Torino: Erano proprio necessari tutti questi ex Bari?

Il Torino di Ventura in questi ultimi due anni, ha ottenuto due “successi” fondamentali come la promozione dalla serie B, e la salvezza ottenuta con 39 punti nel campionato appena conclusosi. In apparenza, sembrerebbe che la situazione dei granata sia in netto miglioramento, perché due stagioni positive, dovrebbero rappresentare un’ottima base di partenza  per un Torino in grado di tornare nella parte nobile della classifica e invece l’anno che verrà sembra essere un nuovo “anno zero” con una squadra totalmente da rifondare.

La politica fatta di comproprietà, prestiti e compartecipazioni del presidente Cairo ha portato oggi il Toro in una situazione a dire poco paradossale, dove gli unici giocatori di proprietà, sicuri di giocare in granata la prossima stagione sono: Meggiorini, Vives e Masiello, casualmente tre ex bari. Per il resto della rosa la situazione risulta  molto complicata tra comproprietà da risolvere come Cerci, Darmian, Gazzi, Glik, Barreto, Rodríguez, Jonathas, BirsaMenga, Basha; i prestiti da riconcordare con le rispettive società di appartenenza come Brighi e Santana; i giocatori in scadenza come Bianchi già perso, quelli in scadenza nel 2014 come D’ambrosio, i giocatori che sembrerebbero non interessare più al mister come Di Cesare, Cáceres e Stevanovic e i giocatori già in maglia a strisce come Ogbonna.

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Ultima tegola piovuta dal grigio cielo sopra i granata, ma non di certo imprevista, quella dei deferimenti del procuratore Palazzi che si è scagliata su Jean Francois Gillet accusato di illecito sportivo, con il rischio dai 3 ai 5 anni di squalifica, e su Gazzi e Barreto per omessa denuncia, con un rischio concreto fino a 6 mesi di STOP.

Il paradosso è che il presidente Cairo, solo un anno fa spese 6,5 milioni di euro per l’acquisto di Gillet e la comproprietà di Gazzi e Barreto, mettendo anche sul piatto della bilancia con il Siena anche la metà di Rubin. Soldi che ad oggi rischiano di essere stati buttati letteralmente nel cesso, perché i tre giocatori dovranno essere sostituiti, e sarà necessario altro denaro per farlo. Lo scorso anno rischiarono un destino analogo Masiello e Vives poi prosciolti, e ricevettero pesanti qualifiche alcuni dei giocatori alla corte di Ventura con Torino in B come Guberti, Coppola, e Parisi.

Tutti questi ex Bari, molto cari e voluti da mister Ventura, rischiano di complicare ulteriormente la vita già difficile del Torino, che sembra però non curarsi di questa situazione, visto il fresco ingaggio di un pezzo da novanta come Daniele Padelli, anch’egli passato sotto le forche caudine del calcioscommesse, e le trattative per portare in granata Almiron, Donati e Bellomo.

Purtroppo sembra che il tentativo di ricostruire quel Bari avanzi senza nessun tipo di ripensamento, ne calcolo del rischio che giocatori già coinvolti a diverso titolo in stagioni particolari, non decidano di ripetere l’esperienza barese anche al Toro. Tra l’altro per far spazio a questi giocatori si sta rinunciando ad elementi quali Bianchi, D’Ambrosio, Birsa e Di Cesare che nulla hanno da invidiare sotto il profilo tecnico e morale ai sopracitati.

E’ chiaro che la formazione la faccia il mister, così come la campagna acquisti e cessioni, ma piegarsi sempre e comunque alla volonta di un allenatore, costruendogli una squadra di giocatori neanche giovani, fatta a sua immagine e somiglianza potrebbe diventare un’arma a doppio taglio, perchè vorrebbe dire ripartire nuovamente da un’ennesimo “anno zero” quando Ventura deciderà, o sarà costretto, a cambiare aria. Il progetto Toro prosegue a gonfie vele!

 

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