Juventus: un’ottima annata

juve campioneSi chiude una stagione che i media vogliono far passare come trionfale perchè gestita e dominata in modo semplice, agevole, senza polemiche, senza ostacoli, senza avversari. E invece non è così. Gli avversari, gli ostacoli, le difficoltà ci sono state eccome, ma non ricordarsene fa comodo a chi della Juve deve parlare in modo contenuto per questioni professionali ma che, se potesse, non risparmierebbe gli insulti più beceri.

La Juve vince un campionato in cui ha, chiaramente, dominato, nonostante il Napoli abbia deciso di attribuirsi lo scudetto, secondo determinati parametri… Ma non è stato tutto facile. Ricordiamo, brevemente, perchè.

L’entusiasmo per lo scudetto dello scorso anno è stato smorzato subito da quanto accadeva nelle aule di giustizia (sportiva). Come spesso capita, si prende uno spiffero e lo si trasforma in tempesta: Antonio Conte è il personaggio che ha reso nuovamente la Juve antipatica e vincente (ah, com’era simpatica la Juve di Cobolli Gilli e Blanc…), l’inaspettato condottiero di un popolo che mai era stato così compatto, incazzato e affamato. E allora occorreve colpirlo e l’occasione veniva offerta al mitico Palazzi, il procuratore federale, da Carobbio e Mastronunzio, due top player del Siena i quali hanno testimoniato che Conte indiceva riunioni tecniche nel corso delle quali informava i giocatori di accordi per perdere o pareggiare partite ormai inutili ai fini della classifica in modo da agevolare l’arricchimento di qualcuno di loro.

Peccato che tutti gli altri giocatori avessero smentito il pentito eccellente. Tant’è, dai giornali partiva l’offensiva (non è coinvolta la Juve ma una bandiera della stessa, a dimostrazione che nel DNA gobbo la disonestà è innata…) e la sentenza di condanna era scontata. La giustizia sportiva, quella in cui l’imputato è colpevole fino a prova contraria, ossia l’opposto della vituperata giustizia ordinaria.

Sappiamo poi tutti com’è finita, con il patteggiamento, la riduzione della squalifica, le illazioni su Conte mollato da Agnelli…così, tanto per destabilizzare un ambiente nuovamente vincente…

Prima c’era stata la messa in piazza di Buffon, un ultra milionario campione del mondo, padre di famiglia, miglior portiere, forse, della storia del calcio, che scommetteva sulle partite in una tabaccheria. Tutte stronzate, ovviamente, ma tanti, ancora oggi, sono convinti che quella sia la verità perchè “l’ha detta il telegiornale”.

Poi c’è stata la Supercoppa Italiana, a Pechino, al termine della quale i giocatori sconfitti, quelli del Napoli, non avevano partecipato alla premiazione, cosa talmente grave che in qualunque altra nazione sarebbe stata punita con durezza anche, e soprattutto, morale, poichè in campo può andare in qualunque modo ma poi si rende all’avversario l’omaggio che spetta ai vincitori. E invece no perchè quando una squadra ruba in modo netto non merita rispetto…

Non dimentichiamo di ricordare le parole i profeti di sventura secondo i quali la Juve, giocando la Champion’s League, chiaramente non avrebbe retto e il bluff di una squadra vincente sarebbe stato svelato…

Durante la stagione abbiamo poi assistito all’ennesima disfatta del Vate del Calcio pulito, quello Zeman che solo Moggi aveva privato del suo diritto ad allenare, e vincere, guidando una grande squadra. Tutti entusiasti, tifosi e giornalisti. Alla fine, i più entusiasti sono stati i tifosi della Juve, che hanno assistito all’ennesima dimostrazione di quanto il boemo sia più abile con le parole (false) che con i fatti (reali).

Venne poi il giorno della fine dell’imbattibilità dell’armata di Conte, subita, pensa un po’, proprio dall’odiata Inter e in casa propria, in quello Juventus Stadium su cui aleggiano i sospetti di speculazione sui materiali utilizzati (che fine ha fatto quell’inchiesta?). Una sconfitta netta, brutta e che rilancia le ambizioni di un giovane allenatore di grande talento, Stramaccioni. Che Dio lo conservi a lungo e, possibilmente, sulla panchina nerazzura.

Il calo invernale della Juve era preoccupante come la sconfitta subita contro il Milan e quella contro la Sampdoria. Una Juve non più imbattibile e recuperabile dal Napoli e, forse, dal ritrovato Milan.

Gli entusiasmi degli avversari si spengono all’arrivo della primavera, grazie alle 9 vittorie consecutive della Juve, comprese quelle contro Inter, Milan, Lazio e Torino (che all’andata aveva messo, Ventura Docet, in imbarazzo gli avversari…).

A quel punto mancavano solo le polemiche sul numero degli scudetti. Ma di questo ho già parlato. Qui basti salutare con affetto quel gran giornalista che risponde al nome di Maurizio Pistocchi, al quale auguriamo maggiori soddisfazioni sportive nel corso della prossima stagione. A lui come a tanti altri. Perchè rosicare fa male alla salute.

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