Ogbonna, la campagna abbonamenti del Toro e il giornalismo che tocca il fondo

ogbonna1Due le notizie che hanno coinvolto, nella giornata del 16 Luglio 2013, le due squadre di Torino. La prima è stata la presentazione ufficiale del calciatore Angelo Ogbonna, passato dal Torino alla Juventus; la seconda è stata quelle relativa alla nuova campagna abbonamenti del Toro. Entrambe le notizie rappresentano l’ennesima situazione in cui il giornalismo italiano, sportivo e non, dimostra di essere non solo caduto in basso, ma di aver drammaticamente toccato il fondo.

Nell’edificio del Municipio di Chatillon si è tenuta la prima, vera, conferenza stampa da parte di Angelo Ogbonna da quando è diventato un giocatore della Juventus. Le domande che gli sono state poste hanno sfiorato il ridicolo: ormai i giornalisti non cercano neanche di dissimulare la loro voglia di scatenare la polemica fine a se stessa. Gli chiedono del presunto tradimento nei confronti del Toro e lui risponde con diplomazia, ribadendo, se mai ce ne fosse bisogno, che è un professionista e, come tale, ambisce a realizzare una carriera quanto più ricca di soddisfazioni possibili. Già, giornalisti cari: giocare nella Juve per 1,8 milioni non è come giocare nel Toro per meno della metà. E questo, per una volta, senza mancare di rispetto al Toro. Semplicemente perchè per un giovane calciatore ambire al massimo è una cosa logica, sia dal punto di vista della possibilità di vincere sul campo, sia per quanto riguarda i guadagni. E oggi la Juve, in Italia, è il massimo per un giocatore. Lo hanno capito anche molti, la maggior parte probabilmente, dei tifosi del Toro. Amareggiati magari, ma consapevoli.

I giornalisti no, evidentemente. Ieri ho scambiato qualche tweet con il giornalista Piero Vietti di Toro.it (oltre che del Foglio) il quale ha rimproverato ad Ogbonna di non aver ringraziato, durante la conferenza stampa del 16 Luglio, il Toro, per averlo fatto diventare quel che è. Certo, immagino infatti Immobile che non mancherà di ringraziare la Juve in ogni circostanza, ora che è diventato del Toro…

Non poteva poi mancare l’occasione per cercare la polemica sul razzismo. Ma come, tu, Ogbonna, italiano nero, approdi in una squadra la cui tifoseria è così razzista? La risposta è stata di quelle che dimostrano come un ragazzo di 25 anni possa avere più cervello di professionisti della parola (a vanvera, spesso): “A questo punto meno se ne parla, meglio è. Non voglio dover enfatizzare un discorso di questo tipo. Dovrebbero farlo altri, a cominciare da voi“.

Il fatto che Ogbonna sia stato accolto come un eroe e come un vero top player da parte di tutti i tifosi della Juve dimostra quanto la tifoseria bianconera non sia affatto razzista e non possa essere identificata con 50 deficienti che sono razzisti prima che tifosi.

abbonamentiturincampagna abbonamenti del Torino. Una campagna studiata chiaramente per destare il tifoso granata magari ancora titubante e indeciso se dare fiducia alla squadra di Ventura oppure no. Chi l’ha studiata voleva, evidentemente, fare parlare e ci è riuscito. Gli slogan sono chiaramente discutibili, però di quelli che si ricordano: “Tua moglie è fissata con le corna? Portala a vedere il Toro“,”Per i tuoi figli abbiamo una babysitter con le palle“,”La tua ragazza vuole sempre uscire nel weekend? Fai contenti tutte e due, portala allo stadio“.

Che cosa è successo? Che tanti ne hanno parlato e che i giornalisti ne hanno approfittato per imbastirci la polemica: campagna accusata di sessismo poichè si rifà all’immagine stereotipata del calcio solo per uomini e della donna alla Rita Pavone (perchè la domenica mi lasci sola per andare a vedere la partita di pallone?). Ne parla anche il Corriere della Sera… un tempo il più autorevole quotidiano italiano…

8339_10200563225977702_328579066_nIl livello del giornalismo italiano è ormai questo. Non c’è giorno in cui non se ne abbia prova. Giornalisti che, spesso, guadagnano con un solo articolo alla settimana lo stipendio di un impiegato quando ci sono blogger molto preparati che scrivono a 3 euro a post… Giornalisti che attaccano con rabbia le caste dei privilegiati dimenticando di citare loro stessi…

Grazie ad internet, oggi, si possono trovare articoli di livello elevato, scritti gratis o quasi da blogger appassionati e squattrinati o che, semplicemente, per vivere devono fare altro e poi trovano molti dei loro concetti negli articoli dei giornalisti “veri”.

Lunedì ero a Chatillon per assistere al ritiro della Juventus e mi sono trovato ad osservare con attenzione l’ingresso riservato ai media. Ovviamente quell’ingresso, così come tutti gli ingressi media sono riservati ai soliti soloni di carta stampata e tv. Gli stessi che poi scrivono baggianate senza senso e che vivono per la ricerca della polemica. Faccio una previsione: entro 10 anni gli ingressi media saranno riservati ai blogger più preparati ed appassionati mentre i giornalisti alla ricerca degli scoop e delle polemiche resteranno fuori a chiedersi come sia potuto accadere che una categoria un tempo potentissima sia rimasta priva di credibilità. Ma difficilmente capiranno, sarà molto più facile, per loro, dare la colpa a internet.

 

Comments

  1. Gino Li Causi says

    L’articolo in questione va bene, ma paragonare la militanza di Ogbonna ( parecchi anni ) al Toro e quella di Immobile ( solo le giovanili ) alla Juve mi sembra fuori luogo. Pieno sostegno a Vietti.

  2. Maria Paola says

    Incredibile che in un periodo come questo si possa definire “basso” uno stipendio di centinaia di migliaia di euro…eh già, povero Ogbonna, mica poteva restare al Toro a fare la fame! Per nostra fortuna: nonvale una mazza. Giovane? Ha 25 anni non sedici…non si gioca al calcio fino alla novantina credo…detto questo, buona panca a Ogbonna e Forza Toro.

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