Che la Juve non compri più dalle italiane!

ranocchiaC’è una antica, e scorretta, usanza in alcune città turistiche italiane, quella di fare prezzi differenti a seconda di chi ci si trova davanti. Capita spesso a Roma, come a Firenze, che turisti stranieri, giapponesi in primis, si vedano recapitare conti maggiorati rispetto a quanto avrebbero pagato se fossero stati italiani. Un comportamento riprorevole anche perchè se è vero che oggi ti metti in tasca 10 euro in più, domani rischi di metterne 100 in meno…

Negli ultimi anni anche nel calcio si assiste a questo comportamento. Non per tutti, sia chiaro. Principalmente, se la società più forte, solida, amata ed odiata al contempo chiede un giocatore qualsiasi ad un’altra società italiana, il prezzo è, generalmente, maggiorato.

Durante la sessione di calciomercato che stiamo vivendo, questa cosa non è più soltanto un sospetto ma è nei fatti e nelle parole dei dirigenti della Fiorentina i quali più che scocciati dal fatto che il loro (presunto) campione, Jovetic, sia finito nel mirino della Juve, sono felici di poter giocare al rialzo, dettando condizioni assurde. Jovetic vale 30 milioni. Se la Juve vuole Jovetic deve pagarlo cash, senza contropartite. Se vogliono il giocatore lo devono trattare Agnelli e Della Valle. Se la Juve davvero vuole Jovetic allora Marotta deve arrivare a Firenze saltellando e facendo una penitenza.

Poi c’è Ogbonna, interessante difensore del Torino, che avrebbe le caratteristiche per vestire la maglia bianconera. E’ giovane, ha talento, vuole anche lui, come Jovetic, la Juve. Cairo, meno duro dei Della Valle, ma ugualmente un furbastro (e qui i tifosi granata potrebbero insorgere), chiede 15 milioni. Forse 12. Secondo autorevoli commentatori Cairo non dovrebbe accettare contropartite tecniche (sottointeso, dalla Juve, dalle altre se ne può parlare).

L’Inter chiede 18 milioni per Ranocchia. Capito? 18 Milioni! Per RANOCCHIA! Ranocchia è uno degli artefici della disastrosa stagione dell’Inter, con prestazioni spesso ridicole. Conte però conosce il ragazzo e pensa che, nella Juventus (che non è l’Inter) potrebbe esprimere il suo potenziale e diventare molto forte.

Il Bologna ne pretende 12 per Diamanti, giocatore di talento, nel giro della nazionale, 30 anni compiuti.

Questi esempi riguardano la stagione in corso. In passato, ci sono stati i casi di Felipe Melo, di Isla (ma l’Udinese è una delle poche società che fa lo stesso prezzo per tutti i potenziali acquirenti), di Amauri e non aggiungiamone altri per non rovinarci la giornata.

Il prezzo, per la Juve, è questo. Prendere o lasciare. Ovviamente, alla fine, in molti casi la Juve prenderà. E sbaglierà. Jovetic sarà pure nell’interesse dell’Arsenal, che è società ricca e ambiziosa, ma difficilmente gli inglesi tireranno fuori 30 milioni. I dirigenti viola lo sanno, per questo gradirebbero rifilarlo alla Juve, hai visto mai che faccia la fine di Felipe Melo? Ogbonna potrebbe interessare al Milan, che però soldi in cassa ne ha pochi e, come tradizione, seguirà i gusti del proprietario e quindi si orienterà verso l’acquisto di qualche attaccante di nome, meglio se brasiliano. Ranocchia… vabbè, diciamo che Ranocchia solo con il bacio di Conte potrebbe trasformarsi in principe…

La Juve smetta di farsi prendere per i fondelli da questi dirigenti e presidenti del calcio italiano, intrallazzatori, spesso disonesti e rompitori di telecamere altrui, che intepretano i regolamenti a modo loro (da regolamento, la Supercoppa si gioca in casa della squadra  che ha vinto lo scudetto, ma non ditelo a Lotito…). La Juve vada all’estero a comprare i suoi giocatori. Se proprio qualche giocatore di proprietà di un club italiano è smanioso di vestire la maglia bianconera, vada in scadenza di contratto e scelga liberamente.

Si agisca da furbi, senza farsi prendere più per i fondelli. Si lasci Jovetic al proprio destino e ci si metta d’accordo, magari, con l’Udinese per Cuadrado o, meglio ancora, con Ljajic che andrà in scadenza di contratto l’anno prossimo. Non si alimentino le casse di questi presidenti da strapazzo, che pensano solo ai propri interessi e i cui risultati sportivi sono sotto gli occhi di tutti.

Si compri all’estero, perchè 30 milioni per Higuain hanno un senso, per Jovetic no. Se poi a rimetterci sarà l’Italia del calcio pazienza. Infatti, molti giocatori italiani non approderanno nella squadra che meglio saprebbe valorizzarli, con inevitabili ricadute per la nazionale di calcio (ricordate? La nazionale, quella squadra con la maglia azzurra che vince i mondiali quando è imbottita di giocatori della Juve) e per le casse delle società che dovrebbero regalare, o quasi, all’estero, i loro pezzi pregiati. Che poi tanto pregiati non sono.

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