Derby di Torino: punirne uno per educarli tutti !

Sarebbe stato bello aver potuto continuare ad esultare anche fuori dallo stadio dopo una vittoria che il Toro attendeva da 20 anni…

Sarebbe stato bello poter parlare di calcio dopo un derby che, al di la del risultato, é stato un vero e proprio spot per questo sport, a differenza di quel che si é visto solo sette giorni fa a Milano…

E sarebbe stato ancor più bello poter finalmente camminare a testa alta per Torino, insieme ad uno stadio che oggi ha dimostrato che in città esiste ancora un cuore che pulsa, ed è di color granata!

E ancora l’aver dimostrato all’Italia che il calcio che conta non è a Milano, dove alle due squadre è rimasto solo il blasone; non è a Roma, dove in quanto a chiacchiere sono imbattibili, ma sul campo in genere vincono botte e polemiche; nemmeno a Genova dove si vedono segni di ripresa ma…

Insomma, in campo questo derby ha dimostrato al calcio Italiano che le due squadre di Torino hanno molto da insegnare, sia in termini di gioco, di gestione che di correttezza (sul campo) a buona parte delle loro colleghe sparse per l’Italia e che il derby sabaudo ad oggi può essere davvero considerato il “derby d’Italia“.

Sarebbe stato bello poter raccontare a tutti le emozioni vissute in 90 minuti di passione, la coreografia di uno stadio interamente granata, di una curva, la Maratona che ha regalato spettacolo, l’urlo del popolo granata che ha letteralmente trascinato i suoi ad una vittoria storica.

Sarebbe stato fantastico descrivere a tutti cosa si è provato quando la palla di Darmian ha gonfiato la rete, l’urlo che ha zittito il settore ospiti al goal di Quagliarella e la gioia di un popolo che da vent’anni non viveva un emozione simile…

E INVECE…

Succede che durante il primo tempo almeno in 3 occasioni si è sentito il boato delle bombe carta che ha rotto e in qualche modo rovinato il clima di festa che si stava respirando in una domenica in cui anche il tempo, era prevista pioggia scrosciante, sembrava essere stato magnanimo per lasciar spazio allo spettacolo del calcio.

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Succede che al termine della sfida tra Torino-Juventus, uscendo dallo stadio con ancora negli occhi e nella mente il ricordo di uno spettacolo fantastico, si sentono i primi resoconti di quanto accaduto un una giornata che sembrava perfetta:

- l’ordigno esplosivo lanciato dagli pseudo tifosi del settore ospiti in curva Primavera ha provocato una decina di feriti alcuni anche ricoverati in ospedale;

- prima della gara il pullman che trasportava i giocatori della Juve allo stadio è stato preso a sassate e sputi dai tifosi del Toro nei pressi dello stadio.

Due episodi gravi che macchiano una giornata che doveva essere di solo sport e di festa per una tifoseria che ha dimostrato, riempiendo lo stadio, che il cuore granata di Torino pulsa ancora.

Purtroppo però, negli ambienti delle tifoserie esistono frange di violenti che continuano indisturbati a dimostrare quanto l’uomo di fronte al calcio possa trasformarsi in bestia e non avere rispetto per tanti suoi simili che hanno il solo difetto di indossare una sciarpa al collo di un colore diverso dal proprio.

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E allora che importa se padri di famiglia, col figlio per mano, sputano e lanciano sassi contro i vetri di un pullman che passa per strada trasportando dei ragazzi, seppur privilegiati,  di 20-30 anni che raggiungono lo stadio per disputare la loro partita?

Che importa se come in guerra si lanciano ordigni esplosivi in mezzo a centinaia di persone, dove sono presenti ragazzi, donne, bambini e anziani che avevano  la sola colpa di trascorrere una domenica allo stadio e si sono ritrovati a concludere il pomeriggio al CTO?

Che importa se questi deficienti che hanno rischiato di uccidere o comunque infortunare seriamente altre persone, domani saranno in giro per Torino come se niente fosse e magari saranno proprio quelli che si scandalizzeranno quando vedranno le immagini di violenza che arrivano dalla Siria?

Che importa se ormai è chiaro che il sistema calcio in Italia sia al collasso?

