Calcioscommesse, il Toro rischia di perdere anche Ventura?

Ci risiamo, per la seconda estate consecutiva, il calcioscommesse tiene in apprensione i tifosi granata, col nemico comune, ovvero il procuratore Stefano Palazzi che continua a dispensare richieste di squalifica, non facendosi intimorire da niente e da nessuno. Se lo scorso anno a pagare dazio della prima inchiesta sul calcioscommesse fu proprio il Torino come società, che patteggiò un punto di penalizzazione a causa della vicenda Pellicori, e la scamparono Vives e Masiello, quest’anno le cose sembrerebbero andare un po’ diversamente, con Gazzi che ieri ha patteggiato 3 mesi e 10 giorni di squalifica per due omesse denunce, e le richieste pesantissime di condanna per Gillet (4 anni di squalifica) e per Barreto (9 mesi), nell’ambito del filone Bari-bis del processo al Calcioscommesse e relative alle presunte combine di Bari-Treviso 0-1 (11 maggio 2008) e Salernitana-Bari 3-2 (23 maggio 2009)

ventura1Se sembra ormai scontata la squalifica di Gillet, infatti le due accuse per illecito sportivo lasciano poco spazio alle speranze del belga, un po’ meno drammatica appare la situazione di Barreto, la cui richiesta potrebbe essere ridotta dalla commissione disciplinare a 4-6 mesi.

Purtroppo il Torino avendo annoverato in questi due anni con Ventura diversi ex-Bari, in buona parte coinvolti nelle ormai famose vicende del calcioscommesse, rischia di pagare ulteriormente dazio, anche quando dalla vicenda risulta esserne completamente estraneo. Il presidente Cairo, lo scorso anno ha speso 6,5 milioni di euro per l’acquisto di Gillet e la comproprietà di Gazzi e Barreto, mettendo sul piatto della bilancia con il Siena anche la metà di Rubin, e ora rischia di perdere definitivamente il portiere belga, e per un anno il brasiliano. E il colpevole di queste strategie di mercato non può che essere il mister Ventura, visto che il presidente ha dimostrato e ripetuto più volte di seguire ciecamente i suggerimenti, spesso anche discutibili, del tecnico genovese che ha caldeggiato l’acquisto, in questi due anni, di ben otto giocatori in qualche modo coinvolti nelle vicende baresi.

Per fortuna, il mister ha dimostrato grazie alle sue dichiarazioni, che “poteva anche non sapere” a differenza del suo collega Antonio Conte che allenava il Bari in quegli anni, infatti non più tardi di nove mesi fa, nell’ottobre dello scorso anno, sul presunto coinvolgimento di Gazzi nella vicenda del calcioscommesse, Ventura sicuro della sua onestà ha dichiarato: “Se così fosse, smetterei di allenare. Su questo non ho dubbi. Nel calcio non ci si deve stupire di nulla. Mai più pensavo che nel Bari sarebbero successe cose che sono state dette e forse gonfiate. Sarà una bolla di sapone la prossima inchiesta“.

Alessandro Gazzi ha invece ammesso la sua colpevolezza per ricorrere al patteggiamento, limitando i danni, e quindi Ventura davvero poteva non essere al corrente di quel che accadeva nello spogliatoio prima del suo arrivo, visto la sicurezza delle sue affermazioni di ottobre. Resta il fatto che Gazzi ha ricevuto una condanna, e non certo migliori risultano essere le situazioni di Gillet e Barreto, quindi la vicenda sembrerebbe essere tutt’altro che una bolla di sapone come nelle previsioni del mister. Tra l’altro il tecnico granata che ha sempre dimostrato, e si è sempre vantato di essere una persona coerente, dovrà a questo punto decidere seriamente cosa fare della sua carriera, visto il ribaltamento delle sue convinzioni, anche perché difficilmente potrà trincerarsi dietro ad un comodo “è stato condannato ingiustamente” perché Gazzi stesso ha ammesso le proprie colpe collaborando con il procuratore nelle sue inchieste,  mettendo così il suo allenatore  in una posizione piuttosto scomoda dopo le dichiarazioni di ottobre.

Se  Giampiero Ventura fosse coerente dovrebbe rassegnare le sue dimissioni oggi stesso, perché un ammissione di colpevolezza da parte di Gazzi, laddove era totale la convinzione del mister riguardo la sua innocenza, e la minaccia di smettere di allenare, lo mettono alle corde a tal punto che dovrà decidere se mantenere ciò che ha minacciato di fare, smettendo di allenare, oppure apparire col naso rosso, come in tante foto simpatiche dei tifosi già appare, accompagnato da Cairo e Petrachi.

 

 

Comments

  1. Leojunior says

    Evidente azione di marketing, questo sito. Fatta questa opportuna premessa, le azioni per fare il necessario “rumore” mediatico passano necessariamente attraverso il gossip, in questo caso di basso livello (semmai vi sia un livello basso nel gossipping). Mentre il Toro si sforza di rinforzare la sua di immagine è puntuale l’attacco nei suoi confronti da chi ne ha necessità nel farlo. Adesso, in coloro che con l’italiano, inteso come lingua scritta eppoi letta, non è magari così avezzo comincerà a fesibuccare (gergalismo forse più comprensibile ai più) tale non-notizia creando il solito zibaldone di arruffate paurette e comiche escalation che vedranno l’allenatore già ai ceppi. Questa è pura illazione che rasenta la gogna mediatica.

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