Ogbonna rivaluta Balzaretti?

Era l’estate del 2005, la stagione in serie B aveva regalato i play-off al Torino, una squadra organizzatissima per il campionato cadetto che con il suo timonierie, un cuore granata DOC come Renato Zaccarelli, stava facendo innamorare i tifosi granata di quel gruppo, che con pochi innesti avrebbe potuto fare la sua bella figura anche nel massimo campionato.

Sembrava tutto perfetto, il Torino eliminò l’Ascoli nella semifinale con due vittorie perentorie e la finale, come nelle favole più belle, diede la possibilità ai granata di prendersi la rivincita storica dello spareggio perso ai rigori nel 97/98 contro l’odiato Perugia. La gara di andata, in Umbria si chiuse con una vittoria epica, per 2-1 con un gran goal di Balzaretti che dopo la marcatura corse come un folle sotto i suoi sostenitori emozionato come un bambino al suo primo goal!

balza-ogbonna

La gara di ritorno vide il Torino sconfitto per 1-0 ma bastò per l’apoteosi, per la vendetta consumata contro i perugini e per poter rivedere il Torino in serie A, questa volta da protagonista. Le lacrime di Zaccarelli al termine della gara descrissero perfettamente cosa significasse quel risultato, il Toro era tornato grande, con la sua gente, nel suo stadio e con un allenatore granata DOC. Era troppo bello per essere vero e infatti…

Ma andiamo per ordine, in quell’estate del 2005 il Torino aveva una squadra molto competitiva,  fatta di giocatori esperti come Maniero, Marazzina, De Ascentis, Pinga, Marinelli e tanti giovani interessanti come Sorrentino, Mudingayi, Quagliarella e Federico Balzaretti, un laterale con  grinta, cattiveria, velocità e tecnica ancora da affinare, ma con volontà da vendere che migliorava di partita in partita. I più dicevano “uno da Toro!“, e lui per primo non si sottraeva al pubblico granata non perdendo occasione per festeggiare i suoi goal e le vittorie della squadra sotto la sua curva, e spesso in conferenza stampa elogiava i suoi tifosi, sentendosi uno di loro. Balzaretti sembrava innamorarsi del Toro ogni giorno di più e lo stesso amore veniva corrisposto dai tifosi ad ogni sua prodezza. La promozione in serie A sembrava la sua consacrazione, l’inizio di un’avventura destinata a durare in eterno, Balzaretti amava Torino e il Torino, e la sua vita stava cambiando radicalmente, dal punto di vista personale, visto la gravidanza della moglie che pochi mesi dopo diede alla luce la sua primogenita Lucrezia, e da un punto di vista sportivo dove il “biondo” stava per approdare in serie A.

Un sogno che si spense come un fiammifero pochi giorni dopo, poichè a metà luglio scoppiò la grana delle false fideiussioni rifilate a Cimminelli, e la Federcalcio che senza troppi pensieri, non rattificò l’iscrizione del Torino al campionato di serie A, trascinando la società al fallimento per debiti, a differenza di qualcun’altro che sta ancora pagando e ancora avrà da pagare debiti per altri 20 anni, e che si trovava in una situazione analoga, se non peggiore, a quella del Torino Calcio nella medesima estate (alla faccia del vento del nord).

Il Torino non esisteva più, cancellato da una burocrazia che usa il pugno duro con chi vuole ed elargisce carezze con altri. Si è consumata nel 2005 l’ennesima dimostrazione che il Toro avrà pure molti santi in paradiso ma nessuno in Federazione. Tutto finito! Morto… Un incubo per tifosi, dirigenti, allenatori, addetti ai lavori ma soprattuto per i giocatori che si trovarono svincolati da un giorno all’altro per la gioa delle altre compagini che poterono portarsi a casa, a costo zero, chi volevano perché il Toro non esisteva più…

Balzaretti sembrava destinato a vestire giallorosso, ma verso ferragosto arrivò la notizia che stordì tutti come un montante di Tyson: “Balzaretti ha firmato per la Juventus!“.  Un mix di incredulità, stupore, rabbia e frustrazione per i tifosi granata reso ancora più amaro dalla notizia che quel ragazzo, che tanto amavano passava all’odiata Juventus. Era tutto vero Federico Balzaretti avrebbe vestito la maglia a strisce, e lo fece in un momento già drammatico per i sostenitori granata che mai gli perdonarono questo tradimento e forse mai lo faranno.

