Torino – Udinese 1-0 Vittoria scaccia paura

Il Toro vince (meno male) contro un’ Udinese diversa, almeno nell’atteggiamento, da quella ammirata fino all’ultima gara di campionato giocata in casa contro il Cesena, finita in parità solo per un rigore generoso concesso al 90’ ai romagnoli e che aveva consentito ai friulani di essere quarti in classifica dietro alle due favorite, juve e Roma e alla sorprendente Sampdoria.

L’atteggiamento rinunciatario di Stramaccioni, ha consentito ad un Toro che doveva, per forza di cose e vista l’ultima deludente gara di Napoli, giocare per vincere e imprimere una svolta al suo finora andamento balbettante in campionato.

Ventura deve fare a meno degli squalificati Glik ed El Kaddouri, espulsi per proteste a gara finita a Napoli, e schiera in loro sostituzione il giovane 23enne svedese Pontus Jansson al centro della difesa (già visto molto bene a Bruges in Europa League) a sostituire il capitano polacco e nella trequarti Vives, nel ruolo abituale del marocchino, spostando il 34enne oggi capitano per l’occasione, dal suo ruolo di mediano davanti alla difesa. Con Gillet in porta e Moretti difensore centrale a sinistra, Bovo va a completare la linea difensiva a destra occupandosi del temuto Bruno Fernandes che alcuni mezzi di stampa danno come obiettivo dei granata a gennaio.

A centrocampo, detto di Vives mezzala sinistra, Gazzi fa il frangiflutti davanti alla difesa e Benassi si piazza mezzala destra. Sugli esterni, turno di riposo per Darmian, iper-impegnato in questo inizio di stagione e spazio a Bruno Peres a destra e Molinaro a sinistra.

In attacco la coppia che Ventura reputa la “titolare” e che spera di far rendere, prima o poi, al meglio delle potenzialità: Quagliarella – Amauri. Larrondo e Barreto sono out per infortunio e la coperta è così corta da prevedere solo Martinez come eventuale attaccante subentrante.

Il Toro, diciamolo subito, ha fatto la partita. Era quasi un obbligo per i granata, diciamo anche questo, perché un pari o addirittura una sconfitta avrebbero aperto, almeno in campionato, una evidente crisi di risultati.

Ma per fortuna il Torino fa il Toro, come sempre vorremmo, e mette in difficoltà l’Udinese. Nel 1° tempo Molinaro va presto vicino al gol con un gran tiro al volo deviato da Karnezis interessante portiere bianconero. Poi è Vives, che meriterebbe anche un rigore per un fallo subito in area, ad inventarsi un’ottima occasione sulla trequarti finalizzata con un palo che ha fatto gridare al gol. Udinese quasi non pervenuta.

Nei primi minuti della ripresa il Toro accelera. Complice sicuramente la felice stavolta, decisione di Ventura di far uscire uno spento Benassi e far entrare  Sanchez Mino. L’argentino cambia, in meglio, la gara del Toro. Un colpo di testa di Amauri, sventato sulla linea di porta ancora da Karnezis, è il preludio al gol di Fabio Quagliarella. Al 16’ Molinaro scende veloce sulla sinistra e crossa in area, Vives di testa fa da sponda e Quagliarella, ancora di testa, mette la palla nell’incrocio opposto impedendo ogni possibile intervento del bravo portiere friulano.

Liberazione di gioia allo stato puro. Dopo un’ora di gioco, finalmente, le energie granata ottengono il frutto dell’impegnativo lavoro e il Toro è meritatamente in vantaggio.

Ora assistiamo ad un’altra partita, più aperta, più spavalda. Il Toro gioca di rimessa, come spesso ormai quest’anno quando va in vantaggio, e l’Udinese preme seppur disordinatamente per pareggiare. Il Toro ora soffre molto di più ma l’unica vera occasione importante, a 5 metri dalla porta di Gillet,la spreca Thereau, possente attaccante friulano, che invece di appoggiare in rete un passaggio di testa quasi rasoterra che lo aveva smarcato da solo davanti al portiere granata, spara fortissimo sopra la traversa. Un enorme sospiro di sollievo.

L’Udinese continuerà a spingere ma senza grossi affanni per i granata fino al fischio finale e alla vittoria sospirata del Toro.

