Addio Carlitos, addio Andrea, e grazie per tutto il pesce

Ad1Os Carlitos.
Ci Mancherai.
Traditore.
Mercenario.

Si sbizzariscono come sempre i tifosi quando un giocatore se ne va.

Chi lo ama e si sente tradito.

Chi lo ringrazia, chi lo odia, chi rimane deluso.

Chi non voleva cascarci e c’è cascato, chi maledice quella volta che s’è fatto mettere il suo nome sulla maglia.

Tevez era (è ancora) uno stipendiato della Juventus FC, ha fatto il suo lavoro più che egregiamente, anzi l’ha fatto alla grande.

Adesso ha deciso di cambiare aria, se lo può permettere, la flessibilità è una bella cosa se sei un giocatore di successo.

Ha fatto il giro d’europa per vedere se riusciva a beccare un altro contratto sostanzioso e poi ha deciso di tornare al Boca, qualcuno c’è rimasto male, pazienza:

Tevez non è stato il primo e non sarà ne l’ultimo.

Ciao Carlitos, grazie di tutto, prego per tutto, arrivederci, buona fortuna, fine delle feste.

Andrea invece lascia alla fine di una carriera straordinaria che l’ha visto vincere tutto e vincerlo più volte.

Alla juve sono stati 4 anni da urlo, splendidi, sempre da leader silenzioso, ma rumorosissimo in campo, dove conta alzare la voce.

Dopo una stagione del genere un cambio è d’obbligo ma è sempre un rischio e ti espone ai classici rischi delle incognite, delle variabili, ma è un azzardo che andava corso altrimenti l’altra opzione era affogare nel mare della gratitudine a oltranza e rinnovare i contratti a giocatori stanchi e/o svogliati.

Ma dopo la vicenda Del Piero s’era capito che questa non sarebbe stata più la linea della società.

Carlitos e Andrea, 2 storie diverse finite alla stessa maniera: uno non aveva più voglia di restare, un altro non ne aveva più e basta.

Giusto cambiare, senza forzare la mano per farli rimanere.

E allora addio Carlitos e Andrea, le maglie e i numeri che avete portato le indosseranno altri campioni, non come voi, diversi ma non per questo peggiori.

Le vostre gesta rimarrano nei nostri occhi, cmq vada, sempre col piacere di aver incrociato per un po’ i percorsi.

“Addio, e grazie per tutto il pesce”.

 

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