Juventus Stadium, non regalato ma costruito sul fallimento del Torino

C’era una volta uno stadio, un bellissimo impianto avveniristico, con un’ottima visibilità, quasi sempre colmo di pubblico ad ogni partita, un vero e proprio fiore all’occhiello per la società che lo possedeva, reso ancor più significativo per il fatto che fosse il primo ed unico stadio di proprietà di una squadra di calcio di serie a. Il club e i suoi tifosi, andavano fieri di questo monumento al calcio, e prima di ogni partita ripetevano la folle caccia al biglietto per accaparrarsi uno dei 41.000 posti disponibili, nonostante i prezzi fossero tutt’altro che economici.

Sembrerebbe l’inizio di una storia a lieto fine, ed invece non è che la fine di una vicenda ancora oscura e torbida, che ha coinvolto svariati soggetti, durata più di vent’anni, e conclusa con un solo vincitore, ma tanti, forse troppi perdenti.

Tutto iniziò nel 1984, quando venne assegnata all’Italia, l’organizzazione dei mondiali di calcio del 1990, accolti tra il giubilo generale e soprattutto considerati l’occasione per rimordernare buona parte degli stadi, quasi tutti risalenti agli anni ’30. Occasione che seppe cogliere anche Torino, dove ai tempi, le due squadre, che militavano in serie A,  disputavano i loro incontri nel vecchio Stadio Comunale, considerato però già allora troppo vecchio per essere ristrutturato, e soprattutto non più a norma per i “severi” standard degli anni ’80. La decisione di costruire un nuovo stadio, venne accolta da tutti positivamente: dal comune, dal comitatjuventus-stadiumo organizzatore, dai cittadini e dalle due squadre torinesi che speravano che la nuova casa potesse essere più accogliente della vecchia e soprattutto che la maggior capienza di pubblico potesse portare maggiori introiti.

L’opera venne ultimata in meno di due anni con un costo complessivo che superò i 160 miliardi di lire, ed il maestoso “Stadio delle Alpi” fu così pronto ad accogliere le gare torinesi di Italia 90,  con il placet di personaggi illustri come l’Avvocato Gianni Agnelli, che disse della nuova opera “Il Delle Alpi è bellissimo. Non l’avevo mai visto prima, la visuale è davvero eccellente“, e dell’Avvocato Vittorio Chiusano che entusiasta si sbilanciò, affermando “La spettacolarità del Delle Alpi è sicura. La gente ha già dimostrato di voler bene a questo stadio. Basteranno poche partite per abituare i tifosi a frequentarlo, è uno stadio bellissimo.”

Si sa che però l’Italia è il paese in cui i pareri cambiano a seconda delle convenienze e ben presto, quella che sembrava un’opera d’arte, un tempio del calcio moderno, divenne ben presto una zavorra, uno stadio non adatto al calcio, uno scempio, dove l’unica cosa certa erano i costi che le società che lo occupavano dovevano sostenere per usufruirne, schiavi dell’accordo ventennale stipulato con la Pubbligest, subconcessionaria dello stadio, che vincolava i due club a giocare nell’impianto torinese le gare casalinghe di campionato e di coppa, lasciando alla concessionaria anche gli introiti dei parcheggi, della ristorazione e soprattutto della pubblicita’, che valeva circa quattro miliardi e che finiva tutta nelle casse della Pubbligest, alla quale quindi, spettava non soltanto il canone d’affitto, ma anche cio’ che arrivava dalla cartellonistica. L’accordo prevedeva che i due club non avrebbero potuto, per tutta la durata del contratto, disputare le proprie gare casalinghe, in altri impianti torinesi.

               

È utile precisare che il canone di locazione del Delle Alpi, che ammontava circa a 2 miliardi  di lire l’anno (furono per la precisione 10.400.000.000 in 5 anni dal 92/93 al 96/97), era comunque inferiore a quello che le milanesi spendevano già allora per lo stadio Meazza, e comunque in linea con un impianto che garantiva 70.000 spettatori, e che lo stesso Delle Alpi, permise ai bianconeri di realizzare dal 92 al 98 più di 212 mila abbonati, che andavano da soli a coprire ampliamente i costi di affitto della struttura:

- Stagione 92/93: 33.227 abbonati

- Stagione 93/94: 33.122 abbonati

- Stagione 94/95: 33.618 abbonati

- Stagione 95/96: 28.178 abbonati

- Stagione 96/97: 40.338 abbonati

- Stagione 97/98: 43.533 abbonati

(Fonte Adnkronos )

 

stadio-delle-alpi-turin-10Ma alla vecchia signora questo non bastava, perchè, i mancati introiti dei diritti pubblicitari dello stadio, si configuravano come macigni che, conti alla mano, le fecero render conto dell’importanza di possedere uno stadio tutto proprio, che purtroppo, non avrebbe potuto costruire, se non lontano da Torino.

Fu da allora che partì la crociata contro lo Stadio delle Alpi, definito uno scempio, un stadio mangiasoldi, uno tra i più brutti e inadatti al calcio, con un costo esorbitante per la comunità, con le ripetute minacce di abbandonarlo, verso altri impianti decisamente meno cari come lo stadio di Bologna, Palermo e Milano dove la Juve per forzare un po’ la mano, andò a giocare partite di coppa Italia e di coppa UEFA. Ma si sa, che alla fine “chi disprezza compera…” e mentre agli occhi dell’Italia i bianconeri sembravano schifare il nuovo impianto torinese, in realtà esercitavano forti pressioni sulle autorità cittadine, col finto ricatto e la minaccia di andarsene da Torino, (situazione che sarebbe stata  drammatica per il comune, che avrebbe perso il 50% degli introiti, che servivano per la maggiore a coprire i costi gestione), attraverso il quale ottennero da subito la gestione della pubblicità dello stadio, senza per questo doversi sobbarcare i costi di manutenzione dello stesso, lasciati al comune che, incredibilmente, accettò dopo le varie riunioni tra Moggi, Bettega, Giraudo e il sindaco Valentino Castellani.

Ma l’obiettivo dei bianconeri era un altro, ovvero l’acquisizione dell’intero stadio e delle aeree circostanti, perché se era vero che la Juve non avrebbe potuto giocare le gare casalinghe in un altro stadio, anche di proprietà, nel torinese, era altresì vero che l’unico modo per bypassare questo vincolo, era quello di comprarsi l’intera baracca. I contatti tra la triade bianconera e il sindaco Castellani erano in quel periodo all’ordine del giorno, e si arrivò dopo tanto discutere all’accordo tanto desiderato dalla Juve, ovvero la concessione dell’area del Delle Alpi, stadio ed aree commerciali comprese per 99 anni. Restava soltanto da sciogliere il nodo del prezzo, ostacolo non facile da valicare visto che il comune per il solo stadio aveva speso 160 miliardi pochi anni prima, e non poteva di certo svendere l’area così come la Juventus chiedeva; vuoi perché la perdita in termini economici sarebbe stata troppo elevata, vuoi perché il comune deve comunque rendere conto ai propri cittadini e all’opposizione delle decisioni prese e sotto una certa cifra non sarebbe stato possibile scendere. Serviva qualcosa per sbloccare questa situazione di stallo, e quel qualcosa fu l’assegnazione a Torino delle Olimpiadi Invernali del 2006 nel giugno del 1999.

Il terzo protagonista della nostra storia, il Torino calcio, in quegli anni viveva un periodo di crisi, dal quale ancora oggi fa fatica a rialzarsi. Dopo i fasti della finale di coppa UEFA, e la coppa Italia vinta nel 1993, i granata non si ritrovarono più, coi successori del presidente Borsano che non fecero che peggiorare progressivamente la situazione. Goveani, Calleri e Vidulich coi genovesi, che riuscirono a riportare il Torino in serie B, indebolendolo progressivamente, con l’ultimo che dimostrava in ogni istante della sua presidenza di essere inadatto a tale carica, distruggendo il Toro sia economicamente che dal punto di vista sportivo.

