Ventura mangerà il panettone?

Giampiero Ventura è senza dubbio l’allenatore dei record dell’era Cairo che in sei anni di presidenza, prima dell’arrivo di mister libidine, aveva esonerato De Biasi richiamato per ben due volte, Zaccheroni, Novellino, Camolese, Colantuono richiamato una volta, Beretta recordman in negativo con 2 sole panchine, Papadopulo e Lerda richiamato una volta. Emblematica la stagione 2008/2009 quando sulla panchina granata si alternarono ben tre allenatori, ovvero De Biasi, Novellino e Camolese che culminò con la retrocessione in serie B.

In questo senso, Giampiero Ventura nei due anni trascorsi al Toro ha già compiuto un’impresa memorabile, ovvero quella di non farsi cacciare da un presidente che sembrava somigliare sempre di più al collega Zamparini, prima del suo arrivo. Questo perché i risultati gli hanno dato ragione: il Toro non ha mai brillato, ma il mister è comunque riuscito ad ottenere gli obbiettivi minimi richiesti, ovvero la promozione in serie A e la successiva salvezza dello scorso anno.

ventura-panettone

Nonostante questo, l’allenatore genovese non ha mai saputo entrare nel cuore dei tifosi del Toro, perché è un personaggio che divide molto la tifoseria, tra chi lo apprezza valutando solamente i risultati ottenuti e accontentandosi del minimo sindacale, e chi si aspetta di più dal Toro, e non condivide svariate sue scelte, molto distanti dallo spirito e dai valori che incarnano la maglia e la fede granata.

In primo luogo i tifosi contestano al mister il suo aver caldeggiato l’acquisto di moltissimi suoi ex Bari, in qualche modo coinvolti nella vicenda calcioscommesse, situazione in pieno conflitto con lo spirito e l’onestà di cui si fregiano i sostenitori del Torino. Proprio l’aver riempito la squadra di ex-Bari, ha infastidito non poco la tifoseria, non solo per la questione relativa al calcioscommesse, quanto perché le sue scelte hanno penalizzato altri giocatori, tecnicamente e oggettivamente più forti dei vari Vives, Masiello, Meggiorini, sempre protetti dal mister, anche in maniera grottesca come nel caso del numero 69 granata dopo i numerosi flop dello scorso anno. Questo modus operandi del mister ha anche allontanato dal Torino uno dei giocatori più rappresentativi e amati degli ultimi vent’anni, ovvero il capitano Rolando Bianchi, trattato come un peso da Ventura, che gli ha preferito in due anni calciatori del calibro di Antenucci, Meggiorini, Sgrigna, Barreto e Jonathas, facendolo partire dalla panchina addirittura nella sua partita di addio al Torino, contro il Catania.

Il rapporto tra il mister e l’ambiente granata non è mai stato idilliaco, fatto di critiche, frecciatine e risposte al vetriolo nelle interviste del dopo gara. I tifosi non perdonano al mister di essere troppo aziendalista, pensando tanto al suo presidente e trascurando a volte il valore assoluto della squadra. Non perdonano certe scelte troppo lontane dallo spirito granata, come quella di caldeggiare l’acquisto di Maresca, non pensando neanche lontanamente ai trascorsi e al vero valore aggiunto che uno scarto della Sampdoria poteva dare alla squadra. Non gli perdonano di aver avallato questo calciomercato, dove il Toro ha reinvestito solamente  i soldi di Ogbonna acquistando giocatori di secondo ordine, e prendendosi la responsabilità di promuovere Padelli come primo portiere, Larrondo, Immobile, Barreto e Meggiorini come attaccanti, senza avere una vera prima punta, spostando Cerci dalla posizione in cui lo scorso anno ha conquistando anche la nazionale, sacrificandolo in funzione del cambio di modulo. Il Torino al termine del calciomercato è una squadra incompleta e indebolita rispetto allo scorso anno, e lo hanno dimostrato le prime tre gare ufficiali disputate (due sconfitte e una vittoria), contro squadre non certamente trascendentali, eppure il tecnico sembra ancora convinto di avere una formazione competitiva, affermando fino a ieri di voler vincere uno dei due derby, classificadosi nella parte sinistra della classifica.

Il Torino è atteso da una serie di partite tremende, contro Milan, Bologna, Verona, Juventus, Sampdoria, Inter e Napoli, e sicuramente al termine di questo girone dantesco sarà possibile pesare la forza di una squadra che fin’ora ha deluso, anche nelle amichevoli estive. È difficile allo stato attuale capire se Ventura mangerà il panettone ma senza dubbio, quella che sta per iniziare, è la stagione più difficile per il tecnico genovese sulla panchina granata, perché dovrà affrontare questo campionato, con una rosa molto meno competitiva rispetto a quella degli anni scorsi, con tante, troppe scommesse.

È chiaro che se Ventura arrivasse a mangiare il panettone, come tutti ci si augura, significherebbe che i risultati sarebbero arrivati e la squadra starebbe andando ben oltre le più rosee previsioni della maggior parte dei tifosi, e allora sarebbe proprio il caso di porgere le scuse al nostro mister, per non aver creduto ad inizio stagione che Padelli potesse divenire una sicurezza tra i pali, che Moretti e Bovo potessero sostituire degnamente Ogbonna, che Vives potesse diventare il regista del Toro, che Farneroud potesse diventare un centrocampista importante per una squadra di serie A, che Larrondo potesse diventare un bomber da 15 goal a stagione, che Cerci potesse giocare meglio da seconda punta che non da laterale e soprattutto che si potesse vincere un derby contro una “squadretta” come la Juve.

Giampero Ventura mangerà il panettone? Personalmente, con la squadra decisamente indebolita rispetto allo scorso anno, da scelte di mercato in cui è piuttosto evidente lo zampino del mister, ritengo che sia molto difficile che questo accada, ma se cosi sarà, sarò il primo a porgere le mie scuse al mister granata, per non aver creduto a settembre che gli asini potessero volare.

 

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>