Ora il Toro e i suoi tifosi, guardano con un po’ di sollievo una classifica che finora, seppur solo dopo 7 giornate, appare un po’ più tranquilla rispetto a quella scaturita dopo la sconfitta di Napoli. Il gioco sembra scorrere un po’ meglio e seppur con fatica, la squadra sembra acquistare più fiducia nei propri mezzi.

Grande soddisfazione è vedere Jansson e Bruno Peres in ottima condizione e anche quasi a loro agio nei rispettivi ruoli in un campionato completamente diverso e difficile rispetto a quello da dove provengono i due giovani. Bruno Peres è velocissimo e ora sembra aver imparato anche a difendere bene, la sua chiusura in recupero sul bomber Di Natale nel 2° tempo è da applausi a scena aperta. Così come le incursioni centrali palla al piede di Jansson. Mettono patema d’animo in fase di partenza ma risultano efficacissime e fanno capire con che sicurezza il giovane svedese si sia calato nel nostro calcio. Speriamo continuino a crescere nel Toro e che il presidente non li venda già a luglio al miglior offerente.

Vives, 100 gare col Toro ieri e anche con la fascia da capitano, spostato nella trequarti, torna al suo ruolo di Lecce e ci restituisce il buon giocatore dell’anno scorso. Credo che 34 anni siano tanti per giocare come pedina fondamentale davanti alla difesa a 3 del Toro. Gazzi, al momento, interpreta meglio di Vives quell’incarico e lo spostamento in avanti di ieri ha messo in luce proprio questo aspetto. Speriamo Ventura ne tenga conto.

Capitolo a parte merita Quagliarella. Quarto gol consecutivo nelle ultime 4 gare, ad un solo gol dal record di Pulici in maglia granata. Giovedi c’è l’Helsinki in Europa League e domenica la Lazio all’Olimpico di Roma. L’attacco granata si regge su questo “figliol prodigo” che sta capitalizzando al meglio le non numerose occasioni che capitano dalle sue parti. Continua cosi Fabio! E magari, ricomincia ad esultare. Il gol è una gioia, anche se lo segni al tuo ex Napoli e alla tua ex Udinese. Visto che si avvicina il derby, non è che se segnerai non esulterai perché sei anche ex gobbo?

Ventura cambia atteggiamento al suo Torino rispetto alle precedenti gare, soprattutto quella di Napoli. Fa giocare, almeno per 65′, la squadra più in avanti e con la volontà di fare gioco e non essere attendista ad aspettare l’avversario. Premiato anche nel mettere Vives che finora aveva deluso, più in avanti ad aiutare gli attaccanti. E in conferenza stampa a fine gara, da i meriti della vittoria alla squadra e dice: “Siamo in fase di ricostruzione”. Bene. Meglio mettere in chiaro le cose e speriamo che la “ricostruzione” non duri troppo mister.

Note stonate: Molinaro fa il cross dal quale nasce il gol granata e nel 1°tempo è suo il primo tiro pericoloso e che avrebbe potuto portare in vantaggio la squadra, ma se in avanti si rende pericoloso, dietro commette errori che potrebbero rivelarsi cari se i suoi compagni non fossero decisamente più attenti di lui. Per le prossime gare, provare Peres a sinistra con Darmian a destra (come col Verona in casa peraltro) è davvero una bestemmia?

Benassi continua a faticare. Ancora un cartellino giallo e ancora tanta difficoltà ad inserirsi nel contesto della squadra. Ora tornano Nocerino e Farnerud. Forse un po’ di panchina gli farà bene.

Amauri, lodevole nell’impegno, sembra avvicinarsi ad una forma fisica migliore, ma non è certo questo Amauri che può fare da degna spalla a Quagliarella. Il Toro davanti si regge sul 27 granata e questo non può andare bene a lungo andare. Se prende un raffreddore a Quagliarella, in questo momento, il Toro sarebbe davvero impossibilitato a competere con chiunque. Bisogna presto far trovare la giusta condizione al brasiliano. Seconda ipotesi, il ritorno di Barreto, se in condizione, può dare un po’ più di “brio” la davanti. Terza ipotesi, il mercato di gennaio. Quanto ci avrebbe fatto comodo prendere in agosto un Ljajic anche in prestito dalla Roma, un Gabbiadini dalla Samp, un Sau dal Cagliari, solo per rimanere in quota economica Cairota… Ai posteri l’ardua sentenza, sperando che presto, almeno uno tra Amauri, Barreto, Martinez e Larrondo siano in grado di essere all’altezza di questo Quagliarella. Ora, giovedì sera, assalto ai Finlandesi!

 

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