La leggenda dello Stadio regalato alla Juve

L’Italia è quel paese in cui, specie quando di mezzo ci sono il calcio e la politica, i fatti passano in secondo piano e la dietrologia regna sovrana. E’ la cosiddetta cultura del sospetto, la stessa che spinge ogni italiano che si rispetti a non credere mai alle versioni ufficiali di ciò che accade poichè la verità è sempre un’altra, quella non detta e celata da presunti poteri più o meno forti.

Lasciando da parte vicende serie quali le stragi (definite anche Stragi di Stato poiché ordinate da oscuri ambienti reazionari della Repubblica Italiana al fine di destabilizzare l’ascesa politica di una certa area politica) o la mafia ( si celebra proprio in questi mesi il processo relativo alla presunta trattativa Stato-Mafia) e concentrandosi quindi solo su quanto per noi è davvero importante, ossia il calcio, scopriamo come, guarda un po’ il caso, sia proprio la squadra più vincente di sempre quella maggiormente fatta oggetto di questa cultura.

La Juventus, come si sa, vince perché rub(b)a. Elencare tutte le leggende metropolitane ormai acquisite come vere anche da parte di illustri opinionisti e giornalisti non è facile. Facciamo un breve riassunto. La Juventus è quella squadra che:

- è stata mandata in B ma che doveva essere radiata;

- tramite suo Direttore Generale stadiocomunaleMoggi rinchiudeva arbitri negli spogliatoi;

- controllava le designazioni e che pilotava oltre ai sorteggi arbitrali anche le sanzioni disciplinari ai danni delle avversarie;

- è la società che ha fatto EPOca, riferendosi a presunte condanne poi prescritte per doping;

- in Italia vince perché si sa, ma in Europa non vince niente.

Ne dimentico sicuramente molte (e mi riprometto di affrontarle una per una in futuri post), ma sono le leggende metropolitane torinesi, quelle cioè diffuse da tifosi e presunti giornalisti residenti a Torino e di fede granata quelle più divertenti e privi di fondamento. Il primo di questi vuole la famiglia Agnelli talmente insofferente al potere del Toro nella città della Fiat da cercare, a più riprese, di farlo fallire. Non ridete, è tutto vero! Posso trovare centinaia di amici pronti a sostenere questo argomento con migliaia di aneddoti perlopiù divertenti seppur mai verificabili.

Basta leggere questo articolo di Gianni Minà per capire fino a che punto è possibile argomentare cose senza senso. Ma non è questo l’argomento di questo post, quanto quello più attuale, quello relativo allo Juventus Stadium.

Tra le tante leggende metropolitane che circolano, quella relativa allo Stadio ex Delle Alpi, costato 170 miliardi di lire (secondo alcune fonti anche di più) e regalato poi alla Juventus per 25 milioni di euro è la più recente in ordine di tempo e spassosa quanto a contenuti. Nonostante tutto, c’è anche chi, come Maurizio D’Angelo, ci ha scritto su un libro (lo trovate qui).

stadio_delle_alpi_torino_09Certo, vista con l’occhio amareggiato del tifoso granata residente a Torino la questione si presta a interpretazioni poco piacevoli: lo scempio di Italia ’90 ha portato alla costruzione di uno stadio tra i più brutti e inadatti al calcio, con un costo esorbitante per la comunità (si disse, allora, che il vecchio Comunale non potesse essere ristrutturato… salvo poi farlo diventare addirittura uno Stadio adatto ad un’Olimpiade meno di venti anni dopo…). Poi lo stadio viene abbandonato e regalato, quasi, alla Juventus, che ne ha fatto uno Stadio molto bello (seppur a rischio di crollo) di cui si fa vanto in ogni dove mentre al Torino non resta che disputare le proprie gare all’Olimpico, senza che il Comune faccia nulla per il progetto di costruzione del glorioso Filadelfia.

A vederla così, si tratta del solito atto di prepotenza della società dei padroni a danno della collettività e dell’altra società di Torino che non può, non ha mai potuto, contare su certi favori. Poi però ad analizzare la vicenda sul serio, senza ricorrere ai “sentito dire” o, appunto, alle leggende metropolitane, si scopre una realtà un po’ diversa. Cerco di basarmi sui documenti ufficiali, in modo da non poter essere accusato di rispondere a supposizioni e illazioni con altre supposizioni e illazioni.

