- Cos’è per te la felicità, David?
- Voglio vivere una vita vera, non voglio più un sogno.
cit. Vanilla Sky, di Cameron Crowe
Per uno dei tanti dizionari on-line, il termine “asfaltare” viene definito: “ricoprire una superficie con uno strato d’asfalto”.
Oppure – aggiungo io-: “Torino 5 – Sampdoria 1”.
Si può sognare, oppure svegliarsi e accettare le cose come stanno.
In ogni caso, al vecchio cuore granata andrebbe bene in entrambi i casi: sei punti guadagnati col sudore e la voglia di vincere contro Inter e Cesena.
Nove poi, con la tripletta di ieri di Quagliarella contro la Sampdoria. Ed il bello sta pure nel non esagerare nell’esultare al terzo goal inflitto ai blucerchiati.
Il famoso rispetto per gli avversari. Un po’ come quello che tramandano solo i veri sensei: la regola che nei combattimenti corpo a corpo insegna a non infierire sul nemico, se questo è inerme.
E al Toro non interessa infierire sul nemico. Lui si accontenta di vincere.
Ed è così, che in silenzio, i granata vincono e convincono, riprendendosi di diritto un posto dabbene in classifica.
Poi ci pensano Amauri e Peres a chiudere in bellezza la ventunesima giornata di serie A, per un totale di ben cinque goal.
La passeggiata nervosa di Mihajlovic, quella felice ma sobria di Ventura; gli abbracci dei compagni ai firmatari di reti, i sorrisi, le corse, le rivincite, una squadra che zombie rinasce dall’oltretomba per farsi spazio nel mondo dei vivi.
Cose che neanche l’indagatore dell’incubo per eccellenza si sognerebbe di combattere.
No, mica per mancanza di coraggio. Dylan Dog ne affronta veramente di tutti i colori.
Non si sognerebbe di combatterli, perchè una squadra come il Torino è… è un po’ come quei dolci che si contraddicono, con il croccante fuori ma cremosi dentro: il Toro è bontà, ecco.
Ne vedremo ancora, certo. Di giornate per arrivare al traguardo ne mancano parecchie. Ci saranno altre reti, altri sorrisi, altre sconfitte.
Sta di fatto che i granata se la giocano, e se la giocano in un campionato non poco affamato, neanche troppo lontani dalla zona Europa League.
Magari le cose continueranno ad andargli bene, o magari si ribalteranno.
Chissà.
Intanto per ora sono in ballo. E noi lasciamoli ballare, lasciamoli sembrare i più belli in questo duro specchio.