Su richiesta dell’allora AD Fiat Paolo Cantarella (noto tifoso granata), casualmente proprio nel 2000, un anno dopo l’assegnazione dei giochi olimpici a Torino, Francesco Cimminelli, imprenditore torinese e proprietario della Ergom S.p.A., comprò il Torino dai genovesi ormai alla frutta, diventando azionista di maggioranza del club e chiamando alla presidenza Attilio Romero, ex portavoce di Agnelli.

In questo modo la Fiat indirettamente, riuscì a controllare entrambe le squadre della città, perché se è vero che Cimminelli era imprenditore autonomo, era altresì vero che lo stesso era un fornitore che lavorava direttamente nell’indotto e pertanto completamente soggiogato alle decisioni del suo maggiore committente. E le cose casualmente per Cimminelli, dopo questo passo, migliorarono notevolmente, infatti la Fiat avallò  allo stesso i pagamenti delle fatture a 30 giorni, contro i 90/120 degli altri, finanziamenti fino a 500 miliardi di vecchie lire, la costruzione di due stabilimenti nel Sud ai quali provvide, tra le altre cose, ad assicurare la produzione quando altrove si scioperava.

Sicuramente questo sarà stato un caso, ma quel che accadde di li a poco, farà riflettere sul significato di questi movimenti, e sulla  controversa figura di un azionista di maggioranza del Torino completamente alle dipendenze Fiat, dicharatamente tifoso bianconero, che nulla fece in quegli anni per farsi amare dalla tifoseria, arrivando a deridere i suoi stessi sostenitori che ogni anno si recavano a Superga il 4 maggio. E comunque quello che apparve subito chiaro a tutti al 100%, sicuro ed insindacabile fu che il fatturato dell’azienda del proprietario del Toro dipendeva dalle commesse del proprietario della Juve.

torino-stadio-comunale-04Tornando alla questione stadi, come detto l’assegnazione dei giochi Olimpici Invernali, sbloccò la situazione di stallo che si era creata tra il comune e la Juve, con lo Stadio Comunale che, dopo aver precedentemente attraversato una fase in cui se n’era prospettato l’abbattimento, e giá nel 1990 veniva considerato un impianto vecchio ed obsoleto e soprattutto non piu ristrutturabile, diventò d’improvviso un monumento d’importanza tale da non poterne modificare né la prospettiva, né abbassare il terreno di gioco, ma da rimodernare a tutti i costi per farlo divenire lo stadio che avrebbe ospitato le cerimonie di apertura e chiusura dei giochi.

Il costo del ripristino del vecchio Comunale venne stimato in 30 milioni di euro, e per sbloccare lo stallo degli stadi a Torino, il presidente Cimminelli, firmò nel 2003, un patto scellerato con il comune e con la Juventus, di impegno alla ristrutturazione dello stadio stesso in cambio del quale ne avrebbe avuto la concessione per 99 anni. Di contro, per EQUITÀ’ il comune concedeva alla Juve i diritti di superficie su tutta l’area del Delle Alpi, stadio, parcheggi ed aree commerciali incluse a fronte di 25 milioni di Euro (pagabili 7 subito e i restanti 18 in 9 rate annuali di 2 milioni cadauna), per circa 60.000 metri quadri (meno di 5 euro al mq all’anno), per 99 anni.  A margine dell’accordo venne incluso che se il Torino Calcio, non fosse riuscito a terminare i lavori entro l’inizio dei giochi Olimpici i diritti di superficie e lo stadio sarebbero tornati al comune che ne avrebbe terminato a proprie spese i lavori, essendone nuovamente proprietario. Venne altresì concesso alla Juventus di giocare e poter affittare fin da subito lo Stadio Delle Alpi al Torino, fino al 2006 stabilendo un canone di 1,5 milioni di euro l’anno.

 

Ricapitolando, in nome dell’equitá e delle pari opportunità, il comune concesse:

 

Alla Juventus per 25 milioni di euro:

- diritti di superficie per 99 di un’area di circa 60 mila metri

- Stadio delle Alpi costruito 13 anni prima e ancora in uso da entrambe le compagini

- Aree commerciali e di parcheggio con concessioni edilizie comprese nei 60 mila mq. che la Juventus rivendette poco dopo in parte alla Conad per la costruzione di quella che oggi è l’Area 12 ricavandone ben 20 milioni di euro.

 

Al Torino, per 2,5 milioni di euro:

- i diritti di superficie per 99 anni dell’area dello stadio comunale, con l’obbligo di ristrutturazione dello stesso in due anni (costo previsto 30 milioni)

- di poter accedere alla locazione dello stadio delle Alpi fino al 2006 per 1,5 milioni l’anno

 

Sempre in nome dell’equitá il Torino avrebbe pagato tra ristrutturazione, concessioni e affitti 38 milioni di euro per uno stadio costruito nel 1933, inutilizzabile, con vincoli architettonici che ne impedivano le modifiche esterne e soprattuto senza alcuna area commerciale, vera e propria fonte di guadagno per la società, mentre la Juventus per 25 milioni acquistava i diritti su un area con uno stadio quasi nuovo e zone commerciali e di parcheggio dalle quali ricavò fin da subito 20 milioni che se aggiunti ai canoni che il Torino pagò dal 2004 al 2006 per l’affitto dello stadio fanno 24,5 milioni di euro, coprendo quasi interamente l’investimento fatto!

Il comune in fondo avrebbe anche potuto giustificare questa operazione, perché prima dell’accordo si trovava nella situazione di dover ristrutturare comunque  il comunale, dovendo spendere di tasca propria 30 milioni. Ma, concedendo alla Juve, uno stadio, il Delle Alpi, pagato dalla collettività 80 milioni solo 13 anni prima, per soli 25 milioni, avrebbe comunque risparmiato i denari per ristrutturare il comunale, che se aggiunti ai 25 incassati dalla Juve, facevano 60 milioni, a cui si sarebbero andati ad aggiungere i ricavi per l’urbanizzazione delle aree commerciali e soprattutto tirandosi fuori dalla grana stadi e dalla situazione di scacco in cui era tenuto dagli stessi bianconeri.

Viene da chiedersi a questo punto, cosa spinse Cimminelli ad accettare un accordo che rappresentò la sua morte finanziaria ed imprenditoriale, infatti il Torino Calcio, fallì proprio a causa dei debiti maturati per la ristrutturazione del Comunale. La risposta credo di averla già data qualche capoverso più in alto, perché in fondo era la Juventus a dover fare l’affare, e serviva dall’altra parte un presidente che non si mettesse di traverso, pur avendone tutti i diritti, ma che accettasse passivamente tutte le decisioni prese dai suoi superiori, perché se così non fosse stato, nessun imprenditore sano di mente avrebbe potuto accettare la situazione come sopra descritta.

Viene anche da chiedersi se anche il Toro potesse fare un’offerta per il Delle Alpi. La risposta è tecnicamente affermativa. A livello pratico, però, da una parte c’era la Fiat (Juve), dall’altra c’era una piccola e debole società di calcio presieduta da un ex dirigente Fiat e posseduta dal proprietario della Ergom, media impresa che viveva di commesse Fiat. Come poteva finire in questo modo?

Da un punto di vista tecnico è tutto tecnicamente inappuntabile, ma non stiamocela a raccontare sulla parità di trattamento. Due stadi per due squadre non è per forza sinonimo di parità di trattamento, è una visione semplicistica che può fare anche comodo ma non è così!

Tornando alla vicenda, il Torino Calcio, cominciò subito la ristrutturazione dello stadio, perché il 2006 era vicino e per l’operazione, chiese 36 milioni di finanziamenti al Credito Sportivo.

Del primo finanziamento di 22 milioni (per i quali Cimminelli ha dato in garanzia beni suoi personali per la stessa cifra), il Credito sportivo ne ha pagò 15 (regolarmente messi a bilacio dal Toro), che avviò le procedure dei per i successivi 14 milioni del secondo finanziamento allorchè il Presidente del Venezia Gallo comparve per truffare il patron granata  con la storia delle false fideiussioni, rovinando finanziariamente lui e il Torino AC, causandone il fallimento. La proprietà dello stadio, tornò quindi al comune di Torino, che dovette provvedere al termine della ristrutturazione, dovendo pagare i restanti 14 milioni che mancavano per terminare l’opera, in quanto tutto quello che era stato fatto e commissionato dal Torino AC,  o venne pagato prima del fallimento, o i debiti vennero iscritti al passivo del fallimento stesso, per cui sui lavori antecedenti il crack finanziario dei granata il comune non tirò fuori un euro. L’immagine sottostante,  che risale all’aprile del 2005 dimostra che i lavori di ristrutturazione (fin li tutti pagati dal Torino Calcio) erano in corso di svoglimento.