Lo Stadio delle Alpi venne costruito in occasione dei Mondiali di Calcio di Italia 90. Tralasciamo qui le polemiche relative all’opportunità di realizzare quello stadio e dei costi assurdi che ne hanno caratterizzato la costruzione: erano, quelli, gli anni dell’abbondanza, dello sfarzo e dell’interesse da parte di tutti, cittadini a parte, affinchè ogni opera pubblica finisse poi per costare almeno il doppio di quanto preventivato. Quel che qui interessa raccontare è che quello stadio venne costruito e si rivelò subito poco adatto per il calcio, con una visibilità terribile da parte del pubblico (per poter usufruire dei contributi del CONI lo stadio venne realizzato con una pista di atletica poi quasi inutilizzata) e, soprattutto, con dei costi di gestione elevatissimi.

Con l’assegnazione delle Olimpiadi invernali del 2006 alla città di Torino, entrambe le società di calcio della città decisero di cogliere l’opportunità di poter disporre di uno stadio di proprietà al fine di ridurre i costi e, magari, aumentare i ricavi. Basta leggere l’inizio della delibera 2002 11902/066 del Consiglio Comunale di Torino per capire le intenzioni delle società: (qui il link al documento) “Da tempo le Società calcistiche torinesi Juventus F.C. S.p.A. e Torino Calcio S.p.A. esprimono alla Civica Amministrazione l’interesse, definito strategico, ad acquisire la disponibilità di uno stadio sociale, in linea con la tendenza europea che vede le società calcistiche professioniste di massimo livello dotarsi di strutture proprie.

Sono, quindi, entrambe le società a richiedere uno stadio proprio, e non solo la Juventus. L’accordo è semplice, come recita, ancora, la citata delibera e cioè: ” … la Civica Amministrazione ha provveduto a verificare la possibilità di trasferire lo Stadio delle Alpi e le sue pertinenze alla Juventus F.C. S.p.A. e lo Stadio Comunale e le sue pertinenze al Torino Calcio S.p.A“.

stadiofiladelfiaL’accordo tra il Comune di Torino e la Juventus era che, per la somma di 25 milioni di euro, la società calcistica avrebbe realizzato uno stadio nuovo e funzionale, laddove invece vi era una struttura destinata a restare un monumento allo spreco.

Ovviamente, checchè oggi amino raccontarsi i tifosi granata, il Comune non poteva lasciare l’altra società di Torino senza alcuna soluzione vantaggiosa anche per essa. E infatti viene approvato il Protocollo di intesa tra la città di Torino e il Torino Calcio S.p.A. sullo Stadio Comunale (qui il link). L’impegno, da parte del Torino Calcio, è quello di disporre per 99 anni dell’area dello Stadio Comunale in cambio della ristrutturazione dello Stadio in cui si disputeranno le manifestazioni di apertura e chiusura delle Olimpiadi Invernali del 2006, a fronte di un corrispettivo di 3.770.000,00 euro, da cui dedurre 1.270.000 euro in relazione alla concessione degli spazi per l’Istituto di Medicina Sportiva che sorgono all’interno dello Stadio stesso. (qui potete leggere la delibera finale approvata del trasferimento del diritto di superficie).

Quel che è accaduto dopo è risaputo, ma forse è il caso di ricordarlo: mentre la Juventus ha saputo tenere fede al proprio impegno, regalandosi, ma regalando anche alla città di Torino lo stupendo Juventus Stadium, il Torino Calcio S.p.A. è fallito. Il fallimento del Toro non è stato solo un danno per i tifosi granata ma anche per i cittadini torinesi poichè se gli accordi prevedevano che la ristrutturazione del Comunale in vista delle olimpiadi fosse a carico del Torino Calcio, in seguito al fallimento dello stesso è stato il Comune e quindi il cittadino torinese a dover provvedere ai lavori ormai pattuiti. L’Olimpico di Torino, come poi è stato chiamato, è costato circa 30 milioni di euro (qui la pagina di Wikipedia con i dettagli).

E allora, se è vero, come è vero, che la costruzione dello Stadio delle Alpi è stata uno scempio e un gravo danno per la comunità, è ancor più vero che la realizzazione dello Juventus Stadium ha portato nelle casse del Comune di Torino ben 25 milioni di euro. Se la Juve non avesse tenuto fede al proprio impegno (e visto quanto le è capitato nel 2006 con calciopoli potevano anche non farlo), spendendo peraltro 120 milioni per la sua realizzazione, oggi avremmo un monumento allo sperpero in un’area dimessa e abbandonata. Di regalato, pertanto, non c’è proprio nulla.

Hanno pesato invece molto, per le casse del Comune di Torino (il comune più indebitato d’Italia anche a causa dell’organizzazione dei Giochi Olimpici), i 30 milioni spesi per ristrutturare lo Stadio Comunale poi Olimpico a causa dell’inadempienza del Torino Calcio S.p.A., fallito nel 2005 e rinato poi con la denominazione di FC Torino.