Che importa se nonostante tornelli, perquisizioni, tessere del tifoso, biglietto nominativo e mille stupidaggini che si devono fare per accedere allo stadio, ancora oggi si permette che entrino delle vere e proprie armi atte ad offendere, far male e addirittura ad uccidere, visto che una bomba carta potrebbe uccidere o comunque creare danni permanenti al malcapitato cui scoppia sotto il naso!

Che importa se in Inghilterra le famiglie possono andare tranquillamente negli stadi, mentre qui in Italia, siamo costretti a vedere padri che danno un esempio pessimo ai figli insultando e sputando contro il pullman degli avversari e tifosi che si vedono scoppiare ordigni sotto il naso rischiando la propria incolumità?

E ALLORA CHE FARE?

Ha ancora senso perpetrare con il principio della responsabilità oggettiva nei confronti delle  società e punire con pene relativamente leggere chi si rende protagonista di questi fatti incresciosi solo perchè avvenuti all’interno di uno stadio?

Ha senso che le bestie che hanno lanciato un ordigno, rischiando di creare danni gravi e permanenti vengano giudicati e puniti come tifosi violenti mentre se lo stesso fosse successo in un mercato rionale si parlerebbe di atto eversivo e quasi terroristico coi tempi che corrono?

Secondo voi i responsabili dell’increscioso lancio di ieri, saranno puniti come se avessero lanciato un ordigno in mezzo ad una piazza colma di turisti?

La risposta è NO, perchè lo stadio chissà perchè, viene ancora considerato come una specie di zona franca, in cui tutto è lecito o comunque in qualche modo tollerato e non esistono pene esemplari per chi commette gli stessi reati che, se commessi in mezzo a una strada o in una piazza affollata, porterebbero a sanzioni penali ben più gravi!

Capiamoci una volta per tutte, ai cretini che tirano bombe carta non frega nulla che la società giochi le successive due partite a porte chiuse o senza la propria curva, e se vogliamo non è nemmeno giusto che la società paghi per l’inciviltà dei propri tifosi, anche perchè la cosiddetta “responsabilità oggettiva” non diventi una vera e propria arma di ricatto dei tifosi nei confronti delle società.

Ci dev’essere, in primo luogo la volontà e il massimo impegno per individuare i responsabili effettivi di questi fatti, ma soprattutto la certezza di una pena esemplare sia a livello sportivo, nel senso che chiunque commetta atti di questo genere come minimo venga “Daspato” a vita, ma soprattutto dovrebbe pagare a livello personale e quindi penale come chi si rende protagonista degli stessi reati ma fuori da uno stadio!

La soluzione è solo questa, punire in modo esemplare i colpevoli in modo tale che prima di emularli, altri pseudo tifosi ci pensino due volte. Un po’ come si è fatto con la patente a punti o con l’inasprimento delle pene per la guida in stato di ebbrezza: non si è risolto definitivamente il problema ma è stato limitato di molto il numero degli incidenti proprio a causa delle pene più severe.

Il calcio non può e non deve più tollerare certi avvenimenti, isolare e condannare questi personaggi e allontanarli DEFINITIVAMENTE dal suo mondo!

Punirne uno per educarli tutti e che la pena sia ESEMPLARE!

Comments

  1. Luca says

    Guarda che la bombetta la stavano maneggiando i tifosi granata, presumibilmente gli stessi colpiti dalle schegge. Mamma mia quante ne abbiamo lette, chissà la Calzetta dello Sporco adesso, diventerà rossa per la vergogna ….

    • max says

      Uno che fa commenti del genere non ha capito un cazzo di quello che è stato scritto….sei un capra….poi che tua abbia al collo una sciarpa granata o bianconera cambia poco….sei UNA CAPRA! Vergognati!

  2. luca says

    Assolutamente!
    E per favore: Non chiamiamoli tifosi. Sono solo delle feci che indossano una maglia – e se fosse quella della mia squadra – mi verrebbe ancora piu la rabbia e la voglia di togliergiela subito di dosso e menarlo io stesso.
    Perche da tale NON POSSO TOLLERARE CHE UN CRETINO INFANGHI IL NOME DELLA MIA SQUADRA DI CUORE!!!
    E cosi che un vero tifoso dovrebbe reagire e il problema si risolverebbe in poco tempo da se…

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