Succede però che 8 anni dopo un altro giocatore del Torino, tale Angelo Ogbonna, cresciuto nelle giovanili, diventato anche capitano granata, passi dall’altra parte, cancellando 10 anni di Toro con dichiarazioni di amore verso la maglia bianconera, definita “il meglio“, o  ancora “voglio solo la Juve“, “sono felice, mi vedo già bianconero“, “Il passato è passato: orgoglioso di essere della Juventus“,  ecc. Non un ringraziamento, non un pensiero rivolto a quei tifosi che lo hanno osannato e fatto crescere da più di dieci anni, Ogbonna ha sposato in pieno il carattere di superiorità e supponenza dei bianconeri, cancellando completamente il suo passato granata.

A differenza sua Balzaretti passò dall’altra parte senza alcuna dichiarazione di giubilo o amore verso gli strisciati, giustificando, il suo “restare a Torino“, causato dalla gravidanza della sua signora (e solo chi ci è passato può capire cosa significhi fare un trasloco con la moglie all’ottavo mese di gravidanza). Il giocatore non ha mai amato la Juve e non lo ha mai dimostrato, era svincolato, quindi non più legato formalmente al Toro, e non trovo che sia giusto giudicarlo se allora passò da un Toro fallito alla Juve, anche se questo ha lasciato l’amaro in bocca a molti che allora si son sentiti traditi.

Si può essere d’accordo o meno con una decisione, ma quando dietro alla stessa ci sono delle motivazioni strettamente personali e famigliari, non è opportuno ergersi a giudici, violando il confine che esiste tra vita sportiva e vita privata. Molto diverso il caso di Ogbonna che ha sostenuto tranquillamente di aver scelto la Juve solo per motivi di ambizione personale, come se i bianconeri fossero gli unici a potergli offrire un futuro ricco di successi e soddisfazioni.

Balzaretti non ha mai perso occasione per scusarsi coi tifosi per quella sua scelta, senza mai dimenticare il Torino, nonostante gli stessi non gli abbiano mai perdonato quel tradimento. “Andai alla Juve perché stava nascendo mia figlia, fu una scelta di vita, altrove avrei guadagnato di più. Ma stava per nascere Lucrezia e volevo che attorno avesse tutti i nostri cari, non solo mamma e papà. Restare a Torino è stata la priorità assoluta: ci sono scelte che non hanno prezzo. Io non ho abbandonato il Toro, ma un bruttissimo giorno mi dissero: cercati una squadra, qui è finita, siamo falliti.”

Questo dichiarò in un intervista del 2008 a Tuttosport. Sembrerebbero le solite frasi di circostanza, ma viene spontaneo chiedersi come mai il giocatore ha sentito il bisogno di parlare del Toro e spiegare a tutti il ricordo personale di quell’estate. Non credo che con queste dichiarazioni volesse ricomprare la simpatia dei tifosi granata, visto che le possibilità di tornare a giocare a Torino sono nulle. Tra le altre cose lo stesso giocatore ha sempre sostenuto la sua simpatia verso i granata «Certo, lo seguo è  cambiato tutto, non conosco più nessuno, ma il Toro è sempre il Toro. Quand’ero piccolo sognavo di vincere tutto, in granata: purtroppo non sono bravo come Maldini, lui col Milan c’è riuscito».

Il risultato è lo stesso entrambi i giocatori sono passati alla Juve, ma i modi e le dichiarazioni sono state diametralmente opposte, neanche paragonabili. Con questo non è mia intenzione fare del revisionismo, ma valutando i due casi mi sono reso conto che a parità di situazione c’è modo e modo di comportarsi e se anche questo non rivaluta appieno Federico Balzaretti, almeno lo distingue da Ogbonna che non ha sprecato una parola per il Torino e probabilmente mai lo farà.

 

Comments

  1. michele says

    si , Balza mi è sembrato più onesto ,personalmente non l’ho mai odiato,mi è rimasto simpatico, anzi, quando allo stadio lo fischiano mi dispiace ,lui ha sempre tifato Toro!e sa di aver sbagliato .Gobbonna il cognome dice già tutto !

  2. Mimmo45 says

    Mi sembrano polemiche opzione, sia l’uno che l’altro hanno avuto in comune la volontà di non lasciare Torino città per motivi personali, poi sono stati incentivati a giocare nel club più blasonato d’Italia. E’ sempre facile dare giudizi ed abusare nella critica, so che Balzaretti viene fischiato all’inverosimile, e spero che lo sia per qualche frase impropria pronunciata, se fosse solo perchè passato alla porta accanto mi sembrerebbe assurdo. Ogbonna mi è sembrato freddo, lo è di carattere forse, ma ciò che gli si può imputare è la mancanza di gratitudine nei confronti di una squadra e di una tifoseria che lo ha sempre incoraggiato anche quando come nell’ultimo campionato non è stato proprio indimenticabile. Ma smettiamola di protestare inutilmente, se è tutto oro quello che luccica la difesa quest’anno mi sembra più forte grazie alla cessione di Ogbonna con un Immobile in più

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