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Qualcuno potrebbe obiettare che non ottemperando ai propri impegni, il Torino abbia causato una spesa non prevista, ad un comune già indebitato, come quello di Torino, ma se consideriamo che senza “l’affaire stadi“, il comune avrebbe dovuto comunque ristrutturare il comunale per le cerimonie ufficiali delle Olimpiadi, possiamo tranquillamente affermare che sono stati risparmiati dal comune stesso 20 milioni di euro, pagati dal Torino Calcio.

Il resto è storia recente, con la Juventus che a fronte di un costo di 105.000.000 euro, utilizzando buona parte delle strutture esistenti dalla demolizione chirurgica del Delle Alpi, si è regalata a spese del fallimento del Torino e del comune un bellissimo stadio, sempre pieno, con delle bellissime coreografie… Un sogno però realizzatosi con tante, troppe lacrime altrui.

 

Comments

  1. elias says

    Vorrei, solo complimentarmi per l autore di questo articolo.. mi piange il cuore vedere, come nel calcio, ci sia tanto marcio.. sono cose che noi tifosi del torino denunciamo da sempre.. e mi dispiace per i tifosi della juventus, che tifano una squadra, che ha contribuito e contribuisce al degrado di uno sport cosi bello come il calcio.. perchè ci sarebbero anche tanti altri argomenti sporchi di qui parlare..

    • enrico says

      stadio di proprietà, museo di proprietà, college di proprietà, tra poco cittadella di proprietà, a me pare che abbiamo solo dato lustro al calcio italiano, purtroppo l’invidia non vi permette di vederlo ma del resto comprendo che non sia facile accettare che torino sia conosciuta ed apprezzata per la juve e non per il toro. senza il fallimento del toro non avremmo potuto fare tutto quello che ti ho elencato secondo te?

      • ferruccio says

        avete dato lustro al calcio italiano?
        ahahaha scusi se mi permetto di ridere,
        ringrazio Dio di non avermi fatto nascere
        juventino perchè mi vergognerei al punto
        da non riuscire a guardare in faccia i miei figli..d’altronde lo diceva il vostro totem boniperti,non è importante partecipare ma soltanto vincere,ve lo siete pure scritti sul colletto della maglietta,avete perso qualsiasi dignità e non ve ne accorgete neppure..

        • enrico says

          non so, 22 giocatori dati alla nazionale italiana campione del mondo sono forse pochi? se a torino si conosce una sola squadra non è certo colpa nostra!

          • Danilo says

            22 giocatori dati alla nazionale campione del mondo?
            Lei sta dicendo cose inesatte.
            Se mi fornisce il dato, di quale sia il mondiale vinto dall’Italia con l’intera rosa della Juventus, le sarei grato.
            Così, a memoria…nel 1982 tra Conti, Graziani, Marini, Selvaggi. Bordon, Oriali, antognoni, Dossena, collovati e Bergomi….direi che a 22 non si arriva.
            Nel 2006, Barone, Totti, Zaccardo, grosso, Marerazzi, Inzaghi…insomma, anche qui a 22 non si arriva.
            Forse come tutti gli juventini non sa far di conto.
            Tipo quella storia dei 31 scudetti…
            Arrivederci.

          • nicoladc89 says

            20 divisi nelle 4 rose campioni del mondo. L’Inter 16, il Milan una decina.

          • Enrico says

            Non pensavo di doverlo specificare ma ovviamente i 22 campioni del mondo non si riferiscono ad un solo mondiale ma sono la somma dei 4 mondiali vinti! E sono 22 per davvero, può tranquillamente verificare, anche se leggendo questo articolo comprendo che a voi le argomentazioni non piacciono!

          • Renzo says

            Perchè dici che è invidia, tu saresti invidioso del ladro che ti svaligia la casa, oppure diresti ai tuoi figli di non diventare come lui?

        • nicola says

          Concordo in pieno Ferruccio.
          L’esempio dato a milioni di abitanti domenica sera è stato emblematico.
          Uno dei loro primati, diciamo…

      • gian says

        ma credi davvero che la famiglia della tua squadra sia la famiglia perbene che credete?ma sai quanti milioni di euro la fiat ha mangiato dallo stato per poi chiudere stabilimenti???? e andare a fsbbricare all’estero? ma davvero vuoi far credere che calciopoli è fatta ad hoc per far vincere l’inter??? ma davvero vuoi far credere che il processo doping era fda archiviare? ma davvero vuoi far credere che conte non centra nulla nelle partite vendute a siena??? allora cicciolina è vergin…girate l’italia e capite perchè le persone vi schifano

      • Renzo says

        Ti dico solo che l’Italia è anche conosciuta (purtroppo)nel mondo per la mafia e non per l’associazione Libera che la combatte,secondo te questo è per invidia.

    • ernesto says

      Se c’è una società che ha annoverato alcuni Presidenti malfattori sotto la sua bandiera, questo è il Torino che insieme al Milan ha un triste record!
      Non contringetemi a farne l’elenco!
      Che la JUVE abbia fatto la storia del calcio Italiano, è fuori discussione. Preciso che 27 GIOCATORI ( su 37)della JUVENTUS, sono stati protagonisti nelle QUATTRO VITTORIE MONDIALI della nostra Nazionale!
      Superfluo aggiungere i NOVE Palloni d’Oro e molto altro che non mi pare nemmeno il caso di sottolineare!
      Che anche oggi, come spessissimo in passato, la spina dorsale della Nazionale sia fatta da giocatori della Juve, è un dato di fatto|!
      Poi che per invidia, per frustrazione, per negazione dell’evidenza, si arrivino a scrivere certe panzane e a sviscerare qualunque cosa pur di infangare la storia altrui, posso anche comprenderlo anche se non lo giustifico!

      • Fab says

        allora…I calciatori della Juve con cui l’Italia ha vinto i Mondiali (1934-1938-1982-2006) sono effettivamente 22. Ho controllato ora ora.
        Combi, Orsi, Bertolini, Borel, Caligaris, Ferrari, Monti, Rosetta, Varglien nel 1934
        Rava, Foni nel 1938
        Zoff, Cabrini, Gentile, Scirea, Tardelli, Rossi nel 1982
        Buffon, Cannavaro, Del Piero, Camoranesi, Zambrotta nel 2006
        A parte questo…vorrei capire come si faccia a dire un’eresia del genere. Allora visto che Baggio nel 94 giocava nella Juve, avremmo perso per colpa vostra e del Milan (Baresi, Massaro)??? Oppure una delle peggiori figure di sempre (2010) è colpa vostra perchè la maggior parte (6 su 22, come nel 2006!) erano vostri??? Ma che discorsi!
        Nel 90, dopo Italia Cecoslovacchia 2-0(Baggio sarebbe passato alla Juve l’anno successivo, e Schillaci)mio zio mi chiamò e mi disse:”Vista la Juve?…queste cose le sento sempre E SOLO DA JUVENTINI. Fatevi un bagno di umiltà, voi e il vostro presidente frignone che prima piange per la terza stella, poi mette le scritte “31 sul campo”, e ora…ora non la vuole più…anzi, no! La vuole solo per contraddistinguersi…ma non adesso, più avanti, dopo che un anno o due fa ha dato battaglia alla lega e voi gli anadate dietro! Anzichè rendervi conto che è un bambinello viziato che ha ereditato un giocattolo…Giocattolo fighissimo, per carità, ma sempre un giocattolo…
        Imparate l’umiltà. Senza quella non avrete mai il rispetto degli avversari. E senza il rispetto, non è più sport, solo businness…
        Mi piace il calcio solo inteso come sport, e voi di quello, non ne capite granchè…
        Saluti!

