Chi di calendario ferisce…

Il campionato di serie A è ancora lontano dal cominciare e a quel 24 agosto che segnerà l’inizio dei giochi, mancano ancora più di tre settimane, ma le polemiche, come spesso accade qui in Italia, non mancano di certo. E qual miglior occasione, quale l’uscita dei calendari, ci può essere per scagliarsi contro il sistema, per storcere il naso o per chiedere maggior rispetto e garanzie al computer che ha ignorato le esigenze di alcuni.

È importante precisare come, al di la di alcuni paletti, come l’esclusione delle stracittadine alla prima giornata e il fatto di invertire rispetto all’anno passato la partenza in casa o in trasferta, il computer era libero di stilare il calendario, senza tener conto di teste di serie e impegni infrasettimanali di coppa, come giusto che fosse. E questa volta, il caso ha generato un percorso assai complesso per i Campioni d’Italia, che si trovano ad affrontare nei primi due mesi, quasi tutte le avversarie per il titolo, con partite decisive proprio a ridosso degli impegni infrasettimanali di Champions League. Molto più tenero il computer è stato col Napoli, a differenza di quanto successe due anni orsono, coi partenopei danneggiati a dir loro da un calendario folle.

Chi non ricorda la sceneggiata napoletana di Aurelio De Laurentis dopo l’uscita del calendario 2011/2012, quando il presidente scappò dagli studi di Sky Sport a bordo di uno scooter guidato da un non precisato conoscente (tra l’altro entrambi senza casco) urlando a chi provava ad intervistarlo “E’ incredibile, è meglio che io torni a fare solo cinema… Tutto questo è una cazzata, siete delle merde! Mi vergogno di essere italiano, penso di cambiare paese e cittadinanza”. Reazione motivata dal fatto che il Napoli si sentiva beffato, perché doveva affrontare alcuni big match a ridosso delle prime gare di Champions League, Napoli-Milan dopo il debutto e Inter-Napoli in seguito alla seconda giornata di Champions.

La reazione del presidente partenopeo venne duramente criticata da tifosi e dirigenti delle squadre avversarie, che sembravano quasi esterrefatti dalle esternazioni del numero uno napoletano, definito dai più un piagnone, un lamentoso, dicendo che è assurdo lamentarsi di un computer che stila in modo automatico il calendario, che prima o poi tanto si devono incontrare tutte, ecc.

Ma il calcio è come la politica, dove quel che si dice, vale solo nel momento in cui lo si dice perché proprio quelli che avevano aspramente criticato De Laurentis nel 2011, si trovano oggi nella medesima situazione del presidente partenopeo e  sbottano contro il computer che ha riservato alla loro squadra un calendario piuttosto complicato con diversi scontri diretti a cavallo delle gare di Champions League e un inizio di campionato durissimo.

E cosi l’amministratore delegato, Giuseppe Marotta, che non si ritiene tutelato, non tanto per un inizio di campionato complicato ma soprattutto riguardo ai match a cavallo degli impegni in Champions League ha sentenziato: “E’ il peggior calendario degli ultimi anni. Ci sono molte partite di Coppa vicine a impegni importanti di campionato, come scontri diretti o partite tradizionalmente insidiose. La Lega dovrebbe tutelare maggiormente chi rappresenta l’Italia in Europa, magari inserendo dei vincoli nel computer. Mi rendo conto che è difficile, in alcuni casi forse impossibile, ma ne trarrebbe vantaggio tutto il movimento“.

Ovviamente, di contro, questa volta il Napoli, ben contento del proprio calendario ha invece dichiarato per bocca del suo presidente “Il calendario va benissimo è stato stilato con intelligenza per non avere problemi in Champions League“.

Siamo in Italia, il paese dei piagnoni e delle polemiche, perché i giornali campano su ste cavolate, perché i giornalisti ci sguazzano in queste esternazioni estive, perché quando si prendono delle decisioni c’è sempre chi è contento e chi non lo è, come quando si fischia un rigore a favore o contro. Perché in questo paese siamo tutti uguali, sia che ci si chiami Antonio Conte o Mazzarri, che ci si chiami Marotta o De Laurentis, Moratti o Galliani, finché tutto gira bene, siamo sportivi ed accettiamo le decisioni, ma quando queste ci sfavoriscono in qualche modo, siamo tutti pronti a gridare allo scandalo e scagliarci contro il sistema.

Le societá di calcio e i loro dirigenti, in primo luogo, dovrebbero essere più maturi, anche se spesso sono proprio i tifosi ad esserlo come dimostra il post uscito proprio ieri su questo sito scritto da un gobbo DOC Emiliano LemmaCalendario Juve: nessuna attenuante“, che afferma come a prescindere dal calendario chi è più forte lo deve dimostrare sul campo  affrontando gli impegni di Champions e di campionato entrando in campo per vincere senza le solite polemiche che condiscono il calcio qui in Italia. Bisognerebbe perdere la brutta abitudine di lamentarsi sempre a prescidere, ma anche quella di fare il verso a chi si lamenta perchè il calcio è come la vita “oggi a me e domani a te”, basta aspettare…

 

Comments

  1. Emiliano Lemma says

    Per una volta siamo d’accordo. O no? Vorrei solo tu rimarcassi la differenza di atteggiamento tra Marotta e De Lamentis… Oppure sottolineare come Conte non abbia praticamente detto nulla. E se, infine, fosse toccato al Toro un simile inizio?

  2. Omar Cecchelani says

    Le lamentele di Conte le aspetto alla prima sconfitta in coppa o in campionato quando ci sarà la vicinanza con le partite di coppa… L’atteggiamento e le reazioni dipendono dal carattere dei personaggi, ovviamente De Laurentis è un tipo molto più impulsivo e reagisce d’istinto. Marotta è molto più calmo e quindi dice la stesse cose ma con toni diversi… Ma la sostanza è la medesima

  3. Emiliano Lemma says

    Certo tra il dire che forse dovrebbe esserci più attenzione per chi gioca le coppe e scappare in scooter urlando parolacce non trovo differenze. Ma non mi lamento dai, tanto funziona così con la Juve. Per fortuna saranno anche quest’anno molte più le volte che recrimineranno Mazzarri, De Lamentis, Galliani e Allegri piuttosto che Conte e Marotta

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