Con questi fanno 6, sono almeno sei i punti persi dal Torino nei finali di gara, due contro il Milan in una situazione analoga a quella odierna, due col Verona e gli ultimi oggi. Molto ci hanno messo del loro gli arbitri in questi risultati, perché specialmente contro Milan e Sampdoria, i due rigori contro concessi al 93′ erano inesistenti, ma tutto questo non deve e non può giustificare una squadra che non riesce mai a tenere il risultato, e getta alle ortiche punti su punti per mancanza di esperienza, ma anche di furbizia, perché quando si è in vantaggio nei minuti di recupero, invece di regalar palla agli avversari, bisognerebbe farla girare, cercando di subire fallì, ed evitare debitamente interventi in area.
Non vorrei essere troppo pessimista ma queste situazione, mi ricorda molto quel che accadeva lo scorso anno, quando si perdevano partite negli ultimi 5 minuti per poi ritrovarsi invischiati nella bagarre retrocessione fino alla penultima giornata. La speranza è che di queste partite non ci si debba poi ricordare a fine campionato.
Un Torino che inizia benino la partita, come spesso gli accade ma che col passare dei minuti lascia troppo spazio agli avversari, che passano in vantaggio con l’ex Sansone, scaricato forse troppo in fretta da Ventura, che approfitta di una disattenzione di Glik e del mancato intervento di Moretti che fa da spettatore all’azione, trafiggendo un Padelli sulla sua sinistra. Il primo tempo si chiude con un episodio singolare, nato da una punizione assegnata a recupero scaduto. L’arbitro permette che si batta il calcio piazzato, ma dice prima a tutti che fischierà la fine se la palla non dovesse entrare in goal. La punizione supera la barriera, e Padelli la respinge sui piedi di Pozzi che insacca il tapin.
L’arbitro annulla tra le proteste dei giocatori e tifosi blucerchiati, interpretando alla lettera quel che aveva detto prima, salvando il Torino da una situazione che stava diventando disastrosa. Un primo tempo troppo brutto per un Toro che prosegue la tendenza del derby, ovvero quella di non tirare mai in porta.
Nella ripresa i granata si scuotono, complici anche l’innesto di Meggiorini al posto di un El Kaddouri inconcludente, e una Sampdoria con troppi giocatori con propensione offensiva che vanno in difficoltà con il 3-4-3 proposto da Ventura nella ripresa. Riacciuffa il pareggio Immobile al suo primo goal in granata, abile a girare in rete un calcio d’angolo di Cerci, e il Torino, poco dopo, riesce addirittura a passare in vantaggio grazie ad un rigore di Cerci concesso per un atterramento in area di D’Ambrosio ch si traveste da Ribery, partendo dalla 3/4 destra e dribblando tre uomini prima di subire fallo in area. Ancora Cerci si mangia il 3-1 tiranto addosso a Da Costa dopo una ripartenza travolgente.
Sembra fatta quando l’arbitro chiama i 3 minuti di recupero e gli avversari che pargono ben poca cosa, non riuscendo mai ad impensierire Padelli, neanche dopo essersi trovati in svantaggio, ed invece nel secondo minuto di recupero un intervento un’area di Glik spinge l’arbitro Gervasoni a concedere il favore compensativo alla Sampdoria per il goal non convalidato al termine del primo tempo. Eder trasforma e altri due punti vengono gettati alle ortiche dal Toro. Ora i granata sono attesi da un calendario terribile, con Inter, Napoli, Livorno e Roma da affrontare nelle prossime gare, e questi punti persi pesano già come un macigno sulla classifica dei granata.
PADELLI 6: Gervasoni gli salva la sufficienza, annullando il goal di Pozzi dopo una sua goffa ribattuta sulla punizione di Palombo. Per il resto fa il suo dovere, facendo anche qualche discreta parata.
DARMIAN 6: anche oggi, causa l’infortunio di Bovo si trova a giocare fuori posizione, ovvero al centro della difesa, dimostrando di saperci fare anche li.
GLIK 5: colpevole nei due goal subiti. Sul primo goal lascia passare a centrocampo Sansone che si invola verso Padelli, mentre nel finale di gara è il colpevole dell’intervento che regala il rigore alla Sampdoria. Non era fallo, ma non si devono fare certi interventi in zona Cesarini.
BOVO SV st 5’ PASQUALE 6: gioca la partita per intero causa l’infortunio di Bovo e non sfigura, anche se è ancora indietro rispetto ai compagni, perchè per troppo tempo sta fuori dalle azioni che contano, salvo poi svegliarsi con qualche buon cross.
MORETTI 5: troppe disattenzioni difensive, tra cui il fatto che sia stato colpevolmente spettatore del goal di Sansone. Provare ad intervenire?
D’AMBROSIO 7: l’infortunio di Bovo gli fa cambiare ancora una volta posizone in campo e nel primo tempo ne risente, ma nella ripresa sale in cattedra, offre un assist al bacio per Cerci che spreca davanti a Da Costa e si inventa una serpentina andandosi a prendere il rigore che Cerci trasforma per il provvisorio 1-2 dal st 40’ MAKSIMOVIC: sv
BRIGHI 6: si sacrifica molto in fase di copertura correndo dietro ai portatori di palla doriani, ma in fase di impostazione si perde un po’. Meglio nel secondo tempo, dove col modulo più offensivo sembra trovarsi maggiormente a suo agio.
VIVES 5,5: fa il compitino ma non riesce mai a creare nulla di positivo in fase di impostazione se non in una occasione nel primo tempo. Qualche sbavatura in fase di copertura, non una gran giornata.
EL KADDOURI 5: fumoso come spesso accade. Si intestardisce nell’azione personale non guardando neanche dove sono posizionati i compagni da servire. Dal st 9’ MEGGIORINI 6: non combina molto ma ha il merito di mettere in difficoltà una Sampdoria fino a quel momento troppo tranquilla vista la pochezza, anche numerica dell’attacco granata.
CERCI 7: altro goal e giocate da vero campione e trascinatore di una squadra troppo dipendente da lui e D’Ambrosio. Primo tempo un po’ in ombra, ma ripresa sontuosa. Che Dio lo preservi fino a fine stagione.
IMMOBILE 6: finalmente arriva il goal in una gara che lo vede immobile e inutile per tutto il primo tempo, dove in avanti non tocca un pallone e sicuramente più utile dopo il goal che lo sveglia dal torpore.
VENTURA 6,5: finalmente riesce a cambiare l’impostazione tattica della squadra a partita in corso… Era ora. Il Torino del secondo tempo è un lontano parente di quello visto nel derby e nella prima frazione di gioco. Simpatico il siparietto con Vives a fine gara.