Meglio il “come” del “cosa”

Il Borussia non era certo l’avversario più difficile da incontrare, lo sapevamo: alla fine di un ciclo, in crisi, con una difesa ballerina, con Reus convalescente, con l’attacco declassato al livello “torneo parrocchiale” grazie al passaggio da Lewandosky a Immobile.
Questo è il “cosa”: battere questo BVB.

C’era un solo modo per fallire e mille modi per vincere e passare il turno: la Juventus ha scelto quello più convincente.
La Juventus di Massimiliano Allegri, perché questa è la sua squadra, una squadra che fuori casa fa la partita, comanda il gioco con la tranquillità di chi conosce il proprio valore, una squadra che non si scompone quando perde il giocatore di maggior valore a centrocampo (e fanno 2, con Pirlo all’andata), e per ultimo, ma più importante, che si adatta immediatamente al cambio di modulo, col ritorno della difesa a 3.

Sono solo gli ottavi, ma sembra un sogno perché un carattere del genere, in europa non si vedeva dai tempi di Lippi, e se è vero che il Borussia non è più quello di 2 anni fa, va ricordato che vincere, anche quando è facile, è sempre un merito.
Soprattutto se lo fai “come” lo ha fatto ieri sera la Juve (di Massimiliano Allegri).

Prendiamoci le cose positive: il passaggio del turno, il tavolo prenotato nel ristorante da cento euro, i soldi incassati che ci servono per staccare le altre in Italia e avvicinarci alle grandi d’Europa, un ritrovato Vidal, le conferme di Tevez e Morata, un Barzagli recuperato, una difesa solida (da testare però con attacchi più “allenanti”)

Da ieri sera leggo gioia smisurata e proclami “andiamo a Berlino” manco fossimo Bergomi e Caressa…
Calma, la strada è lunga e la Juve è un’outsider.
Ci sono squadre più forti e NON ce la possiamo giocare alla pari con tutte.
Siamo ai quarti, un gran risultato ma la distanza con le grandi c’è, e rimane evidente e non vi fate ingannare dai toni troppo trionfalistici sentiti ieri in TV (a un certo punto sono sembrati esagerati pure a me… e ho detto tutto…) o letti stamattina sui giornali (addirittura stamattina Crosetti scrive che non si vedeva dai tempi di Sacchi giocare un’italiana così bene in Europa…).
“Guai a chi incontrerà la juve” disse mesi fa Simeone. Aveva ragione: il nostro obbiettivo dopo essere tornati a dominare in Italia dev’essere quello di rompere le scatole in Europa (grazie Angelo per l’idea https://twitter.com/Up_78/status/578342884623028224) a quante più squadre possibile, per poi arrivare, alla fine a tornare a vincere.
Perché è quello che la Juve farà, è solo questione di tempo.
La strada è quella giusta, la società è quella giusta, lo sanno tutti, lo sappiamo noi, lo sanno gli antijuventini e quando vi ricordano che in Europa la juve non vince mai (eh??) e lo fanno sempre più spesso, sempre più forte è perché sanno che il giochino sta per finire.

È solo questione di tempo.

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