10 Ringraziamenti per uno scudetto

Chi scrive è arrivato ormai al suo 18° scudetto eppure ognuno di questi ha una sua storia, una sua importanza, un qualcosa che lo rende storico e unico.

Ma affermare che tutti gli scudetti sono uguali, che “uno è uguale uno“, per citare una frase politicamente di moda in questo nostro Paese dissestato, significa fare un torto alla Storia e, farlo, ancor di più, alle proprie emozioni.

Nella mia memoria di gobbo 41 enne, questo scudetto rientra sicuramente tra i più belli di sempre. Dopo quello del 5 maggior 2002, quello del ritorno al titolo dopo 9 anni di sofferenza nel 1994-95, e dopo quello di un altro, fondamentale e storico, ritorno alla vittoria, lo scudetto n° 30.

I motivi per i quali questo titolo è storico li conosciamo tutti e li riepilogo solo per dare un senso a questo post qualora qualcuno lo leggesse tra quale anno: la sensazione di essere alla fine di un ciclo dopo la finale di Champions; l’addio di 3 pilastri della Juve dei 4 scudetti, ossia Pirlo, Vidal e Tevez; i 12 punti dopo 10 giornate e la sensazione di non dover passare solo attraverso una stagione di transizione, ma da una vera e propria stagione di m…

Invece no, dopo una rimonta assurda, dopo un numero di vittorie impietoso, siamo nuovamente qui a festeggiare, e io sono reduce dalla solita scampagnata in centro tanto per condividere con mia figlia (che, essendo nata a Giugno 2012, è Campione d’Italia da quando è nata…).

Però credo che, oggi più che mai, per questa nuova vittoria, siano necessari dei ringraziamenti, che ho provato ad elencare un po’ di istinto e senza una vera e propria gerarchia:

1. Grazie a Massimiliano Allegri.

Ancor oggi c’è chi soffre di vedovanza e chi ritiene che in panchina ci sia un incapace di successo, molto fortunato e scaltro. Io credo che sia indubbio il fatto che quest’uomo, che sicuramente allena una grande squadra in una grande società, ha due palle così. Ma non voglio entrare nei dettagli tecnici nè soffermarmi sull’importanza di avere alla guida della nostra squadra una persona così razionale, umile, competente e di carattere. No, io voglio dire grazie ad Allegri per un motivo solo: perché, a differenza di chi l’ha preceduto, ha saputo farsi da parte e lasciare noi tifosi liberi di godere senza che l’attenzione vada alle sue frasi sibilline, ai suoi lamenti, ai suoi: “non so se resto”. Due anni fa avevamo un mister che, pur grande e al quale andrà sempre la mia riconoscenza, diceva, a scudetto appena conquistato: “questo gruppo è finito, non si può andare al ristorante da 100 euro pensando di spenderne 10″. Oggi abbiamo un mister che dice: “abbiamo iniziato a costruire qualcosa di importante e ora, con la società, cercheremo di fare in modo che si possa crescere anche in Europa. Io non sono uno che scappa”. Grazie, mister!

2. Grazie alla nostra dirigenza.

Dirigenti come Andrea Agnelli, come Beppe Marotta, come Fabio Paratici e come Pavel Nedved non li ha mai avuti nessuno. Sono competenti, appassionati, innamorati della Vecchia Signora, accorti, determinati e talvolta anche incazzati. Si sono visti affidare una società da ricostruire, con un fatturato bassissimo, con una squadra reduce da due settimi posti, fuori dall’Europa e che stava anche diventando simpatica. Si sono presi delle responsabilità incredibili: dall’assunzione di un allenatore senza esperienza al licenziamento di una bandiera come Del Piero, passando dall’ingaggio di un mister che godeva di scarsa stima nell’ambiente e andando a creare una macchina da guerra in campo e nei bilanci. Grazie davvero!

