Rigori ancora fatali al Torino, il sogno di vincere il campionato primavera svanisce di nuovo, così come la qualificazione all’Europa League, dagli 11 metri, dopo 120 minuti senza particolari emozioni, ma con un’errore al 90′ di Barreca che ha sparato alto da due passi la palla che avrebbe regalato lo scudetto al Torino. Una gara che ha visto sempre i granata in controllo sul match, ma senza mai avere davvero impensierito il portiere clivense Moschin, nominato a fine gara miglior giocatore della final eight, se non al 90′ quando Barreca falliva la più facile delle occasioni.
La difesa di Paolo Nicolato ha dunque resistito per 120′, non creando però alcun problema al Torino che ha lasciato il proprio portiere quasi inoperoso, se non per qualche uscita, e salvato da Barreca nei supplementari quando veniva anticipato di testa da Gatto in area che deviava un cross arrivato dalle retrovie, alle spalle di Saracco.
Null’altro nei 120′ minuti che hanno visto la granitica difesa gialloblù gestire senza particolari grattacapi gli attacchi poco convinti di un Toro che forse poteva e doveva osare di più, contro una squadra che cercava in modo fin troppo evidente di arrivare incolume a fine gara. Ciò non toglie che i ragazzi di Longo, partiti ad agosto senza i favori del pronostico e senza particolari obiettivi, sono stati protagonisti di una stagione memorabile, in cui la squadra ha subito una sola sconfitta per 0-1 a Bologna e si è piegata soltanto ai calci di rigore di fronte a un Chievo molto abile a speculare sul risultato, concedendo pochissimo ai granata, badando più a distruggere che a creare. Ma il calcio è anche questo, e il Torino deve accettare la sconfitta dagli 11 metri, vent’anni dopo la finale persa contro la Juventus, con la consapevolezza di avere a disposizione un gruppo di talenti che potranno fornire in futuro alla prima squadra, delle valide alternative ai titolari. Il Toro, da sempre famoso per il suo settore giovanile, è tornato prepotentemente a sfornare talenti, indice di una crescita che la società sta portando avanti coi risultati che sono sotto gli occhi tutti.
Le parole di Longo, che ha trattenuto a fatica le lacrime a fine partita, sono la sintesi di una stagione che ha portato alla ribalta delle cronache questo gruppo di ragazzi che ha ridato lustro ad una primavera per troppi anni rimasta in balia degli eventi e dello sfascio di un Torino che ora è invece tornato!
Grazie ragazzi, grazie Moreno e giù il cappello di fronte alla Maratona itinerante che ha incitato la squadra per 120′ ed ha continuato a saltare e cantare anche dopo i calci rigori!