La Juventus è Campione d’Italia

imageCome era ampiamente nelle previsioni, la Juventus si è laureata campione d’Italia con tre giornate di anticipo, battendo il Palermo per 1-0 con rete di Vidal su rigore.

La partita aveva poco da dire e poco ha detto: nonostante la relativa tranquillità della Juve, con il Palermo che, invece, doveva cercare punti per una insperata, ma ancora possibile, salvezza, il Palermo si è affacciato con pericolosità dalle parti di Buffon solo nel secondo tempo, cogliendo anche un palo con Miccoli.

La Juve, sorniona, macina gioco ma produce poche concrete palle goal. Il modulo 3511 ormai adottato da Conte non sembra proprio agevolare la via della porta ma tant’è, il mister è Antonio Conte e nessuno può permettersi di discuterlo.

La Juventus è campione d’Italia in modo netto, senza che nessuna squadra abbia davvero insidiato il titolo n° 31 dei bianconeri. Non il Napoli, nonostante avesse praticamente non onorato fin dall’inizio l’impegno in Europa League e nonostante una rosa con campioni veri quali Cavani, Hamsik, Inler, Zuniga; non il Milan, che nonostante i conteggi originali di Galliani (del tipo: il Milan ha fatto più punti nei mesi di Aprile, Novembre e Ottobre degli anni 2012 e 2010, con il maggior numero di reti segnate di destro…) non ha saputo sopperire agli addii di Ibrahimovic, Thiago Silva e dei veterani Seedorf e Zambrotta. L’arrivo di Balotelli ha dato ad Allegri la forza di reagire e di conquistare il terzo posto e di più era difficile chiedergli.

La Juventus ha vinto un campionato che solo il consueto calo dei mesi invernali (dicembre e gennaio) ha provvisoriamente riaperto. La Juve lo scorso anno dominava in lungo e in largo il gioco, producendo spettacolo e azioni da goal a non finire, ma spesso senza trovare la via del goal e, pur non perdendo mai, quella della vittoria finale.

La squadra di Conte quest’anno ha sì perso ben 4 partite, di cui 3 contro avversarie di rango (Inter, Milan, Roma e Sampdoria), ma ne ha vinte molte di più dello scorso anno, senza essere bella come quella del trentesimo scudetto ma risultando più concreta, più cattiva, più consapevole della propria forza.

Neanche i primi risultati negativi in Champion’s e, poche settimane fa, l’eliminazione con tanto di lezione di calcio da parte del Bayern Monaco hanno minato le certezze degli uomini di Conte. Un Conte capace di cambiare moduli, soluzioni ed interpreti senza alcun problema. Scontando la squalifica più agghiacciante della storia della giustizia sportiva senza mai dare alla squadra la sensazione di potersi permettere di allentare la presa. Conte è il condottiero di questa squadra, il vero leader, colui che può permettersi di dire, in conferenza stampa pre-Palermo che nonostante il suo essere tifoso lo farebbe restare al 100% allenatore della Juve, il suo essere professionista necessita di alcuni chiarimenti con la società. Se ne parlerà tanto, e lo farò anche io, di sicuro Conte non se ne andrà la prossima stagione ma per farne il Ferguson italiano serve un impegno della società differente da quello che si prospetta.

Dopo Conte è difficile dire chi ha dato di più tra i giocatori campioni d’Italia. La difesa è stata, come sempre, fenomenale, con Barzagli e Bonucci che non solo non hanno mai sbagliato una partita ma hanno sbagliato ben pochi singoli interventi. Chiellini è stato a lungo fuori, Buffon non è più il miglior portiere del mondo ma di sicuro ha dato il suo importante contributo. Il centrocampo si è confermato, seppur con qualche doverosa precisazione: Pirlo ha avuto lunghi passaggi a vuoto, uscendo bene nel finale; Vidal ha iniziato sotto il livello a cui ci aveva abituati, per poi chiudere la stagione da fenomeno, Marchisio ha giocato un ottimo girone di andata per poi dimostrare di avere bisogno di un periodo di meritato riposo. In compenso, l’esplosione di Pogba ha completato un reparto di altissimo livello.

L’attacco è senza dubbio il reparto meno forte della Juve: Vucinic è capace di risolvere la partita da solo e più volte lo ha fatto, ma non ha la costanza del Top Player ideale, Quagliarella è stato a lungo ultimo nelle gerarchie di Conte ma si è sempre fatto trovare pronto, realizzando reti molto importanti come quella al Chelsea; Matri ha iniziato malissimo la stagione per poi avere periodi molto positivi. Da bocciare, secondo il mio punto di vista, Giovinco: incostante e mai decisivo, potrebbe diventare una pedina importante nel calciomercato anche se difficilmente la Juve potrà venderlo senza scontare una minus-valenza rilevante.

I gregari hanno svolto il loro lavoro: Padoin è il rincalzo ideale, Peluso ha iniziato male per poi comprendere come si gioca nella Juve. Bocciati senza appello Isla, Bendtner e Anelka. Gli ultimi due devono essersi chiesti chi e perchè li ha portati a Torino…

Ci sarà molto da lavorare e non solo per raggiungere i top club europei ma anche per confermarsi in Italia: il Milan e il Napoli sapranno rinforzarsi di sicuro e potrebbero colmare la distanza che le separa dalla Juve.

Ultima nota. La Juventus vince il campionato in modo perentorio, senza rivali, senza polemiche con una superiorità tale da ricordare la Juventus del 2005-2006, quella di Capello, quella piena di campioni, quella che è stata per due campionati consecutivi sempre al primo posto. Quei campionati le furono tolti nel modo che sappiamo. Gli scudetti sono 31 sul campo perchè sul campo si vincono.

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