3. Grazie ai nostri uomini veri.

Ci sono bandiere che, realizzando la rete del 2-2 in una partita contro il Torino in casa, perdono 2 minuti a festeggiare sotto la curva e altre che mettono la faccia davanti alla telecamera e mandano messaggi chiari e decisi allo spogliatoio, stimolandolo a tirare fuori le palle e scatenando una reazione di orgoglio che ha portato ad uno scudetto fantastico. Ci sono i Totti e i Buffon e ci sono la Roma e la Juve. Ma non è solo a Buffon che voglio dire “Grazie!”. Lo voglio dire a quei giocatori, a quegli uomini, che rappresentano la Juventus dei cinque scudetti: Bonucci, Barzagli, Evra, Marchisio, Chiellini. Gente che meriterebbe non una stella davanti allo Stadium, ma una statua… Grazie, Campioni!

4. Grazie a chi ci ha lasciato ma è sempre con noi.

Ricorre oggi il 21° anniversario della scomparsa di Andrea Fortunato. Poi ci sono Ale e Ricky. Gaetano Scirea. I 39 angeli che hanno perso la vita per una partita di calcio. E ci sono Sivori e Charles, indimenticati eroi in bianconero. Grazie, ogni vittoria è anche per voi.

5. Grazie a chi fa grande la Juve, ogni giorno.

I tifosi. Quelli che vanno allo Stadium nonostante i prezzi al limite della follia. Quelli che pagano le tessere JMember o Premium Member solo per dare un contributo. Quelli che acquistano il materiale originale, nonostante il momento economico del Paese non favorevole. Quelli che pagano gli abbonamenti a Sky, a Mediaset e il canone Rai e nonostante tutto si devono sorbire giornalisti tifosi che, a parte rare eccezioni, odiano la Juve, ne mettono in discussione le vittorie e non fanno neanche nulla per nasconderlo. Quelli che, ogni volta che gioca la Juve, partono dalla Sicilia, dalla Calabria, dalla Puglia, dalle Marche, dalla Toscana, dalla Svizzera, anche da Malta per sostenere la Vecchia Signora. Non dimentichiamolo, la Juve sono loro, la Juve siamo noi!

6. Grazie a chi ha la memoria corta e la fede traballante

Sono una parte dei tifosi, quelli che li senti dire: “io sono stufo di vincere solo scudetti”, sono quelli che infestano i social con i “da juventino”, quelli che non vedono l’ora che la Juve perda, o pareggi, una partita, per insultare Allegri. Quelli che “Pogba, Morata, Rugani e Khedira li ha presi Paratici mentre Hernanes, Lucio, Anelka e Giovinco li ha presi Marotta”. Quelli che rimpiangono Moggi e i tempi in cui i migliori giocatori al mondo venivano da noi e non si accorgono che il mondo, nel frattempo, è cambiato. Quelli che: “il Milan prende Menes e Torres, noi Tevez e Morata, che non li voleva nessuno”. O quelli che: “Ci spaventiamo per i 31 milioni di Iturbe, che è un campione” e “prendiamo il paracarro Mandzukic mentre la Roma prende Dzeko”…e potrei continuare per ore. Grazie, davvero, anche a voi, che oggi state festeggiando come noi, ma non siete affatto come noi.

7. Grazie ai nostri avversari e ai loro tweet da perdenti

Si narra che Conte appendesse, negli spogliatoi di Vinovo, i ritagli di giornale riportanti le dichiarazioni degli avversari della Juve. Sempre spavaldi, loro, prima di  giocare, sempre silenzi e abbacchiati al triplice fischio. Sono i Nainggolan, i Reina, il fratello di Higuain, i Frey e molti altri ancora. Gufano la Juve e poi finiscono le partite tra le lacrime. O vivono esperienze paradossali come quella del giocatore belga: decine di dichiarazioni anti-juve e poi finisci per regalarle lo scudetto… Grazie davvero a tutti voi, perché tutti sanno che lo spogliatoio della Juve, fatto di uomini veri, si alimenta delle vostre accuse, delle vostre provocazioni, dei vostri tweet da bimbiminchia. E poi vincono, mentre voi…