      • Renzo says

        Ben Johnson record mondiale e campione olimpico, Lance Armstrong l’unico al mondo ad avere vinto 7 tour consecutivi, Tyson Gay argento alle olimpiadi,Alex Swazer campione olimpico e molti altri, non costringermi a fare l’elenco hanno tutti fatto la storia dello sport proprio come voi strisciati ed hanno tutti vinto sul campo.

      • Renzo says

        A me risulta che l’unico e ripeto unico presidente condannato per vicende legate direttamente ad una società e mentre era presidente è stato GIRAUDO.

        • Andrea says

          Simpatia.
          Tanta simpatia.
          E’ quello che presumo molti italiani provino per il Torino. Nulla più.
          Poi se chi ha avuto come presidenti gli “innominabili” che avete citato… e per ultimo un prestanome del Silvio nazionale… beh, prima di parlar male di Giraudo…
          In bocca al lupo per tutto e tenetevi stretto Ventura, che un altro bravo che costa così poco in giro non c’è.

  2. Massimiliano says

    Grandissimo articolo Omar, ho ascoltato anche il podcast, il tuo “amico” gobbo è veramente vergognoso, come sempre nega l’evidenza. Ma quante cazzate dice? Ma quanto è arrogante? Va bhè, è nello standard del gobbo medio.
    Non si capisce se questi ci fanno o ci sono, se fanno finta di non vedere o sono talmente assuefatti alle ruberie che veramente non vedono il marcio!
    Saluti.

    • Emiliano Lemma says

      Gentile signor Massimiliano, vergognoso sarà Lei. Arrogante è chi pubblica le delibere UFFICIALI del Comune di Torino, compreso l’accordo tra Torino calcio e Comune mentre è un grande chi scrive una marea di insinuazioni senza citare UNA dico UNA fonte?
      Per quanto riguarda la trasmissione, secondo Lei uno che deve difendersi da due esagitati che urlano e provocano spalleggiandosi l’un l’altro è arrogante?
      Un saluto
      Emiliano Lemma

      • Davide Zavaglia says

        Scusi sig.Emiliano, ma lei e di Torino?
        Conosce gente che per lavoro conosce i fatti suscritti?
        Ha fatto ricerche approfondite?
        Questo articolo non è stato scritto per attaccare voi juventini o i vostri giocatori, ma per puntualizzare l’equità sportiva degli eventi, che purtroppo hanno danneggiato in modo considerevole il mio club, e la bellezza dello sport torinese…..
        Vi siete chiesti perché di tante squadre che hanno rubato in serie A, sopo voi siete andati in B? Ciao caro….

  3. massimo says

    Tutto molto bello questo racconto che anche se vero va visto come un’operazione commerciale di un’azienda che costruisce o acquisisce. Non certo per far fomentare ancora rancori tra le due tifoserie. E guardando la parte bella è comunque vero che ogni club ha il suo stadio a misura di tifoso.

    • Fab says

      sbagliato…perchè il Toro non avrebbe mai preferito l’Olimpico, al Filadelfia (storica sede).
      Ma l’olimpico serviva per le Olimpiadi, e quindi il Toro è stato deviato su quella struttura…

  4. rob says

    in quegli anni Agnelli era addirittura invitato alle riunioni del club Bilderberg.. Organizzare un affaruccio con cifre cosi piccole per lui deve essere stato addirittura banale! Speriamo solo che il Toro non scenda mai più così in basso!

    • Massimo Fantino says

      caro Emiliano, le grandi verità sono cose che si sanno ormai da 15 anni e che da 15 anni qualcuno ancora continua a negare. Un po’ come il goal di Turone….

      • Emiliano Lemma says

        Si si, quelle che dimostrate voi, ma solo a parole. A voi basta dire “lo sanno tutti” per pensare di avere ragione. Fate pure.

  5. Marco says

    Noto sempre più spesso che la prima parola usata, da chi difende persone, società, partiti politici, ecc… , palesemente fuorilegge quando non condannate o condannate ma prescritte, sia quasi sempre “invidia”.

    Il mio vicino di casa ha una lamborghini? Si, sono invidioso, vorrei averla anche io.
    Il mio vicino di casa ha una lamborghini perchè l’ha rubata? Vorrei tanto lo arrestassero. Non per invidia ma per senso di giustizia, ma forse voi che ne siete complici non siete in grado di capirlo.

    Cordiali saluti.

    • enrico says

      il mio vicino ha una lamborghini perchè se l’è conquistata e meritata? io, invidioso, dico che l’ha rubata! ecco il giusto paragone! ;)

      • Marina says

        il giusto paragone è che la Lamborghini è stata comperata al prezzo di una Panda del 1980, la differenza l’abbiamo messa noi cittadini, con le tasse che ci massacrano… nessuna invidia, rabbia, visto che poi non ci sono i soldi per gli anziani, i disabili, le scuole e c’è chi viaggia in Lamborghini a spese nostre (juventini o granata, nulla cambia).

    • Emiliano Lemma says

      Non pensi mai che c’è chi la Lamborghini se la compra lavorando onestamente? Chi si lamenta ha mai fatto qualcosa per comprarsi non dico una Lamborghini ma una Bmw? Questa è l’Italia, dove chi vince o chi guadagna lo fa sempre rubando.

      • Marina says

        Signor Lemma, guardi che io sarei la prima ad essere felice per la riqualificazione della Continassa… ma visto che è stata assegnata ad un prezzo scandaloso, senza alcun bando pubblico, e noi – oltre al mancato introito nelle casse comunali – pagheremo lo sgombero dei rom, lo spostamento della colonia felina, la bonifica dell’area, il rimborso a chi aveva vinto il bando e costruito la pista di kart, la realizzazione e la manutenzione di un parco, se permette non sono felice di partecipare all’acquisto e mettere la benzina alla Lamborghini di una SpA quotata in borsa… lei, evidentemente, sì.

        • Emiliano Lemma says

          Il prezzo scandaloso sarebbe quello, 0,58 centesimi, calcolato dal Dottor Giannino? No perché allora dovreste rifare un po’ i calcoli. E la bonifica dell’area, così come quella della discarica abusiva, oltre al restauro della Cascina non le pagherà lei ma la Juventus FC. Mi sembra persona molto informata, non mi deluda!

          • francesco says

            signor emiliano, credo che quello che debba informarsi sia lei, perchè la bonifica dell’area siccome eccedeva quanto era preventivato è a carico del comune che sconterà la cifra pattuita…basta cercare su google…

  6. Marina says

    Ottimo articolo, una sola precisazione.
    Il Delle Alpi non costò 160 miliardi al Comune di Torino… venne realizzato con 30 miliardi di contributi statali concessi per Italia 90 e con un accordo di concessione trentennale, a fronte della costruzione con l’Acqua Marcia. A chi interessa l’argomento, a questo link può trovare una serie di articoli che scrissi sulla vicenda Delle Alpi

    http://www.forzatoro.net/Portale/e-vissero-quasi-tutti-felici-e-contenti-la-favola-di-uno-stadio-i-capitolo/

    E aggiungo che la vicenda sta continuando ancora oggi: da un lato l’assegnazione lampo di 300 mila mq. di superficie dell’area Continassa (175 giorni fra la presentazione della proposta da parte della Juve e la delibera di assegnazione del Comune) a prezzi talmente ridicoli che addirittura la magistratura torinese ha aperto un’inchiesta, dall’altro la vergognosa melina posta in essere dal Comune rispetto alla ricostruzione del Filadelfia (oltre 5.500 giorni dalla demolizione).
    Il tutto nel disinteresse dell’attuale presidente del Torino FC, un presidente che – guarda caso – deve la nascita del suo impero al gruppo Fiat, quando nel 1996 ottenne la concessione della raccolta pubblicitaria di testate RCS pur non avendo nè uffici nè una struttura di vendita. Un presidente che, secondo i rumors, ha acquisito la7 grazie all’appoggio di un potente ex-uomo Fiat, Galateri di Genola.Un presidente che invece di investire per il Torino (che dopo 8 anni NON ha nulla che non sia in affitto) acquista quote RCS per 12 milioni… e la storia continua… ma non vedo il lieto fine, purtroppo per noi granata.

