Pagelle Torino-Chievo Verona 2-0. Una Maxi vittoria per continuare a sperare…

PADELLI 6: squalifica scampata il numero 30 granata torna a difendere i pali con sicurezza , sbrigando in maniera egregia i pochi pericoli e i passaggi all’indietro che gli offrono questa partita. Non si segnalano parate di rilievo.

MAKSIMOVIC 7: dopo la sua peggior prestazione in granata a Genova sembra essere tornato quello che abbiamo sempre conosciuto e stimato: preciso negli interventi ma soprattutto molto ispirato in fase di costruzione della manovra. Emblematica l’azione del suo goal annullato quando a pochi minuti dalla fine si propone in uno scatto che lo ha portato a ribadire in rete un pallone in posizione di centravanti. Confeziona anche gli assist per i goal di Maxi.

JANSSON 6,5: contiene bene Paloschi in una gara non troppo impegnativa per l’intero reparto difensivo. Non male nel complesso il suo rientro nell’undici titolare (22’ st GLIK 6: si mette a disposizione nel finale di gara per contenere la pochezza dell’attacco clivense e lo fa con l’autorità del veterano)

MORETTI 6: ordinaria amministrazione in una giornata in cui si trova di fronte il buon Meggiorini che non incide particolarmente se non in una occasione. Si fa vedere poco in fase di costruzione della manovra.

DARMIAN 7: gara arrembante per l’esterno che é una vera spina nel fianco dei clivensi. Dalla sua parte il Toro sfonda sempre ed è un instancabile motorino che va anche vicino al goal di testa nella ripresa.

VIVES 6,5: scherato come mezz’ala dalla parte di Darmian è autore di una prestazione maiuscola, rendendosi utile sia in fase di impostazione che di interdizione. Riesce anche a rendersi pericoloso, ma è l’intesa con Darmian che fa ben sperare per le prossime due gare in cui l’afragolese si candida come possibile protagonista.

GAZZI 6: grinta e autorità a centrocampo in una giornata in cui si ha pensato più a costruire che distruggere le trame avversarie.

EL KADDOURI 7: è il vero ispiratore del gioco granata e si ritaglia un’altra giornata da protagonista in cui inventa passaggi e verticalizzazioni mettendo più volte i compagni in condizione di concludere a rete. Quando si accende, il Toro inventa e costruisce, e la bella notizia è che gira quasi a corrente continua e non più alternata come suo solito. (39’ st BENASSI ng: qualche errore ma troppo poco per dare un giudizio)

SILVA 6: prestazione sufficiente per il giovane uruguagio che fa bene la fase difensiva e riesce in almeno un paio di occasioni a far ripartire l’azione. Si rende però protagonista di due errori grossolani in fase offensiva che denotano l’immaturità e la foga di chi ancora deve mangiarne di pagnotte per diventare un giocatore con la G maiuscola. Sfiora un goal pazzesco da metacampo, ma chissà se era voluto? (27’ st MOLINARO 6,5: entra molto bene in partita e mette in campo polmoni ed esperienza al servizio della squadra. Riesce sventare un incursione avversaria e a mettere più di un cross, dimostrandosi più concreto del giocatore che ha sostituito)

MARTINEZ 5,5:  in piemontese si direbbe “pastisún“, il venezuelano gioca la solita gara generosa ma non riesce mai a fare la cosa giusta quando ha la palla buona per fare il mestiere per cui viene pagato, ovvero segnare. Tre mesi di astinenza e quasi nessun’assist la dicono lunga sul suo valore a livello realizzativo, e sulla necessità di crescere ancora molto, anche dal punto di vista dell’intesa coi compagni.

MAXI LOPEZ  7,5: è senza ombra di dubbio l’uomo della provvidenza granata, preso proprio dal Chievo a gennaio per zero euro e divenuto ben presto l’elemento che ha fatto la differenza tra il povero Toro di inizio stagione e la squadra che nel girone di ritorno ha ottenuto risultati da grande del calcio italiano. Due goal da vero centravanti e soprattutto possesso palla e movimenti che a differenza del suo compagno di reparto sono esattamente quelli che una buona punta deve fare. Riesce a tenere alta la squadra, recupera parecchi palloni aerei a centrocampo e diventa letale negli ultimi venti metri. Peccato che l’intesa con Martinez sia ridotta allo zero e non per colpa sua, ma l’essenziale sono i due goal e quasi quasi anche il terzo. A fine gara dice a chiare lettere che il Toro è casa sua, speriamo che nessuno lo sfratti…

all. Ventura 6,5: riesce a mettere in campo una squadra che fa la partita per quasi tutti i 90′ minuti, non inventando nulla di nuovo ma facendo fuoco con quel poco che gli restava di una rosa ridotta all’osso da infortuni e squalifiche. Sopperisce con il grande movimento di El Kaddouri alla mancanza di integrazione alla manovra di Martinez, ma soprattutto impiega Vives in un ruolo che da maggior stabilità alla squadra. Complice un Chievo poco motivato e le sconfitte di Samp e Inter, azzecca la gara e lascia aperta la porta della qualificazione all’Europa League.

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