Alvaro Morata martedì sera ha fatto una partita da “lega dei campioni”.
Il ragazzino, quello più giovane di (quasi) tutti ha dimostrato che il pedigree non è una prerogativa solo delle razze canine; cresciuto in un ambiente dove la Champions League è LA competizione, ha fatto una partita da campione: lotta, corsa, belle giocate, ha partecipato a tutti e due i gol e soprattutto l’ha messa, perché quello un attaccante deve fare.
Adesso, come dopo ogni volta che il ragazzo fa una bella partita, si spacca il fronte dei tifosi, chi a favore della recompra, chi no.
Parliamoci chiaro e mettiamo da parte per un attimo le ns simpatie o antipatie per Marotta: senza questa formula saremmo andati a giocarci la Champion’s con Immobile, oppure con Matri, Quagliarella o il bolso Llorente di adesso.
Un altro mondo.
Se vuoi i giovani bravi, quelli bravi davvero o te li allevi in casa o te li vai a comprare, pagando un sacco di soldi.
“Ma così fai da zerbino al Real, manco fossimo la loro squadra B”
E’ vero, ma questo per adesso è il massimo che possiamo fare.
I rapporti di forza economica vedono il Real Madrid avere il coltello dalla parte del manico, e dobbiamo adattarci cercando di trarre il meglio dalla situazione: nella fattispecie avere in rosa uno dei migliori talenti d’europa per due stagioni e guadagnarci, nella peggiore delle ipotesi, una discreta plusvalenza.
Nessuno vuole che diventi la norma, per primo Andrea Agnelli credo, ma la juve ha un progetto solido di crescita economica e del marchio, e a volte la crescita passa anche attraverso dei compromessi, riconoscendo la propria posizione nel mercato e l’altrui forza, non solo dentro al campo.
“Ma la Juve è la Juve e deve spendere”.
Ok. Avete presente la situazione disgraziata del bilancio di Inter e Roma?
Ecco, se anche la Juve avesse continuato a spendere soldi grossi per comprarsi il Diego, l’Amauri, il Felipe Melo di turno oggi staremmo messi come loro: con le pezze dove sapete e la UEFA alle calcagna.
La Champions League è il nostro tallone d’achille, inutile nasconderlo.
Non l’Europa, ma proprio la Champions League e si vede ad ogni partita.
Non mi è piaciuto come abbiamo giocato, perché amo le squadre che impongono il loro gioco sempre e comunque, ma la tattica martedì sera ha pagato e se togliamo lo scivolone di Chiellini il Borussia non s’è presentato mai davanti alla porta.
Ma dal momento che ha una difesa ballerina che di più non si può mi sarei aspettato più arrembaggi, più cattiveria, più gol.
All’inizio ho pensato che l’atteggiamento tattico della Juventus fosse solo per merito del BVB che ha fatto vedere un giro-palla invidiabile a ritmi elevati, ma poi quando nel secondo tempo si sono abbassati quasi subito e la ns strategia è rimasta invariata ho pensato che fosse una precisa indicazione di Allegri, che per adesso ha avuto ragione.
Peccato perché almeno il terzo gol era alla nostra portata e ci siamo andati vicini almeno 2 volte.
Molto bene Bonucci, Marchisio (bravo dopo l’uscita di Pirlo) e ovviamente Morata.
Così così Vidal, ancora troppo svagato (queste devono essere le sue partite) Evrà e Pogbà (ieri in versione “una scarpa e una ciabatta”)
Col 2-1 è ancora apertissima e in Germania sarà una battaglia, ma confido nel fatto che in 20 gg difficilmente la loro difesa può migliorare.