    • Emiliano Lemma says

      L’inchiesta è stata aperta dagli stessi che ne hanno aperta una per il rischio crollo dello Juventus Stadium. Come sapra, l’inchiesta sta per essere archiviata, con il PM Demontis che ne ha proposto l’archiviazione. Il ricorso da parte di alcuni consiglieri comunali ha portato da un supplemento di indagine. Come dovrebbe sapere, il fatto che ci sia un’inchiesta non significa nulla.

      • Marina says

        Significa che la magistratura si è resa conto che forse tutto tutto normale non era…0,58 € al mq. all’anno magari sono un po’ pochini… poi che a Torino ci siano i TIR di sabbia per tutto quanto riguarda Comune e Fiat, non è una novità…

        • Emiliano Lemma says

          Quindi insiste sulla storia dei 0,58 euro? Quella del Dottor Giannino? Nessuno osa più scrivere quella cifra, agevolmente smentibile. E’ più credibile quando parla di insabbiature, di complotti, di verità che a Torino non può venire fuori, come fanno i suoi colleghi di tifo

          • francesco says

            signor emiliano…mi perdoni ma lei non sa quello che scrive…non è un discorso di rischio crollo…quando si costruisce qualsiasi fabbricato si deve dichiarare con quale materiale viene costruito…se quel materiale poi è diverso da quello dichiarato e viene fuori da controlli che fortunatamente si fanno è normale fare dei controlli per vedere se tale materiale sia assimilabile a quello dichiarato…non ho visto in tutti i post che ha scritto mai una presa di posizione contro….questa del possibile crollo mi pare troppo davvero…ma cosa pensa che sia un complotto ordito da qualcuno contra la sua squadra??? ma all’incolumità delle persone non ci pensa affatto??? non le basta quello che succede in italia per situazioni come queste???’ in questo caso è stato usato un acciaio diverso da quello inserito nel progetto sa che differenze ci sono prezzo a parte???

  7. michele says

    Perfetto. C’è scritto tutto, aggiungo solo un aneddoto.
    Anni fa l’argomento venne sottoposto all’attenzione di Travaglio (tifoso juventino), il quale visionò documenti e delibere e decise di scrivere un articolo di denuncia su Repubblica, con la quale all’epoca collaborava con una rubrica settimanale. Il giorno che il suo pezzo doveva essere pubblicato, nell’edizione di Torino del giornale al suo posto fu scritto:”la rubrica di Marco Travaglio questa settimana non verrà pubblicata per ragioni di spazio”.
    Visto l’interesse con cui il giornalista era normalmente seguito e quello che le anticipazioni sul pezzo avevano acceso in città, dire che tutto ciò è strano è perlomeno riduttivo. In effetti non è strano, è la norma quando ad essere toccato è il gruppo di potere che da decenni considera la città di Torino un suo feudo personale, nel quale tutto può fare alle sue condizioni e niente le viene negato, anche si trattasse di espropriare terreni (Vinovo), cambiare destinazioni d’uso delle superfici, vendere a componenti della Sacra Famiglia terreni del demanio a prezzi stracciati per ricomprarli a peso d’oro il mese dopo, allo scopo di edificarci strutture per le olimpiadi invernali (Sestriere e Pragelato).

      • valter says

        marco travaglio e’ stato certamente e sicuramente tifoso della juve come ancora oggi ammette pubblicamente,non lo e’ piu’ dopo calciopoli e ancor meno adesso che alla guida della vostra squadra e’ andrea agnelli, il restauratore, per motivi ovvi che magari possono sfuggire alle persone disoneste.se non crede provi a contattarlo personalmente e sicuramewnte lui gliene spieghera’ i motivi. mi faccia piacere apra gli occhi e smetta di difendere l’indifendibile

        • Emiliano Lemma says

          Se lei è “seguace” di Travaglio comprendo che, come lui, è poco propenso al ragionamento e alla ricerca della verità. Travaglio chi, quello che porta in trasmissione Massimo Ciancimino e lo acclama come “portatore di verità”? Mi faccia Lei il piacere

  8. Salvatore Giglio says

    Signor OMAR CECCHELANI,

    Lei é impossesso dei documenti che con provano
    quello che lei ha scritto?
    S’é si, le tiri fuori…
    S’é no, usi la sua fantasia per scrivere “romanzi”….visto che ha un buon talento.

    • stefano says

      Solo per citare gli errori macroscopici che ha commesso:
      impossesso si scriverebbe in possesso, mentre con provano si scriverebbe comprovano.
      s’è si s’è no si scriverebbe molto più semplicemente se si se no, come l’ha scritto lei non si può vedere!
      non so se il sig. omar cecchelani ha le prove di quel che dice ma lei con quattro righe ha dato prova della sua ignoranza linguistica (perlomeno scritta).
      non scriva mai un romanzo ma forse neanche mai più un post… non ne ha il talento!

  9. Roby Ferrero says

    Si potrebbe disquisire sul diverso bacino di tifosi complessivo, dell’appeal del club nei confronti degli investitori, sulla capacità finanziaria della proprietà ecc ecc…

    Mi limito invece a due osservazioni:

    La solita dietrologia da congiura che tende a scaricare su altri le colpe, non aiuta la causa Granata. Se per assurdo Agnelli avesse potuto cancellare il Toro, come pensano molti, sareste per caso corsi a tifare Juve con tanto di abbonamento?… quale sarebbe stato secondo voi il plus reLizzato dai Gobbi in caso di sparizione del Toro? A Verona il Chievo ha scavalcato i cugini con un budget da serie C, e non è più retrocesso…ad esempio.

    Ho letto il resoconto riguardante Cimminelli, c’è anche una diversa teoria in merito, Cantarella ( grande tifoso Granata) cerco’ di portare un alto il suo club sfruttando il suo potere in seno alla famiglia Agnelli, avvalendosi dell’ambizione di un industriale cresciuto dal nulla che voleva le
    Luci della ribalta… rimane comunque un fatto che nelle casEse dalla società Granata siano entrare centinaia di miliardi, che in parte servirono a sanare le malefatte dei predecessori, BORSANO in testa, in seguito con la crisi del gruppo FIAT e l’arrivo di Marchionne, ne fece le spese per primo Cantarella, a ruota Cimminelli e di conseguenza il Toro.
    Se le cose fossero rimaste invariate, forse ora si racconterebbe un’altra storia, ma di sicuro lo Stadio della Juve ( con veri o presunti intrallazzi) non sposta di una virgola la sostanza.

    Questo non significa che alla Juve siano tutte educande immacolate, ma proprio voi… che le ultime soddisfazioni calcistiche le avete ricevute dal suo BORSANO – MOGGI … non avete molto da insegnare.
    Rammento che il buon Gian Mauro, dopo aver vinto un derby con “sospetto” tempismo, riuscì ad infinocchiare 60.000 tifosi facendosi eleggere col partito di Craxi per poi sparire col malloppo lasciandovi nelle mani del notaio cantautore.

    Detto questo, mi auguro che il Toro trovi presto un presidente degno della sua storia, che però rappresenta comunque il passato, lo sguardo va rivolto al futuro con programmi seri e soprattutto con gente seria.

