torino, la squadra aveva bisogno del supporto del proprio pubblico ed esso ha occupato sì e no la metà dei posti ad esso riservato.

Forse un parametro ci sarebbe, ma non è il massimo dell’oggettività neanche questo: prendiamo un momento di celebrazione di un qualche trionfo delle due squadre, festeggiato in città e verifichiamo quanta gente era presente. Nel giugno 2012 la Juventus conquista lo scudetto e i suoi tifosi cittadini riempiono le strade di Torino accompagnando la squadra salita a bordo del pulmann scoperto. Risultato: 400.000 persone circa. Una settimana dopo il Torino torna in Serie A e vuole la prova di forza: giro della città sul bus scoperto e tifosi al seguito. Non ci sono numeri ufficiali ma non ci furono più di 50.000 sostenitori granata (il centro storico fu paralizzato per le celebrazioni bianconere, mentre fu riempita la sola Piazza Castello per quelle granata). Come detto, non sono parametri oggettivi nè hanno valenza statistica, ma a qualcosa dobbiamo pure aggrapparci…

Torino è stata e resterà granata è uno slogan e nulla più. Secondo me anche smentito dai fatti ma è solo un’opinione.

Il Cuore Toro opposto alla potenza (economica e non solo) della Juve

juvetoro1Che la Juve sia più potente e ricca del Toro ovviamente non ci piove ed è così da sempre. Certo negli ultimi anni il divario si è accentuato e nel calcio moderno è difficile possa esserci un’inversione di tendenza. Però la storia del cuore Toro che si oppone alla maggior tecnica Juve è, appunto, solo una storiella. Il Toro negli ultimi vent’anni non solo non ha mai vinto un derby (saranno vent’anni proprio nel 2015) ma raramente ha mostrato il suo Cuore. Forse solo il famoso 3-3 con rigore sbagliato da Salas grazie alla buca di Maspero è stato l’ultimo episodio in cui la differenza tecnica è stata annullata dal “cuore” e dalla grinta.

Negli ultimi anni è la Juve ad essere la squadra mai sazia, che lotta fino alla fine e che, proprio grazie alla sua volontà di vincere sempre e comunque riesce a realizzare il gol del 3-2 contro la Roma a quattro minuti dalla fine e che vince un derby in cui ha giocato male, rischiando di perdere ma realizzando un gol stupendo allo scadere esatto del tempo di recupero, recuperando palla con il pressing e il tiro da fuori della disperazione. Il Cuore Toro, almeno nei derby, è sostituito dal Cuore Juve, che pulsa sangue nelle vene di una squadra che vince anche quando non lo merita e che si arrende solo al triplice fischio dell’arbitro.

Il Toro è passione e tradizione, essere tifoso del Toro è bellissimo. Voi della Juve non potete capire

In effetti il tifoso del Toro è mediamente molto più appassionato di quello della Juve. Nel senso che va in giro con la sciarpa del Toro anche a giugno, che parla di Toro sempre e comunque, che conosce i nomi di giocatori del presente e del passato, della prima squadra come dei pulcini. Per noi gobbi non è così, lo sappiamo. E’ vero, il tifoso medio della Juve è meno viscerale e meno informato. Però. Però dal 2006 qualcosa è cambiato ed è sotto l’occhio di tutti. E spesso la cosa dà molto fastidio ad avversari e giornalisti vari. Da Zazzaroni in giù questi professionisti della parola non si capacitano del fatto che non possono dire o scrivere cose chiaramente anti-juventine senza venire smentiti, accusati di parzialità o insultati.

E se il Toro è passione, perché questa passione non si tramuta in biglietti venduti allo Stadio? Se è amore viscerale perché i granata non dimostrano la loro fede nel modo più utile a squadra e dirigenti, ossia investendo tempo e denaro nella loro passione?

Ieri poi, quando il mio cuore ha ripreso un battito quasi normale dopo il gol di Pirlo, ho pensato che è della frase in questione, ossia “Il Toro è passione e tradizione, essere tifoso del Toro è bellissimo. Voi della Juve non potete capire.” in effetti è proprio la parte finale quella più vera. Come si possa capire che tifare Toro è bellissimo mi sfugge. Davvero. E’ sicuramente appassionante, è senza dubbio una sofferenza che unisce, è il cercare spiegazioni razionali laddove di razionale non c’è nulla… questo e molto altro, ma cosa ci sia di bello nel perdere un derby al ’93 in 11 contro 10 e dopo aver creato più occasioni da rete dei propri blasonati avversari non lo capisco.

Ad ogni modo ieri il Toro ha giocato al limite delle proprie possibilità e la Juve ha rischiato di non vincere. Di motivi per essere soddisfatti ce ne sono parecchi, da entrambe le parti. Io non posso capire cosa significhi essere del Toro ma posso capire benissimo quanto è figo essere insultati tutto l’anno e poi godere come un pazzo al ’93 nel nostro meraviglioso Stadio, pieno come sempre e colorato solo di bianconero.

 

Comments

  1. Alessandro says

    Guarda, non sforzarti di capire, io mi ricordo che il giorno dell’ultimo scudetto juventino eravamo in 50.000 davanti alla Basilica di Superga e voi stavate aspettando che qualcuno vi dicesse se, quando e come festeggiare. Per il resto, non avete mai vinto nulla onestamente, forse nell’era Conte sì, ma ne avete combinate talmente tante nel passato che ormai la fiducia nella vostra Società è meno di zero.

  2. franco genta says

    i tifosi del toro sono pochi ma buoni quelli bianconeri sono tanti ma occasionali ed il giorno in cui non vi permetteranno più di vincere facile sparirete come la neve al sole

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