Questi sono i fatti, sui quali nessun libro è stato scritto. Eppure è diffusa la convinzione, da parte del tifoso granata, che lo Juventus Stadium sia stato regalato alla Juve mentre, per il Torino, non c’è nessun aiuto neanche per la realizzazione del nuovo Filadelfia. Il tutto tralasciando anche la questione relativa al canone di affitto dello Stadio Olimpico, fissato in 250.000 euro a stagione (qui la notizia dell’Ansa) quando, pur essendo di ben altre dimensioni, San Siro viene affittato a Inter e Milan per oltre 6 milioni di euro l’anno più le spese di manutenzione (altri 5 milioni circa).

Su questa questione i fatti sono questi. Inconfutabili. E solo la dietrologia tipica di un certo modo di pensare può opporre a questi documenti ufficiali le illazioni e ridicole allusioni, come quella relativa ai problemi economici causati dalla Fiat all’allora proprietario del Torino, Cimminelli, la cui azienda lavorava nell’indotto dell’automobile e, quindi, per la Fiat stessa. Ma si sa, pur di eliminare i pericolosi rivali gli Agnelli le hanno provate tutte, fino a riuscirci proprio nel 2005.

Peccato che l’Avvocato e il Dottore non abbiano potuto assistere a questo loro trionfo (Giovanni Agnelli è morto nel 2003, Umberto nel 2004).

(Ringrazio Diego Pozzato per la collaborazione)

 


Qui l’elenco dei documenti utilizzati come fonte per la stesura dell’articolo.

Delibera trasferimento diritto di superficie alla Juve:

http://www.comune.torino.it/delibere/2002/2002_11902.html

Delibera – Protocollo di intesa fra la Città di Torino e il Torino Calcio SPA:

http://www.comune.torino.it/giunta_comune/intracom/htdocs/2002/2002_11897.html

http://www.comune.torino.it/ucstampa/2002/protocalcio.html

Trasferimento del diritto di superficie sull’Area Stadio Comunale in capo alla società Torino Calcio:

http://www.comune.torino.it/giunta_comune/intracom/htdocs/2003/2003_04189.html

Ristrutturazione Stadio Olimpico:

http://it.wikipedia.org/wiki/Stadio_Olimpico_di_Torino#Ristrutturazione

Libro: Operazione Delle Alpi:

http://www.lulu.com/shop/maurizio-dangelo/operazione-delle-alpi/ebook/product-20602183.html

Comments

  1. Enzo Guzzardi says

    Una spiegazione molto convincente e soprattutto molto dettagliata!! Io però, da tifoso Granata, continuo a sostenere “CERTE LEGGENDE METROPOLITANE”, che in qualche modo, hanno del concreto. Sicuramente non mi voglio accostare all’enorme mole di documenti qui’ sopra elencati, perchè sarebbe da parte mia un errore!! Ma vorrei che magari, riflettessimo sull’amore che c’era per questa squadra, da parte di certi Torinesi e sul fatto che un Giovanotto, si è trovato in mano un impero, parlo dell’Avvocato Agnelli e ha cercato di portare avanti la sua Azienda, in maniera a volte non troppo onesta!!!! Mi riferisco a tutti quei Meridionali che pensavano di venire a lavorare nella bella Turin e di trovare come si chiamano oggi dei “BENEFIT” interessanti, e trovavano delle porcherie di case, che forse oggi in pieno 2013, Gli zingari di Turin, sono trattati meglio!! E’ chiaro che tutta questa gente, ha incominciato, nonostante venissero trattati male, a osannare tutto quello che apparteneva alla “FAMIGLIA AGNELLI”!! quindi anche la Juve!!!! Ed è per questo che il fattore Sociale, così lo voglio definire, incominciava a diffondersi!! il fenomeno della “Vecchia Signora Bianconera!! Ma vogliamo parlare della leggenda metropolitana, come dite voi, di Pianelli????? Un grande che si è “PERMESSO” di vincere uno scudetto con il Toro!! Poi cosa è successo a Pianelli??? A parte le sue vicende personali che non voglio imputare alla “FAMIGLIA”!! E successo che l’azienda di Pianelli aveva commesse con la Fiat e guarda caso queste commesse incominciavano a scarseggiare !! Mah!! Leggende Metropolitane!! vero???? Io dico che purtroppo, noi Granata, non abbiamo la Fortuna di essere Rappresentati da Gente Degna di questa maglia!!! Il presidente e tutta la sua corte, non rappresenta il TORO!!!! Se ci fosse qualcuno, che veramente amasse il TORO, non saremmo quì a parlare di Stadi della JUVENTUS, Ma parleremo di come IL TORINO CALCIO sarebbe finalmente rispettato in una città’ importante come Torino.