    Ciao a tutti

  10. gigij-spelacunij says

    da considerare l’era Toro dei socialisti ( http://www.youtube.com/watch?v=VMjuMNBGT0g ): bilanci falsi (bancarotta fraudolenta) con giocatori venduti in nero (soldi rubati non solo al Toro ma anche ai contribuenti, granata e non), la storia degli arbitri eufa pagati con soldi sottratti alle casse del Toro (in nero), i falsi campioni in erba presi in Africa pergiustificare altre distrazioni di soldi (ragazzini minorenni poi usati a fare , pare, i magazzineieri/puliscicessi). allora c’era Moggi al Toro, non c’erano i telefononi e le inchieste si chiusero con un nulla di fatto nonostante le prove.
    inoltre resta un mistero su come il Toro sia rinato, a differenza di altre blasonate come la Pro Vercelli (7 scudetti), i 40 miò di debiti fiscali non incassati (quindi compensati, cioè pagati dai contribuenti granata e non ). poi se vogliamo continuare aparlare di “onestà” possiamo parlare dell’era Moggi alla Juve, giustamente due scudetti sono stati tolti, visto il comportamento perlomeno discutibile , ma lo scandalo è averli poi assegnati all’Inter con le telefonate emerse di facchetti in cui si fa riferimento a comportamenti ben più “invasivi” di quelli tenuti da Moggi , al più andavano NON ASSEGNATI. tutti bravi aparlare di onestà, sul campo e sopratutto a fottere soldi ai cotnribuenti, stranamente a parlare sono i tifosi ultrà (a prescidnere dai colori) che ogni domenica obbligano lo Stato a spendere qualche milione di € per mandare i celerini in assetto antisommossa, quei coraggiosi che invece di andare in una palestra a sfogarsi e dare due pugni vedono bene di pestare a sangue, come un branco di fiere, il primo malcapatito isolato che vuoel andare allo stadio a vedersi una partita (vada ocme vada) in santa pace. in tempo di crisi ci fanno buttare milioni di € ogni domenca di campionato (serie a, b, c …si salvano giusto le partite parrocchiali) , poi ci lamentiamo della sicurezza nelle città, con le ns forze dell’ordine hanno auto sgangherate e non riescono ametterci dentro la benzina costrette a buttare via soldi per colpa di gente incivile, primitiva, selvaggia che non meriterebbe di avere accesso agli stadi

  11. Omar Cecchelani says

    Buonasera attutì, volevo ringraziare tutti quelli che hanno letto il mio post, e in particolare chi ha perso qualche minuto della propria giornata per scrivere un commento, anche se negativo o polemico con quel che ho scritto. Per fortuna non tutti la si pensa allo stesso modo, e leggendo le critiche soprattutto, si può riflettere su qualcosa che si è tralasciato o magari non espresso in maniera troppo comprensibile. Ci tengo solo a precisare a chi mi ha chiesto le prove di quel che ho scritto, o mi critica perché non ho citato delibere o documenti ufficiali, che non credo che ci sia da dimostrare nulla quando si scrive che per esempio, con Cimminelli presidente, la Fiat controllava indirettamente anche il Torino, perché come ho spiegato i soldi del Torino provenivano dalle commesse del committente Fiat e quindi dalla Juve, e che per i logici rapporti che esistono e sempre esisteranno tra cliente e fornitore, è ben difficile che il fornitore provi a fare un torto al suo committente principale. Qualcuno di voi per esempio farebbe mai la corte alla moglie del proprio cliente principale? Dubito, specie se questo cliente è così importante da rappresentare quasi la totalità del fatturato. E ancora a chi si vanta di aver citato documenti e delibere, sostenendo di essere dalla parte del giusto solo per questo motivo, rispondo che da un punto di vista formale e documentale qualsiasi operazione finanziaria, immobiliare, industriale se fatta nel pieno rispetto della legge risulta essere corretta ed ineccepibile, ma non per questo su tali operazioni dev’essere vietato fare delle considerazioni e dare dei giudizi entrando nel merito delle questioni, perché se così fosse, per esempio anche le leggi ad personam di Berlusconi sono sempre state formalmente corrette, perché venivano proposte, discusse, approvate in parlamento e firmate dal presidente della Repubblica, e quindi perché discutere il Lodo Alfano per esempio, o la depenalizzazzione del falso in bilancio? Se dire che queste due leggi sono ad personam, significa fare della dietrologia, allora signori finiamola pure di commentare o disquisire su qualsiasi legge o operazione di qualsiasi genere, perché ci si deve necessariamente basare sulla forma.

    • says

      Il Conte Camillo Benso di Cavour deve ancora restituire una somma esorbitante al Regno di Napoli….la Fiat, la famiglia Agnelli e la Juventus non hanno fatto altro che bloccare un corretto sviluppo socioeconomicoculturalesportivo di questo paese….quando si tratta di “smanettare soldi” per avere potere non siete secondi a nessuno…poi quando si tratta di vincere fuori dal giardino di casa comprata col sudore ed il sangue degli altri si fa fa un po più dura

      Coppe dei campioni zero…visto che una e’ stata barattare per una quarantina di morti e l’altra ha portato alla condanna un certo Agricola…

      poveracci….come la mafia non ci rappresentate nel mondo.

  12. Omar Cecchelani says

    Volevo inoltre ringraziare Alessandra G. per avermi fatto notare un’imprecisione nell’articolo, quando ho scritto che i 60.000 mq pagati 25 milioni dalla Juve sono costati meno di 5 euro al mq. In realtà è così, ma ho omesso di scrivere “meno di 5 euro al mq, all’anno”… Grazie Alessandra ora correggo anche il post ma era giusto sottolineare l’errore visto che la correzione ci sarà per merito tuo, ed avrebbe potuto fare arrabbiare tremendamente chi non è d’accordo con quel che ho scritto… :)

    • Emiliano Lemma says

      Correggere le cifre dopo aver letto il mio articolo che ti smentiva… dai Omar, uno come te, del Toro, onesto fino al midollo, non dovrebbe…

      Per curiosità, tu quanto hai pagato, all’anno, per il mutuo di casa tua? No perchè questo nuovo modo di calcolare il prezzo di un terreno è curioso.

      • Omar Cecchelani says

        Il fatto che la concessione sia temporanea (99 anni) fa si che il calcolo debba essere fatto all’anno, ovviamente se fossero stato 50 anni o un anno solo per esempio le cifre sarebbero state diverse, capisco che si voglia sempre avere ragione su tutto, andando a contestare ogni virgola di chi scrive pensandola diversamente da te, ma ricamare un post su una svista mi sembra esagerato…

        • Emiliano Lemma says

          Sai, io quando sbaglio tendo ad ammetterlo senza avere l’abitudine di correggere gli errori nottetempo leggendo prima i post di replica.

          Quando parleremo della Continassa, mi raccomando, non usare la cifra del Dottor Giannino…vabbè che siete colleghi…

  13. raffaella says

    Massì….tanto è sempre colpa della JUVE….siete quasi noiosi!….e quale sarebbe la colpa della Juve in questo caso?…ha usato la sua forza politica per ottenere quello che voleva…punto…e quindi?…ma siete proprio sicuri che il fallimento del Torino è dovuto all’affaire stadi?non è dovuto alla continua presenza nella dirigenza di persone sbagliate…di presidenti scellerati e delinquenti?…poi…va bene…magari la storia degli stadi non è stata un tocco di classe…ma non c’è nulla di illegale nell’ottenere ciò che si vuole…

  14. Alessandra Grosso says

    Ciao Emiliano! Per correttezza vorrei solo precisare che ho fatto notare io, ieri sera, l’imprecisione presente sull’articolo. Saluti!!!

  15. andrea says

    L’autore si è dimenticato però di dire che alla Juventus fu concesso lo spazio di 60.000mq a 25 milioni di euro a fronte di un ulteriore accordo in cui le spese di demolizione e quindi di ricostruzione del nuovo stadio fossero a carico del nuovo proprietario/gestore cioè della Juventus stessa mentre il Toro con 10 milioni in piu aveva anche la gestione dello stadio Olimpico.Alla squadra venne SI dato il terreno circostante l’impianto ma con la precisa clausola che il Delle Alpi fosse buttato giù per un investimento complessivo che già prima dell’ accordo si sapeva avrebbe superato i 100 milioni di euro.Siete pregati di dire le cose come realmente sono accadute.Grazie

  16. Alessandro says

    In pratica l’articolo racconta una furba quanto riuscita operazione imprenditoriale.

    Come ce ne sono tante in tutti gli ambiti.

    Non è un caso se la Juve è la Juve e il Torino vivacchia tra A e B…

    • Fab says

      questo è il miglior commento presente in questa pagina. Business…non sport. Lì la Juve è regina indiscussa. Per esserlo nello sport, manca ancora qualcosa…umiltà e rispetto.

