Parlare della partita di ieri sera tra Torino e Genoa, sarebbe stato inutile, noioso e superfluo, perchè saremmo stati costretti a descrivere una gara che in realtà non si è giocata, senza tiri in porta, coi portieri praticamente inoperosi, e gli attaccanti (quali attaccanti?) che non hanno toccato palla, e con due squadre che hanno solamente badato a non farsi del male, con un occhio al tabellone per sapere il risultato di Palermo, e la consapevolezza che comunque bisognava far passare 90 minuti.
Ma come sempre quando le squadre in campo offrono uno spettacolo di gioco pressochè raccapricciante, motivato dalle rispettive esigenze di classifica, ci pensano i tifosi del Torino a rendere la serata pepata, accompagnando quasi tutto il secondo tempo da sonori fischi, indirizzati verso i propri giocatori, colpevoli, a dir loro, di accontentarsi di uno squallido pareggio che, vista la sconfitta che si stava profilando a Palermo, sarebbe stato oro per le due formazioni invischiate più che mai nella lotta retrocessione. E ancora al termine della gara, laddovè i tifosi del Genoa, hanno chiamato a loro i propri giocatori, applaudendo una salvezza ormai prossima, e ricevendo in cambio dagli stessi le magliette (poco sudate) lanciate in un clima festoso, i giocatori del Torino, coperti dai fischi sono stati costretti a raggiungere il tunnel degli spogliatoi in fretta e furia, per evitare che la contestazione sfociasse in qualcosa di più grave, declinando l’invito minaccioso della Maratona di raggiungere la curva per prendersi in faccia il disappunto che serpeggiava.
Qual’è stata secondo i tifosi granata la colpa del Torino? Forse quella di aver raggiunto la salvezza con tre giornate di anticipo? Forse quella di essersi accontentati di uno scialbo pareggino che alla luce di quel che stava succedendo in Sicilia, significava salvezza praticamente raggiunta? Cosa si aspettavano i tifosi granata, che il Toro attaccasse per 90 minuti a testa bassa, rischiando di non segnare, vista la penuria del nostro attacco e correndo il rischio di prendersi una ripartenza al 90′ e perdere la 5^ partita consecutiva? O forse i tifosi di questo Toro sono abituati a ben altre partite, con calcio champagne, goal e spettacolo?
Sarò una voce fuori dal coro ma io non mi scandalizzo per la partita di ieri, perché la frase che disse Buffon qualche mese fa: “meglio due feriti che un morto“, oggi è più attuale che mai, in un calcio dove una retrocessione può significare perdite economiche e finanziarie per milioni di euro, e la necessità di ripartire da zero dalla serie B, ovvero un clamoroso disastro che si ripercuoterebbe non solo nella stagione successiva, ma per diverse annate.
E quel che più di tutto mi stupisce è che gli stessi tifosi, che ieri hanno sonoramente fischiato la squadra, colpevole di non aver giocato al 100% per vincere la gara, sono gli stessi che nel 2009 hanno inveito contro il Genoa, che già a posto in classifica, venne a giocarsela contro un Torino pericolante, la penultima giornata di campionato, rifilandogli un 3-2 con Milito al 88, che condannò i granata, di fatto alla serie B. In quel caso il Genoa che sportivamente aveva fatto la sua partita, vincendola, venne considerato un nemico, venne fischiato, ci fu una rissa vergognosa nel finale di gara tra i giocatori in campo, coi rossoblu colpevoli a dire dei granata, di essersi impegnati troppo!!! I tifosi ruppero un gemellaggio storico che durava dal 68 e i genoani vennero considerati dei nemici!
Questa sarebbe coerenza? Quattro anni fa si pretendeva che il Genoa ci facesse il regalino, e oggi invece si disprezza questo punto, conquistato con un tacito accordo. Molti sostengono che il Torino fosse già salvo da sei giornate, ma con Palermo e Genoa che nelle ultime settimane hanno guadagnato terreno, e con le ultime 4 partite steccate dai granata, è stato un bene guadagnare un punto sulla terz’ultima e portarsi a + 5, anche perchè mi chiedo cosa sarebbe successo se per caso il Genoa avesse vinto 1-0, magari con un’azione di contropiede al 90°. Chissà se i tifosi sarebbero stati più contenti? Io credo che invece di arrabbiarsi per il brodino di ieri sera, sarebbe il caso di valutare l’intera stagione, a mio avviso fallimentare, della gestione Cairo – Petrachi – Ventura, con acquisti sbagliati, gestione della squadra discutibile (vedi il caso Sansone), e un’annata che in fin dei conti è stata quasi un fallimento, perchè arrivare a tre giornate dalla fine, invischiati nella bagarre, senza avere ancora la certezza della permanenza in categoria, e non avere la possibilità di programmare nulla, e magari poter provare nelle ultime giornate, a salvezza acquisita, i giovani promettenti della primavera come Menga, Kabasele, Barbosa, Diop che potrebbero tornare utili le stagioni successive, se non è un fallimento, gli somiglia molto.
E’ proprio contro la nostra “triade” che bisognerebbe arrabbiarsi e protestare, che ci costringe ad assistere a partite cosi squallide per salvare la faccia e la stagione, perchè abbbiamo e continuerermo ad essere sempre considerati una “pericolante“, una di quelle squadre che occupano stabilmente la parte destra della classifica, senza speranze di crescita. Chievo e Catania dovrebbero insegnare qualcosa, ma non sono certo i modelli a cui si ispira un presidente che bada soltanto al risparmio e soprattutto disinnamorato del Toro.
E’ assurdo che un imprenditore che faccia degli investimenti per una squadra di calcio, non si renda conto che una retrocessione significherebbe una tragedia economica e che sarebbe più saggio tutelarsi a inizio stagione, costruendo una squadra capace di dare maggiori garanzie in anticipo, senza rischiare ogni anno il tracollo. Quando la nostra società imparerà ad essere più matura e ad investire in modo intelligente per il Torino, non solo badando al risparmio, ecco che non saremo più costretti a romperci le scatole assistendo allo scempio di un’altra Torino – Genoa. La colpa non è dei giocatori! Protestiamo contro la società, se proprio vogliamo farlo, non contro i giocatori!!!