Gigi Meroni: la farfalla granata è patrimonio del calcio italiano

Il 15 ottobre del 1967 se ne va Gigi Meroni, e con se finisce tragicamente una delle storie più affascinanti del calcio italiano. Affascinante come tutte le storie, le cose e le persone che precorrono i tempi, vivendo controcorrente. Oggi sono 47 anni.

Non sapevo nulla di Meroni fino una quindicina di anni fa, grazie a un breve servizio del programma Sfide; poi da un amico granata a cui chiedo spiegazioni comprendo che si tratta di una delle icone della storia del Torino, secondo solo, forse, al Grande Turin degli ani 40.

Gigi-Meroni-2La sua figura mi colpisce subito, perché è bravissimo come calciatore ma non è soltanto quello, è personaggio ma non solo; è una persona, ragiona con la sua testa ed è un artista. Si rifiuta di conformarsi a quello che il mondo intorno a se ritiene giusto o sbagliato, di tagliarsi i capelli perché glie lo dice il mister, di rinunciare alla storia d’amore della sua vita solo perché sembra impossibile.

E poi c’è il valore tecnico del giocatore: un’ala pura come raramente ne nascono in italia, patria di grandi attaccanti, grandi difensori, ma ali come lui, col dribbling come il suo no.

Parliamo di un’altra epoca certo, i filmati sono pochi e la qualità scarsa, ma la classe si vede, e le interviste ne testimoniano la personalità, non strafottente ma forte, di chi sa quello che vuole e quanto vale.

La storia di Gigi Meroni racconta anche un’Italia e un calcio che, chi come me è nato più di 10 anni dopo la sua morte, fatica a immaginare. È una storia strettamente legata a quella del Torino, ma sarebbe da stupido non amarla solo perché tifoso gobbo.

               

Gigi Meroni muore a 24 anni, io alla sua età ero un bambino, lui un uomo (mi capita spesso guardando i calciatori di una volta, che sembravano già grandi, già uomini a 20 anni). Mi viene poco altro da dire che non sia retorico e quindi preferisco non aggiungere nulla, mi spiace solo che se ne sia andato presto, perché sarebbe stato un passo avanti sempre, anche oggi, dentro e fuori dal campo.

Chiudo con 2 consigli, una cosa da fare e un’altra da NON fare:

- andate in libreria a comprare lo splendido libro di Nando Dalla Chiesa “La farfalla granata. La meravigliosa e malinconica storia di Gigi Meroni il calciatore artista”;

- NON guardate la fiction RAI a lui dedicata: robaccia, a livello di soap opera.

Lasciate perdere, è un consiglio da amico.

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