Matteo Darmian abbraccia la Premier: ora è uno dei Red Devils

310x0_1430062170736_TorinoJuventusClasse 1989, cresce nelle giovanili del Milan.

Granata dal 2011, Matteo Darmian resta fedele alle sfumature di rosso ma lascia il Torino per ufficializzarsi un giocatore del Manchester United.

Lo annuncia il Torino Football Club con un comunicato col quale il presidente Urbano Cairo ha desiderato ringraziarlo per la professionalità dimostrata.

Sono stati quattro anni fantastici”, ribatte il calciatore.

Il giocatore nei giorni scorsi è quindi volato in Inghilterra per sottoporsi alle consuete visite mediche e firmato il contratto che lo vedrà impegnato nella Premier League, tra le file dei Diavoli Rossi di Van Gaal.

Il giovane terzino e difensore della Nazionale italiana, da quattro anni alla corte di Giampiero Ventura, ed entrato meritatamente nei meandri dei cuori dei tifosi della Torino granata, lascia il nido e tenta la tanto ambita carriera all’estero, sugli stessi passi degli allora compagni di squadra Ciro Immobile al Borussia Dortmund e Alessio Cerci all’Atetico Madrid.

Quattro anni sono tanti, e il tecnico del Toro commenta così: “Per la sua volontà, umiltà, voglia di arrivare, è giusto che possa realizzare il sogno di disputare la Champions League in una squadra che lotta per vincere.”

Ma per un volo che decolla, ne atterrano altri cento. Per una porta che si chiude, si apre poi un portone, ovvero la cessione di giocatori rilevanti spesso e volentieri può anche aprire sipari a nuovi e importanti scenari.

Non per niente, con Darmian in uscita, il Torino ha messo a segno due grandi colpi in questo appassionante quanto rovente calciomercato estivo.

Intesa trovata e firme apposte infatti sui contratti che portano i nomi di due dei più interessanti giovani del panorama calcistico italiano: Davide Zappacosta e Daniele Baselli, strappati entrambi all’Atalanta.

Ad maiora dunque, Matteo, che la fortuna sia con te anche in quella tanto bramata quanto discussa fetta di calcio che senza dubbio conta, ma che milioni a parte forse non (ap)paga poi così tanto.

 

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