Mancano tre giorni a quella che dovrebbe essere l’ultima partita in granata di Rolando Bianchi, domenica sera infatti, si consumerà definitivamente una storia durata cinque anni, fatta di alti e bassi, ma un’avventura che resterá indelebile nella mente del capitano e di tutti i suoi tifosi ed estimatori. Cinque anni cominciati il 31 agosto 2008 quando Bianchi, al suo esordio in granata siglò la rete del 3-0 al Lecce sotto la curva Primavera.
Sembra passata un eternità da quel giorno, un tempo sufficiente al capitano per diventare da odiato e fischiato nemico, che nel 2008 aveva rifiutato le offerte del presidente Cairo, fidandosi delle avances di Lotito, a capitano, eroe, simbolo e uomo immagine del Torino di questi ultimi anni. Memorabili furono quei 5 minuti giocati nel secondo tempo di quel Torino – Lazio del 27 gennaio 2008, in cui Bianchi, fece il suo esordio la maglia della Lazio, sostituendo al 15 della ripresa un appannato Rocchi venendo sommerso dai fischi della Maratona, prima di prendersi 2 gialli in pochi minuti, terminando anzitempo la sua gara. Ironia della sorte, dopo solo 7 mesi, il bergamasco iniziò la sua avventura in granata che domenica volgerá al temine, lasciando un vuoto incolmabile nei cuori dei tifosi, perchè, 76 goal con la stessa maglia non si segnano per caso, e chi adesso lo sta scaricando, facendogli scadere il contratto, come un Diana o un Gasbarroni qualsiasi dovrebbe tenerlo a mente, e aver più rispetto per lui è per tutti i tifosi granata che lo amano e gli fanno sentire il proprio affetto con migliaia di twit a lui indirizzati ogni giorno.
Ma quanto conviene al Torino la cessione, in questo modo, del proprio capitano? Probabilmente il signor Cairo, un giorno potrà spiegare al popolo granata questo arcano mistero, anche perché ai più, risulta incomprensibile la gestione del cartellino del capitano, acquistato 5 anni fa per 7 milioni di euro da Manchester City, e ora scaricato a parametro zero a fine stagione. É vero che l’ingaggio del giocatore, che ammonta attualmente a 1,1 milione di euro a stagione é decisamente fuori mercato per i tempi che corrono, e che il tetto ingaggi imposto da presidente lasciava poco spazio a eventuali trattative, ma é altresì vero che il giocatore ha parecchi estimatori in Italia e all’estero, e un valore di mercato attuale di almeno 4,5 milioni, quindi tanto valeva sedersi al tavolo delle trattative, provando consensualmente a trovare una soluzione.
Oltre al valore del cartellino, esistono anche altri bonus indiretti, che la società incassa grazie al giocatore, relativi al merchandising, alla vendita dei diritti di immagine, alla visibilità che il Torino ottiene anche a livello internazionale dalla presenza in rosa di un giocatore conosciuto anche oltre confine, non solo per i suoi trascorsi in Inghilterra.
Bianchi è diventato in questi anni l’uomo immagine, l’uomo copertina, il giocatore più amato dai tifosi e il più chiacchierato, quello che qualsiasi estimatore identificava nel Toro per la sua grinta e il suo attaccamento alla maglia granata diventata per Rolandinho una seconda pelle! Bianchi in questi anni è stato il più presente a tutte le iniziative promosse dalla società, il più partecipe alle feste dei club granata; è stato l’uomo che non si è mai sottratto a una foto, un autografo, ai centinaia si tifosi che ogni giorno lo aspettavano alla Sisport dopo l’allenamento. Rolando Bianchi in questi anni è stato il Torino, e il Torino era Rolando Bianchi.
Sfido chiunque domenica, anche quelli che non l’hanno mai amato, a non guardare con malinconia l’ultimo saluto di un vero capitano al suo stadio e ai suoi tifosi, e a non esser tristi perché un pezzo di storia del Torino, vestirà per l’ultima volta la maglia granata. Un uomo da Toro, scaricato troppo in fretta proprio dal Toro, che lui ha amato e rappresentato per 5 lunghi anni, finiti troppo in fretta. Per far piacere a chi? A Ventura forse?