E’ una giornata serena, questa. Il lunedì successivo alla disputa della ventinovesima giornata di campionato tutto appare stranamente sereno. Da un’analisi dei quotidiani sportivi odierni scopriamo che:
Per la Gazzetta dello Sport, il fatto del giorno è che Seedorf è salvo (per ora). Nulla sulla clamorosa sconfitta interna dell’Inter e un bel trafiletto sulla Juve dove, però, maggior spazio è dedicato all’espulsione congiunta di Conte e Maran. Insomma, il pelo nell’uovo.
Il Corriere dello Sport, si supera: pur di non assegnare a chi lo meriterebbe, ossia la squadra che guida in modo clamoroso la classifica del campionato di Serie A, nell’apertura principale si lancia in un ossequioso omaggio al campionato spagnolo, con la lezione di calcio proveniente dal Bernabeu dove si è disputata l’ennesima, avvincente, puntata del Clasico. Come se, nel 2003, quando l’Italia dominò la Champion’s League con 3 semifinaliste su 4 e una finale tutta italiana, Marca, l’Equipe e tutti gli altri quotidiani sportivi europei avessero intitolato: “il calcio italiano dà lezione”.
Tuttosport, il quotidiano colpevole di schierarsi, unico nel panorama editoriale italiano, dalla parte della Juve, celebra Carlos Tevez e la vittoria della Juve anche a Catania.
A parte il Tuttosport che, nel sottotitolo, riporta le parole di Tevez: “contro di noi è una guerra“, riferito all’atmosfera da guerra civile che accoglie i giocatori della Juve in tutta Italia, nelle altre testate non c’è l’ombra di una polemica e, soprattutto, ci si è ben guardati dal raccontare che, ancora una volta, il pulmann della Juve, in prossimità dello stadio di Catania, è stato colpito da un agguato e da una fitta sassaiola.
Ricordate quando fu il pulmann di una squadra rivale della Juve ad essere stato colpito da un, e sottolineo “un” sasso? La D’Amico apriva la sua trasmissione con espressione funerea, Varriale ricordava che questa è inciviltà, Zazzaroni si lisciava la fitta chioma in segno di disapprovazione.
Ritengo sia piuttosto scandaloso il modo che i media italiani hanno di raccontare le vicende calcistiche. Sempre pronte a fomentare l’odio, ad abbeverarsi di ogni polemica, a mettere l’accento sempre e solo sui danni che le squadre oneste d’Italia (in pratica, tutte, tranne la Juve) subiscono ogni maledetta domenica, non mancando mai di enfatizzare qualunque minima rimessa laterale concessa alla Juve in modo errato (perché assegnandola alla squadra avversaria sarebbe cambiato tutto, si sa), prendendosela con i bambini, se è il caso o con i 160 caratteri di Twitter se la società di Torino osa mancare di rispetto alla squadra avversaria, dimenticandosi però di raccontare i fatti quando, per una volta, la Juve esce illibata dalla propria partita.
Una partita, quella con il Catania, nella quale, esattamente come accaduto la settimana prima contro il Genoa, è proprio la squadra ladra per eccellenza a subire non solo un agonismo quasi da caccia all’uomo da parte dei giocatori catanesi, ma anche una serie di decisioni arbitrali avverse (dal gol di Osvaldo annullato a Genova alla mancata espulsione già nel primo tempo di Bergessio, passando per il gol annullato ingiustamente a Vidal già al secondo minuto. Tutte cose ammesse, addirittura, dalla Gazzetta dello Sport!).
Ma niente: siccome è la Juve ad avere comunque vinto, a noi tifosi bianconeri restano “solo” i 3 punti: nessuno riconosce i torti subiti nè si può avanzare in quella genialata che è la classifica del campionato al netto degli errori arbitrali. Una classifica senza senso poiché prevede che se una squadra ha un favore al 2° minuto del primo tempo, le vengono tolti i 3 punti, come se la partita fosse terminata a quel minuto e privando la squadra stessa della possibilità, che avrebbe avuto, di vincere comunque nei successivi 88 minuti. Inoltre, se la tua squadra ha la colpa di vincere anche le partite nelle quali ha subito chiare ingiustizie (come, appunto, la Juve a Genova e a Catania), allora nella classifica virtuale resterà ferma, mentre, ad avvantaggiarsi di punti, sempre virtuali, in più, sono quelle squadre che, dopo aver subito un torto, non hanno fatto nulla per rimediare “sul campo”.
Immaginiamo la delusione, ieri pomeriggio e ieri sera, che serpeggiava nelle redazioni dei quotidiani: neanche uno straccio di gol dubbio da parte della Juve, un tweet ironico che poteva venire trasformato in arrogante, uno sputo di Isla chiaramente rivolto verso i tifosi catanesi che risultavano solidali con quelli fiorentini che, giovedì si sono visti assurdamente mandati a quel paese dal quel maleducato di Lichsteiner che pur loro avevano incitato per tutta la gara. Niente di niente. Certo, c’è l’espulsione di quell’antipatico e odioso mister con il parrucchino che osa chiedere l’espulsione di un avversario sgomitatore, ma una cosa del genere non è degna di un’apertura di prima pagina, sarebbe troppo persino per il Corriere dello Sport. Meglio puntare sul calcio spagnolo.
Ah, che partita, quella di ieri. 3-4 per il Barcellona e campionato riaperto. Come sono fortunati, in Spagna: tre squadre che lottano per la vittoria finale e neanche uno straccio di polemica arbitrale. Che dite? Rigore al Real che non c’era in quanto CR7 è stato toccato fuori area? Nel calcio capita che gli arbitri possano sbagliare, no?
Complimenti per l’articolo! Genialità e originalità per evidenziare la verità (rima non voluta). Bravo!
Seguo il vostro podcast già da un po’, e mi spiace vedere che non puoi essere pungente e ironico quasi al limite del geniale come hai potuto fare in questo articolo.
Grandissimo continua così.