    • Emiliano Lemma says

      Caro Enzo, purtroppo quando non si hanno documenti ma solo intuizioni e deduzioni è difficile argomentare. Qui comunque io parlo solo dello Stadio, del fatto che secondo molti suoi colleghi di tifo il Comune di Torino ha regalato uno Stadio alla Juve ignorando il Toro. Questa cosa la smentisco con i documenti ufficiali.
      Il resto delle cose che lei scrive possono anche avere un fondamento (secondo me no) però si basano su un assunto sbagliato, che io peraltro rimprovero sempre ai miei amici granata: il vostro pensare che la Juve sia solo a Torino così come il Torino calcio. La Juve è la squadra più amata (e di conseguenza, odiata) in tutta Italia e i 3/400.000 tifosi della provincia di Torino non sono nulla di fronte ai circa 12 milioni in Italia e molti altri nel mondo. Pertanto, tutta la vicenda di Agnelli e famiglia che temevano la vostra concorrenza, così come il discorso sui presunti “benefit” perdono rilevanza.
      Ad ogni modo, grazie per avere espresso il suo pensiero in modo così cordiale, le assicuro che non è affatto scontato.

      • Enzo Guzzardi says

        La ringrazio per la sua risposta. Mi piacerebbe tanto potermi sbagliare!! Ci crederò solo quando il TORO avrà una dirigenza diversa, e sono sicuro che in quel caso, avremo modo di commentare solo il buon Calcio e non queste chiacchere!!Mi auguro veramente, per il bene del TORO, che ci sia qualche Presidente che ci faccia nuovamente sognare!! Non c’è bisogno di anadare molto lontano negli anni!! Mi basterebbe ritornare agli inizi degli anni 90, quando il TORO giocava con Il Real Madrid, e quando avevamo giocatori, allenatori e dirigenza, completamente diversi!! Allora sì che noi Granata, non avevamo altro che argomentazioni di Calcio!! Ma adesso, purtoppo, abbiamo una >dirigenza che fà veramente Pena!! E i risultati sono evidenti!!

  2. roby says

    Ma come puoi affermare che la fiat non ebbe un ruolo nel fallimento di Cimminelli? In questi giorni in cui continua il teatrino – farsa della questione fila ve lo potevate evitare questo articolo.

    • Enrico Passero says

      Se esistesse il premio per la maldicenza gratuita, l’ipocrisia ed in alcuni casi dell’ignoranza sportiva ,alcuni tifosi ne beneficerebbero senza alcuna concorrenza.Possibile nel 2013, ancora non si capisce come la Juventus sia una fede, che si porta nel cuore e si coltiva dalla nascita.Purtroppo, è anche la squadra più invidiata ,vuoi per il blasone,l’organizzazione ,la signorilità e la serietà.Ed allora, i detrattori non avendo molte possibilità di sconfiggerla sul campo, ignobilmente, cercano di combatterla con altri mezzi, prevaricando lo sport.Enrico Passero.

      • roby says

        “La Ergom Automotive S.p.a è stata un’azienda di materie plastiche attiva nel settore della componentistica auto; il gruppo trae le sue origini dalla società Ergom Materie plastiche S.p.a fondata nel 1972 dall’imprenditore calabrese Francesco Cimminelli a Borgaro Torinese.”
        “Nell’agosto il presidente Cimminelli rassegna le sue dimissioni e l’azienda viene acquisita per una cifra simbolica dal Gruppo Fiat[4]. Il cambio di proprietà, dopo essere stato al vaglio degli organi antitrust, vede la sua ufficialità il 6 dicembre 2007, dopo l’assenso dell’Unione Europea che ha consentito il passaggio di azioni di Ergom Holding al gruppo Fiat.
        Ergom nel 2008 viene inserita nel bilancio consolidato di Fiat Group e aggiunta nella Business Lines della Magneti Marelli, cambiando nome in PCMA (Plastic Components and Modules Automotive)”
        Io sarò ignorante ma questa è storia

  3. elias says

    Forse è meglio non parlare di dirigenti… visto che la juventus ha rovinato il calcio e l immagine della serie A diverse volte..

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  1. [...] – Il post incriminato: La leggenda del Delle Alpi regalato alla Juve [...]

  2. [...] il 18 novembre 2013 ho scritto un articolo denominato “La leggenda dello Stadio regalato alla Juve“, in cui dimostravo, o cercavo di dimostrare, come quella che il Comune ha regalato lo Stadio [...]

  3. [...] il 18 novembre 2013 ho scritto un articolo denominato “La leggenda dello Stadio regalato alla Juve“, in cui dimostravo, o cercavo di dimostrare, come quella che il Comune ha regalato lo Stadio [...]

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