Una volta si gufava la Juve…

Quando le partite si giocavano solo la domenica, e quando Torino aveva due “vere” squadre di serie A, i tifosi delle rispettive compagini sotto Mole, avevano un orecchio vigile ad ascoltare il risultato della propria squadra, ed uno meno attento ma sempre interessato al risultato “degli altri” sperando, ovviamente, che fosse negativo, in modo tale che il giorno successivo, nelle scuole, nei bar, negli i uffici e per strada, incontrando i “cugini” ci fosse modo di farsi due risate con i classici sfottò del lunedì.

Parlo ovviamente dei tifosi della Juventus e del Torino, e della loro antica rivalità sportiva e non solo, che per anni ha animato le settimane torinesi. Oggi purtroppo le cose sono cambiate radicalmente, perché la Juve viaggia verso i suoi soliti traguardi, vittorie di scudetti (senza le telefonate di Moggi) e buoni piazzamenti in Europa, mentre il Torino é solo un lontano parente di quello che stava nella parte sinistra della classifica e giocava alla pari di Milan, Inter e spesso vinceva i derby. La realtá del Toro oggi si chiama “speranza di arrivare al quart’ultimo posto in classifica”, e le rivali si chiamano Siena, Pescara, Chievo, Genoa, Palermo, Bologna, ecc. Una realtà amara, che purtroppo i tifosi granata sono costretti a vivere ormai da troppi anni, perché è dal dopo Borsano che il Torino non riesce più ad allestire una squadra, ed un organico degni di regalare qualche soddisfazione ai  propri sostenitori. Da Goveani a Calleri, dal genovese Vidulich al fallimento grazie all’accoppiata Romero-Cimminelli.

Quando nel 2005 Urbano Cairo acquistò il Torino FC venne osannano come se fosse arrivato il salvatore della patria, le sue ormai note promesse di portare la squadra in Europa in pochi anni e la sua prima stagione da presidente con la trionfale cavalcata verso la riconquista della serie A, avevano illuso la piazza che si aspettava per la nuova avventura nella massima serie investimenti mirati, e soprattutto una gestione volta alla crescita della squadra e del club.  Purtroppo questo non é accaduto e il Torino é piombato nella mediocritá con retrocessioni, stagioni anonime in B, acquisti non all’altezza del blasone granata, allenatori esonerati in stile Zamparini e promesse non mantenute.

Questo é Urbano Cairo, che ha saputo acquistare giocatori del calibro di D’Aiello, Scaglia, Ignacio Piá, Statella, Vantaggiato, Diana, Barone, Rachid Arma, Salgado, Pellicori, Pratali, ecc.  Un presidente che vive grazie ai prestiti e alle comproprietá, che nulla ha mai fatto per valorizzare il settore giovanile e che brancola nel buio.

E’ sembrata, quasi un miracolo la promozione conquistata lo scorso anno, con una squadra mediocre, in un campionato di serie B di livello osceno, escludendo le prime tre della classifica. La speranza che qualcosa potesse cambiare era legittima, e invece tutto é tornato alla normalitá di questi ultimi anni, con una rosa di giocatori non all’altezza della categoria,  risultati che stentano ad arrivare e le domeniche a sperare che il Catania batta il Palermo, che il Siena perda e il Genoa pure. Queste sono le nostre avversarie, le nostre rivali, mentre la Juventus ci guarda dall’alto del suo secondo scudetto consecutivo ormai vinto, con il sogghigno di chi ti snobba e a cui certo non puoi far paura. La settimana del Derby ora non é piú una settimana vissuta con nodo in gola in attesa che la tensione venga smorzata dal fischio iniziale dell’arbitro la domenica pomeriggio, ma una settimana come tutte le altre, in attesa di una partita come tutte le altre. Anche questo sottile piacere é precluso ai tifosi granata, e di riflesso anche a quelli bianconeri, perchè ormai Torino – Juventus resta solamente un testacoda tra la capoclassifica ed una pericolante.

Comments

  1. Emiliano Lemma says

    Ottimo post! Permettimi di dire, al solito, un paio di cose:

    - La Juve continuate a gufarla, anzi! So per esperienza diretta che prima pensate a cosa fa la Juve e poi a cosa fa la vostra squadra.
    - E’ inutile che, da vent’anni, continuiate a ricordare il fiorente passato come se dovesse e potesse tornare, prima o poi. Il giorno che capirete che, davvero, i vostri rivali saranno per forza di cose sempre Pescara, Palermo e Siena, allora potrete godervi con maggiore serenità il vostro essere granata.
    E la colpa è, anche, vostra, come mostra il caso dello stadio Comunale per il derby. Non siete nemmeno riusciti a evitare che un pezzo del “vostro” stadio sia bianconero, dopo l’umiliazione, in campo e sugli spalti, subita all’andata…Il calcio moderno è fatto di fatturato, sino a quando il vostro sarà come quello del Pescara è normale che ai simpatici abruzzesi dovete guardare.

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