  17. Alberto Merisio says

    Intanto mi devo complimentare con chi ha scritto questo articolo, che oltre a spiegare bene tutta la vicenda, ha saputo tenermi incollato al monitor fino alla fine senza annoiarmi, pur essendo molto lungo e dettagliato. Riguardo al contenuto non fa una piega il ragionamento, purtroppo però a troppe persone non fa comodo ammettere che che è evidente e lapalissiano…

  18. Alberto says

    Io sono tifoso della Juventus, e non posso condividere quel che c’è scritto in questo articolo, ma non posso non riconoscere che il ragionamento filerebbe pure, e comunque molto dipende dai personaggi che gravitano intorno a Torino negli ultimi anni che si fanno buggerare sempre dalla Juve. È più colpa del Toro o della Juve secondo lei? Certo che però devo dire, che leggendo i commenti della parte bianconera del sito li trovo irrispettosi e arroganti nei confronti dell’autore e di tutti i tifosi che non la pensano come lei! Non può sempre avere l’ultima parola e soprattutto mediamente il tifoso della Juventus non è come lei, soprattutto se lei pensa così facendo di rappresentare il popolo bianconero.

  19. MIchGobbo says

    Si evince che per i granata il ‘gobbo’ Cimmi fu la colpa di tutto, quando lui ci rimise un sacco di soldi per il Toro, la sua unica colpa fu di affidare il mercato a gente incapace ‘ Sandro Mazzola ‘ ora godetevi Urby!

  20. Coloregrano says

    Alcuni commenti:
    “possedere uno stadio tutto proprio, che purtroppo, non avrebbe potuto costruire, se non lontano da Torino.”
    Lontano da Torino suona drammatico. In realtà l’alternativa che la Juventus era di costruirlo a Vinovo all’interno dell’area progettata come “Mondo Juve” e poi mai realizzata dopo l’accordo con il Comune per la Continassa. Per la cronaca l’area sorge a poche centinaia di metri da confine con il Comune di Torino e vicinissima alla tangenziale, quindi in posizione equivalente a quella dell’attuale “Stadium”.

    “il Torino avrebbe pagato tra ristrutturazione, concessioni e affitti 38 milioni di euro per uno stadio costruito nel 1933, inutilizzabile, con vincoli architettonici che ne impedivano le modifiche esterne…”
    Nei costi citati è incluso appunto la ristrutturazione dello stadio secondo il progetto che, poi realizzato, ne ha fatto uno stadio così funzionale e moderno che ha potuto ospitare la cerimonia di inaugurazione dei giochi 2006 superando i vincoli strettissimi posti dal CIO. Quindi, a ristrutturazione avvenuta, lo stadio è risultato pienamente utilizzabile contrariamente a quanto qui si afferma.

    “e soprattuto senza alcuna area commerciale, vera e propria fonte di guadagno per la società”
    Non mi risulta nell’accordo alcun vincolo all’edificazione di aree commerciali all’interno dell’area dell’attuale Olimpico. ovviamente si trattava di un’area più esigua ma anche più redditizia vista la collocazione in quartiere decisamente più benestante e residenziale rispetto alle Vallette.

    “Stadio delle Alpi costruito 13 anni prima e ancora in uso da entrambe le compagini”
    La comparazione che si fa tra il trattamento del Toro e quello della Juve sembra lasciare intendere che la Juve, se non l’avesse ricostruito come invece ha fatto, avrebbe comunque avuto a suo disposizione uno stadio fruibile: non è così. Il Delle Alpi non era a norma rispetto a quanto previsto dal Decreto Pisanu (non a caso la Juve nel 2006 è “emigrata” all’0limpico ben prima che il Delle Alpi fosse abbattuto nel Maggio 2009). Per utilizzare il Delle Alpi la Juve avrebbe quindi avuto comunque bisogno di ristrutturarlo, con costi minimi che il Comune stimò a suo tempo in 20 milioni.

    Se poi, come emerge qua e là dall’articolo, il Delle Alpi era così splendido ed è stata così avventata l’idea del Comune di disfarsene perché mai la Juve, avuto il diritto di utilizzo lo ha in breve abbattutto, conservandone solo lo scavo, e spendendo un centinaio di milioni, anziché ristrutturarlo spendendone una ventina come sopra riportato? Anche la Juve era in vena di regali?

  21. bluto says

    Se non fosse intriso del solito vittimismo disinformato (stile 0,58 mtq), direi che sarebbe una spettacolare vittoria, essersi costruiti lo stadio sulle spalle dei granata. Naturalmente è una boutade. La Juve ha risanato e riportato in un cintesto civile un intero quartiere di Torino, degradato e invivibile. Rigenerando anche economicamente attività, immobili, esercizi commerciali. Un’attività a somma positiva, soprattutto per la collettività, e per le casse comunali. Mentre il Torino si faceva la sua bella sede in un container (al netto di qualche lettera anonima sull’acciaio scadente). Brutta vita vivere sempre all’ombra di qualcuno e rosicare.

  22. Riccardo Orioli says

    Leggo qui i commenti di molti tifosi di altre squadre che vorrebbero sottolineare quanto sia marcio il calcio italiano. Il tuo articolo è scritto bene ma ugualmente bene potrebbe essere scritto un articolo in cui si mostra chiaramente quanto la lungimiranza della Juventus abbia, si badi, in vent’anni e non in un istante, portato ad un meraviglioso stadio che dà lustro a tutta la città di Torino. Il Torino calcio non è fallito per volontà della Fiat bensì perché gestito in maniera ridicola anche per quel che concerne la parte sportiva. Hai forse dimenticato che sarebbe bastato un acquisto azzeccato rivenduto a 30 milioni per salvare quella squadra e al tempo stesso terminare entro i termini la ristrutturazione del Comunale. La Juventus ha condotto l’affare fin dal 1994 e per avere la struttura ha dovuto investire 150 milioni dando così respiro all’edilizia. In un momento in cui, a Torino specialmente, il lavoro scarseggia non mi pare poco. Quanto al Torino hai già descritto tu la situazione. Il patron venne letteralmente preso in giro da un secondo imprenditore e non gli rimase che lasciar andare la squadra, pur con un enorme danno patrimoniale per se stesso. Oggi la Juventus ripete il discorso fatto per lo stadio riqualificando l’area adiacente ad esso. L’operazione comporterà la trasformazione di una delle zone più sporche e criminalizzate di tutta la città in un meraviglioso straordinario quartiere verde, unico in Italia. Un motivo di orgoglio, ancora una volta, per tutti i torinesi. Questo dará nuovo lavoro per l’edilizia e nuovi posti stabili per chi potrà trovare impiego nelle strutture belle e specializzate che sono in corso di realizzazione.
    Di fronte a tutto ciò noto che in molti parlano di marcio o di cose sporche. Non si offenda nessuno ma lasciate agli imprenditori ciò che è da imprenditori e tornate a fare i tifosi. Auguro al Toro, un giorno, dato l’enorme valore della sua storia, di costruirsi uno stadio anche più bello. La realtà attuale è però ben lontana e parla di una squadra che, pur con tutta la buona volontà del suo presidente, neppure riesce a tenere l’unico giocatore di qualità, peraltro per metà della Juventus, che ha in rosa. Un saluto a tutti.

  23. claudio says

    Giovanni Agnelli propose al comune di Torino di accollarsi i costi di costruzione dello stadio delle Alpi a patto di non avere la pista di atletica il comune rifiutò.

