Se esistesse un misuratore per la noia, una specie di tester, la settimana che prevede la sosta del campionato causa nazionale starebbe fondo scala come massimo grado.
Lo sanno bene i quotidiani sportivi che si devono inventare qualsiasi cosa pur di riempire le 5o pagine o giù di lì e rispettare i contratti con gli inserzionisti.
Stavolta i direttori hanno dovuto fare poca fatica perché l’aria ha preso fuoco da sola.
Ci ha pensato il medico della nazionale Castellacci col tragicomico errore sulla diagnosi del ginocchio di Marchisio.
E’ vero che non possiamo essere tutti esperti di ortopedia però qualche dubbio mi è venuto quando ho visto Marchisio camminare e guidare dopo l’infortunio, ricordando quella volta che accompagnai all’ospedale e caricai a spalla un compagno di squadra a cui si era rotto il crociato… Ma io non sono un medico e quindi lasciamo fare.
Senza dubbio il ginocchio di Marchisio qualche problema lo deve avere, la lesione non dev’essersela sognata Castellacci, ma l’errore di valutazione è stato così incredibile da risultare comico e così poco scusabile che anche Conte, uno che difende i suoi uomini fino alla morte (ricorderete quando allo stadium osarono fischiare quella pippa di Giovinco) ha ben pensato di inibire il medico e il suo staff dal rilasciare comunicati sulla salute dei giocatori, come a dire “meglio che state zitti perché quando parlate fate solo danni”.
Olè.
Poi è arrivata la questione del numero degli scudetti oscurato allo Juventus Stadium.
Contrariamente a quello che leggo in rete, trovo questa polemica di una noia totale, forse perché mi piace sempre guardare al presente e al futuro.
La questione è semplice: quando viene concesso un impianto sportivo per un’amichevole della nazionale la federazione lo gestisce come meglio crede.
O accetti le regole e gli fai conciare lo stadio a suo piacimento oppure, se non ti sta bene, non lo concedi.
Fine della storia.
La novità a cui non siamo abituati è che la Juventus FC è l’unica squadra italiana ad avere lo stadio di proprietà (almeno fino a quando non crolla…) e questo cambia i rapporti tra federazione e club in casi come questi.
All’estero, dove possedere lo stadio è la regola questo problema manco se lo pongono e probabilmente ci guardano con ironia e tenerezza come si guarda arrivare al traguardo anche l’ultimo cavallo brocco.
La FIGC è gestita da guappi, un gruppo di gente con la faccia brutta, l’alito pesante e le panze in fuorigioco, i classici cattivi scemi dei film di Bud Spencer buoni a nulla ma pronti a tutto.
Contro questa federazione la Juventus FC non si è difesa nell’unico momento in cui doveva difendere se stessa e quei 2 scudetti: nell’estate del 2006.
A meno che non crediate che l’avvocato pagato dalla Juventus FC andò a chiedere la B davvero per evitare il rischio di andare in serie C.
Se invece avete preso per buona questa fiaba ho 2 belle notizie per voi:
1) ehi, guardate in alto, i somari volano!
2) tifate un’altra squadra e quindi, come tutti, parlate di calciopoli non sapendo manco cos’è, un classico.
Gli scudetti 28 e 29 appartengono solo ai tifosi, perché la società li ha lasciati andare con la semplicità con cui si buttano le cose che non servono.
La Juventus è arrivata 32 volte prima (e speriamo tra poco di fare 33), ha vinto 32 campionati; questo non lo può negare nessuno.
Ma di questi 32 glie ne sono riconosciuti solo 30, e siccome facciamo parte di una lega (e a questa lega la proprietà della Juventus FC si è piegata allegramente a 90, 9 anni fa) gli scudetti ufficiali sono 30, e aspettarsi che la federazione portando a giocare la sua rappresentativa nel nostro stadio lasciasse esposto il “32″ era solo un’illusione.
Per questo avrei evitato di dare lo stadio.
Ma io non sono il presidente della Juventus, per vostra fortuna, non sono a conoscenza degli interessi nascosti dietro a certe scelte.
D’altra parte non sono nemmeno ortopedico: infatti non avrei rimandato Marchisio a casa quindi… meglio così.
P.S. Evito volentieri di parlare di Conte.
Se ne parla sempre, sempre troppo e sempre a sproposito.
E’ diventata una guerra di religione tra chi lo ama e chi vorrebbe metterlo sotto con l’auto e come tutte le guerre di religione non è risolvibile oppure lo è, ma solo sterminando tutte e due le fazioni.
Scegliete voi, nel frattempo fatevi coraggio, sabato riprende il campionato.