Avrei dovuto, come di consueto, scrivere un post dedicato alla partita e alle pagelle di Atalanta – Juventus. Ma non ne ho voglia. Nonostante la mia Juve abbia vinto, nonostante sia reduce dalla goduria per i festeggiamenti del 31° scudetto, nonostante l’Inter a 33 punti che fa sempre piacere, sono troppo schifato dal calcio italiano per scrivere qualcosa di propositivo e analitico.
Ho fatto un po’ di zapping tra la gara della Juve, che comunque ha onorato l’impegno pur giocando con parecchi giocatori non titolari (si è visto addirittuora Anelka!), e le uniche gare che avevano qualcosa da dire, ossia Torino – Genoa e Palermo – Udinese.
Quello a cui ho assistito è stato: la partita più squallida della storia della Serie A, andata in scena all’Olimpico di Torino, con uno stadio per una volta pieno o quasi, che ha fischiato sonoramente sia alla fine del primo tempo che alla fine della gara, nonostante il risultato del Palermo significasse la quasi matematica certezza della salvezza; cambiando canale ho visto tifosi di Atalanta e Juve che si lanciavano mattonelle, tubi e fumogeni, rischiando di far sospendere la partita ben oltre gli 8 minuti durante i quali giocatori e mister hanno cercato di calmare gli animi.
Quando ci chiediamo perchè il calcio italiano non è quello tedesco o quello inglese non dobbiamo sforzarci troppo nelle analisi, basta raccontare la giornata di ieri. Basti dire quindi che si accusa (e io per primo spesso lo faccio) la tifoseria del Toro di non essere vicina alla squadra quando poi si offre a chi paga il biglietto uno spettacolo pietoso come quello offerto contro il Genoa e che si dovrebbero portare le famiglie allo stadio salvo poi dover mettere al sicuro il proprio figlio al fine di evitare che si prenda una mattonella in testa.
So già come la pensa l’altro editorialista di questo blog, a cui piace sempre tutto com’è secondo le massime che recitano “si è sempre fatto così…tutto questo buonismo attuale è stupido” e “avreste preferito la retrocessione?” ma io voglio marcare la mia volontà di condannare sempre quello che non va in questo calcio.
Se la Serie A è diventata uno spettacolo deludente in campo, con stadi sempre vuoti se non durante i big match e quando le varie compagini affrontano la Juve, poi non stupiamoci del fatto che non ci siano le risorse per competere con i campionati stranieri. Ci sono giocatori che in Italia non vogliono venire a giocare. Anche gli sceicchi, che non rappresentano di certo un fattore positivo per il calcio ma che molti accoglierebbero a braccia aperte, investono addirittura nel campionato francese ma non nel nostro. Come dar loro torto? Vuoi mettere giocare in stadi sempre pieni e festosi, senza recinzioni, come nella Premier League o giocare in campionati in cui i pulmann con i giocatori vengono presi a sassate al loro arrivo negli stadi, secondo la logica del: massì, son gobbi, rubano, quindi è giusto così, e dove il pubblico si picchia dentro e fuori lo stadio?
Per non parlare delle polemiche arbitrali: in tutto il mondo gli arbitri sbagliano e, in genere, tendono a farlo a favore delle squadre di vertice (basti guardare a cosa accade in Spagna…) ma in nessun campionato la maggior parte dei tifosi è convinta che sia tutto combinato e sia tutta una truffa. Però poi ci si rode il fegato e si spendono i soldi in abbonamenti alle pay tv… ma come, se è tutto truccato, che senso ha partecipare? Voi vi siedereste ad un tavolo di poker sapendo che è composto solo da bari? E’ l’arte del sospetto, tipica mentalità italiana, quella per la quale c’è sempre un’altra realtà dietro alla versione ufficiale dei fatti.
Si odiano le altre squadre, e questo ci sta, quel che non ci sta proprio è il non risconoscere mai agli avversari l’onore delle armi, il merito. In Italia c’è una squadra che può permettersi di non partecipare alla premiazione per la consegna della supercoppa italiana alla squadra avversaria. Poi ci sono i commentatori televisivi tifosi che si spacciano per imparziali e insinuano dubbi, millantano situazioni poco chiare, istigano all’odio tra tifosi.
Così come quando ci si lamenta dei politici ladri io ribadisco il concetto che ogni popolo ha i governanti che si merita, così si può affermare che se il calcio italiano fa schifo la colpa è dei tifosi italiani.
Questo sport lo stiamo uccidendo con il nostro odio e con il nostro cinismo, con l’intolleranza, con la paura nei confronti degli ultras, con il non rispetto dell’avversario. Come spiegate il calcio ai vostri figli? Come spiegate loro una giornata come quella di ieri? E, ancora, come riuscirete a condividere con loro la vostra passione per lo sport più bello del mondo?