  24. Matteo says

    Sono Juventino e non potete capire quanto sono legato a questi colori. Detto questo, io credo veramente che l’ambiente juventino trasmetta serietà, rigore e valori di questo tipo, infatti come leggevo qualche commento sopra, questa squadra fin dalla sua nascita ha fornito moltissimi giocatori alla causa della Nazionale Italiana. Con questo non dico che solo la juve l’ha fatto, anche tutte le altre squadre italiane. Ero abituato fin da piccolo a credere a tutto sulla juventus, ma credo di avere aperto gli occhi e ahimé non è tutto oro quel che luccica. Diciamo che ora come ora divido l’ambiente sportivo da quello dirigenziale. La juve sul campo credo che a parte qualche polemica arbitrale dimostri SEMPRE che è una squadra con i controca**i, il problema è che poi quello che succede a livello dirigenziale è un po’ meno chiaro. Sul fatto stadio non mi sento di incolpare la juve, ha architettato tutto a suo favore, ma i furbi esistono perché qualcuno gli permette di prosperare. Credo che la juve abbia colto un’occasione (comune che ti da un terreno enorme per 2€)e non la incolpo per il semplice fatto che un milanista non può lamentarsi, il loro presidente ha finanziato le loro vittorie grazie agli immensi intrallazzi governativi e di mediaset. Moratti, alla presidenza del’inter ha più volte presentato plusvalenze fittizzie per ripianare i debiti societari. Sicuramente c’è chi ha rubato di più e chi di meno, ma è pur sempre rubare. Credo sia inutile incolpare una società “ladra”, specialmente se chi incolpa è guidato da “ladri” e che se si fosse presentata l’occasione avrebbero fatto la stessa identica cosa, qua ragazzi miei si parla di LADRI CHE INCOLPANO LADRI DI ESSERE LADRI PERCHE NON HANNO AVUTO LA STESSA OPPORTUNITA DI LADRARE, di questo si tratta.
    Ricordo di aver letto tempo fa un dossier su calciopoli,(scritto da giornalisti juventini) in cui si diceva che in parte, calciopoli è stata progettata dalla EXOR, di proprietà della famiglia Agnelli, con lo scopo di riprendersi il potere nella Juventus, ormai lasciato da tempo nelle mani della Triade. Se ci pensate bene la famiglia Agnelli non ha alzato un dito quando è iniziato tutto il processo, hanno semplicemente cercato di gettare me**a sulla triade.

    Magari ciò che ho scritto non è del tutto vero ma qualunque squadra tifiate, chi la comanda ha i soldi per creare una grande società pianificando 5-6 anni di mercato oppure pagando qualche mazzetta e vincendo (sul campo e non) nel più breve tempo possibile. A volte la scelta è più semplice di quanto si pensi…

    Aprite gli occhi.

  25. Paolo says

    Tutto giusto e tutto vero. Una sola domanda: dov’erano gli imprenditori piemontesi di provata fede granata quando Vidulich vendette la società a Cimminelli?

  26. Alberto Binda says

    Articolo meraviglioso che fotografa lo specchio del calcio italiano al giorno d’oggi dove il potente prevarica sul più piccolo… La legge del mercato, cliente/fornitore…

  27. franco genta says

    L’articolo è attendibile e fotografa una situazione che a torino conoscono molti soprattutto coloro che hanno vissuto gli ultimi 40 anni di calcio in maniera imparziale osservandone le squallide trame, la conclusione è ovvia questo oggi non è più uno sport a causa di società per azioni come la juventus che grazie al potere economico e politico tengono tutti in ostaggio, sarebbe stato giusto e doveroso radiare la società bianconera ai tempi di calciopoli quando si era aperta una falla nell’ associazione a delinquere gestita allora dal trio moggi-giraudo-bettega ed oggi da personaggi come ovinojr, nedved e marmotta

    • Lupo Famelico says

      Scusami, ma la risposta a come è andata tutta la faccenda, cioè tarallucci e vino, è implicita nelle tue affermazioni giustissime del resto .. ed i primi a rendersene conto sono stati gli luventini stessi che con la coda tra le gambe, hanno ringraziato per la clemenza !! Solo in un secondo tempo, passata la bufera, hanno rialzato la cresta, tipico dei pavidi del resto, rivendicando scudetti avocati o annullati …

  28. Lupo Famelico says

    Un articolo molto interessante, che come molte storie all’italiana bisogna andare a cercarsi su internet perchè certamente non si troveranno mai sui giornali italiani ” liberi ” fatti in realtà da proprietari che fanno scrivere quello che fà comodo a loro da giornalisti prezzolati !! Da tifoso romanista, ma penso che il discorso valga per la maggior parte dei tifosi di una certa età, il Toro è una squadra gloriosa, da rispettare in virtù di tragedie, in primis Superga, dove una squadra fortissima ( mi raccontava mio padre che ha avuto l’onore di averla vista all’opera a Roma: Primo tempo 1 a 0 per la Maggica !! Risultato finale 1 a 5 con la squadra del Toro uscito tra gli applausi dei tifosi avversari !! ) è scomparsa entrando di diritto nella leggenda, cosa che nemmemo trenta scudetti permetterà mai, non dico di eguagliare, ma nemmeno di lambire, rimanendo su un piedistallo, per sempre, a debita distanza da tutti !!

    • stufo says

      Ah xke secondo te la squadra di superga era superiore alla juventus odierna!! Ma fatemi il piacere. Cio che e successo e una tragedia ma sono ormai anni ed anni che non sento dire altro che “ah il grande torino qua il grande torino la”, forse avreste vinto qualcosa in piu ma a quest ora sarebbero tutti in pensione e probabilmente visto la vostra storia recente sareste lo stesso la squadra mediocre e da barzelletta che siete oggi. Detto cio forza sassuolo che gioca il piu bel calcio in italia e genuinamente !!!

  29. Mauro says

    Se fosse stato l’inverso (il delle Alpi al Toro x 25 e il Comunale alla Juve x 30) avremmo letto che il Toro aveva pagato una struttura obsoleta (facendo pagare alla Juve solo 1,5 milioni per giocarci) e troppo grande da ristrutturare per le proprie tasche causandone il fallimento a causa delle fideiussioni false (le avrebbero chieste alla stessa persona giusto?)….. stesso finale
    Se il torino non fosse fallito avrebbe avuto lo stadio per 99 anni e alla juve non sarebbe cambiato nulla!

  30. Davide Campagna says

    Bellissimo articolo (o post o comunque lo si voglia chiamare), mi ha permesso di venire a conoscenza di queste situazioni della torino calcistica di fine anni ’90 e inizio anni 2000, la devo ringraziare. Vorrei però fare una considerazione diversa dalla sua (sono juventino, quindi schierato dall’altra parte) prettamente economica, visto che economica , oltre che politica, è la trama dell’articolo: è tutto vero ciò che vi è scritto tranne la conclusione. Il protocollo d’intesa tra la città di torino e il torino calcio spa sullo stadio comunale (approvato il 23 dicembre 2012) stabilisce che il denaro necessario alla ristrutturazione del comunale (20 milioni di euro) sarebbero pervenuti alla società torino calcio spa mediante stanziamento del credito sportivo con fideiussione garantita dal comune, quindi il torino si sarebbe accollato sostanzialmente un mutuo con il credito sportivo, con rate probabilmente molto basse (il mutuo per lo juventus stadium ha rate di un paio di milioni all’anno per 30 anni) e tassi bassissimi, essendo il credito sportivo ente statale e a vocazione pubblica e non facendo quindi le veci di una banca. Quindi tutto considerato mi sembra quantomeno pretestuoso attribuire a questo accordo il fallimento del torino calcio spa, vista la bassa incidenza annua delle rate del debito a confronto invece delle altre voci di spesa annua che compongono un bilancio di una società. Inoltre il torino calcio, anche se per poco, ha avuto un proprio stadio di proprietà: il comunale stesso appunto, con una spesa immediata di solo 1.5 mln di euro, praticamente un affare, e con i costi di ristrutturazione anticipati dal credito sportivo e garantiti dal comune ( nella fallimento questo debito ha un’incidenza bassissima). C’è solo un colpevole per il fallimento del torino, il suo presidente, ma come lui nel passato dei granata ce ne sono stati diversi (citati anche da lei stesso).

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  1. [...] L’articolo ha avuto il merito di scuotere le coscienze degli amici granata di questo blog (e dell’ormai agguerrito gruppo Facebook de I Faziosi) ai quali non va giù che si smentiscano in modo certificato le loro credenze (seppur, faccio ammenda, con un errore anche grave, quello relativo al costo di ristrutturazione del Comunale che io attribuisco, nell’articolo, interamente al Comune di Torino, sbagliando, ma senza che questo infici la validità del ragionamento). E così, Omar Cecchelani, coautore di questo blog e leader dell’ala granata dello stesso, ha replicato con un articolo molto lungo che potete trovare a questo indirizzo: Juventus Stadium, non regalato ma costruito sul fallimento del Torino. [...]

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