PADELLI 6,5: primo tempo in cui fa quasi da spettatore, ma nella ripresa col Napoli un po’ più operativo deve lavorare maggiormente. Respinge un bolide di Higuain da due passi, è abilissimo sulle uscite alte che salvano il risultato e anche fortunato sulla punizione di Gabbiadini. Perfetti i disimpegni coi piedi.
BOVO 6,5: non sbaglia nulla e sostituisce Maksimovic senza farlo rimpiangere. Perfette le chiusure ed è molto intraprendente quando è il caso di far ripartire la squadra. Deve lavorare per due perchè Peres ogni tanto non è preciso in fase difensiva. Sfiora il raddoppio su punizione.
GLIK 7,5: prestazione monumentale del capitano. La telecronaca di Pardo, per chi l’ha vista ha reso l’idea di cosa fosse stasera Glik, nel senso che ogni palla era sua, ogni colpo di testa era suo, Higuain sistematicamente anticipato e che dire della perla del goal? SPETTACOLARE!
MORETTI 7: un vero muro, dalle sue parti non si passa. Prestazione maiuscola per l’ex Genoa che nel finale di gara con Higuain e Gabbiadini si trova a marcare due pezzi da novanta, non scomponendosi per nulla al mondo. Preciso quando si tratta di far ripartire l’azione. INSTANCABILE.
BRUNO PERES 7: devastante quando parte e lo fa con una facilità che diventa disarmante per gli avversari. Strinic lo soffre per tutto il primo tempo e spesso ricorre all’unico modo disponibile per fermarlo, il fallo. In fase di copertura passa da un primo tempo quasi perfetto a qualche sbavatura nella ripresa dove comincia ad avvertire la stanchezza.
FARNERUD 6: chiamato a sostituire Benassi, ritrova la maglia da titolare e la onora. Ovviamente non ha la velocità e vivacità di Benassi ma fa una gara di tutta intelligenza e posizione, giocando palloni intelligenti sulla mediana, andando spesso ad interrompere le trame avversarie e rendendosi utile sia in fase difensiva che propositiva. Disegna il cross per il goal di Glik.
GAZZI 7: prestazione pazzesca, a centrocampo non molla una virgola mettendo sempre lo zampino in tutte le giocate del Napoli. Ringhia e morde le caviglie degli avversari, facendo un filtro che diventa quasi un muro per i partenopei che ci sbattono sempre contro.
EL KADDOURI 6,5: altra prova da sottolineare per il marocchino che finalmente sembra aver trovato la continuità giusta. Gioca una gara in crescendo che lo proietta, specie nella ripresa a salire in cattedra e servire sistematicamente le punte che ringraziano di avere alle loro spalle un faro che finalmente illumina. Guadagna con un guizzo una punizione che per poco non regala il raddoppio a Bovo (st 47′ BASHA sv).
DARMIAN 7: spinge meno del solito ma dalla sua parte ha due giocatorini niente male che annulla senza troppi problemi strappando applausi: Maggio e Callejon. Perfette le sue chiusure, si vede negare un goal già fatto per il fischio preventivo di Irrati che non concede il vantaggio per il fallo su El Kaddouri.
MARTINEZ 5,5: veloce e imprevedibile a volte anche per se stesso e per i compagni. Dialoga bene con Quagliarella ma spesso si perde, si propone molto fino a sfiancarsi. Si divora il goal dell’1-0 nel primo tempo sparando alle stelle. (st 15′ MAXI LOPEZ 6: entra e fa quello che deve fare, si mette in mezzo al campo a tener palla, prendere falli e far salir la squadra e lo fa da applausi).
QUAGLIARELLA 7: è vero non segna ma la rovesciata che impegna Andujar, anche se viziata da un fallo è da applausi. Al di la di quello fa una gara di una generosità quasi commovente, andando a difendere, fare il centrocampista oltre che l’attaccante. Rischia il doppio giallo, ma già il fatto che fosse li a soffrire con la difesa è da elogiare. E’ rientrato perfettamente nello spirito del Toro. (st 48′ AMAURI sv).
All. VENTURA 8: il voto più alto è per il mister che ancora una volta stupisce tutti andando a togliersi l’ennesima soddisfazione della sua carriera in granata, ovvero di fermare il suo ex Napoli, dopo la maratona del San Mames. A chi si aspettava un Toro scarico e stanco dopo giovedi, Ventura ha risposto proponendo una squadra ancora affamata che non spreca energie nel primo tempo quando il Napoli lo aspetta, confidando nel calo fisiologico della ripresa, che risparmia energie utili per reggere la forza d’urto dei partenopei che nella ripresa premono sull’acceleratore, ma vengono spiazzati addirittura da un calcio d’angolo conquistato da un’azione a centrocampo. Schiera una difesa che non concede nulla, se non qualche calcio piazzato o tiri da fuori nonostante il coefficiente di difficoltà con Higuain, Callejon, Gabbiadini e De Guzzman fosse elevatissimo.