8. Grazie alla Famiglia.

Si sono recentemente celebrati, tra l’altro con una bella mostra, i 90 anni di proprietà della Juventus da parte della famiglia Agnelli. Sono numeri unici che testimoniano il legame indiscutibile tra gli eredi del Senatore Giovanni Agnelli e la Vecchia Signora. Un legame indissolubile e che fa pensare quasi con pena (si fa per dire) alle gloriose società di calcio che passano nelle mani di sconosciuti asiatici o scaltri americani…

E quindi grazie, Famiglia Agnelli. Sapervi al nostro fianco ci dà fiducia e tranquillità. Vedere il Capo Supremo, John Elkann, allo Juventus Stadium con la maglia bianconera addosso ci fa pensare che, forse, per un po’ non ci saranno guerre tra i rami della famiglia e la Juventus non rappresenterà un’arma di ricatto o uno strumento degli uni contro gli altri. Facciamo che Calciopoli  è archiviata (ma non rimossa). Facciamo che nessuno ha mai affidato la nostra Juve a Cobolli Gilli, Blanc e Alessio Secco.

9. Grazie a Moratti, Berlusconi, Sensi…

Sì, grazie anche a voi. Perché in questi anni è ancor più evidente come la Juventus sia qualcosa di unico, in Italia e non solo. Una società che sa coniugare successi sul campo e conti in ordine senza dover attingere alle pur ricche casse della proprietà. Se in Italia avessimo una classe giornalistica con un minimo di onestà intellettuale la cosa sarebbe evidente a tutti, ma non lo è. Che io ricordi, la proprietà ha messo soldi, negli ultimi 30 anni, solo in 2 occasioni: nel 1990, quando fu necessario provare a contrastare, con degli acquisti importanti (Baggio, Hassler, Koeler, Di Canio, Julio Cesar eccetera), allo stradominio del Milan di Berlusconi, che comprava chiunque e a qualunque prezzo. E nel 2011, per rimediare ai disastri post-calciopoli e post gestione dissennata dei già citati Cobolli e Blanc. Poi, stop. La Juve della Triade vinceva ovunque senza che la proprietà mettesse un euro. La Juve di Andrea fa lo stesso e anzi, chiude pure in attivo il bilancio nell’anno in cui la squadra torna in finale di Champions. A Milano, invece, terminati i miliardi che Berlusconi e Moratti mettevano nelle casse della società ogni anno, sono venute fuori le reali capacità di dirigenti, allenatori e giocatori. Ma ovviamente nessuno lo dice…tanto ora arrivano i cinesi!

10. Grazie ai giornalisti sportivi e non

L’ultimo grazie è proprio per voi. Per Zazzaroni, Cerqueti, Antinelli, Mazzocchi, Caressa, Bergomi, Mangiante, Mauro, Pistocchi, Sacchi, Sconcerti, Varriale .Mura, Laudisa, Caputi, Ormezzano, Ferrari, Verdelli, Palmeri, Genta, Garanzini, Oddenino e molti altri ancora, che davanti alla tv pagata da tutti per legge (Rai), o con salati abbonamenti (Sky e Mediaset Premium), o ancora dalle colonne dei quotidiani sportivi e non, non vi sforzate neanche più di apparire imparziali, di  mostrare un minimo di deontologia professionale. Odiate la Juve e lo fate sapere, senza vergogna alcuna. Anzi, talvolta vi indispettite per la “violenza” delle reazioni di quei 14 milioni di tifosi della Juve che, grazie a Internet, riescono perlomeno a far sentire la propria voce.

Ieri Caputi, subito imitato da Varriale (hanno lo stesso autore o, semplicemente, lo stesso cervello?), twittavano:

varriale

 

pensando di essere talmente furbi da essere riusciti a nascondere la loro ironia da quattro soldi.

E’ grazie a voi e al vostro modo di fare giornalismo che oggi il calcio italiano è ridotto come è ridotto. Certo, non è solo colpa vostra. Certi presidenti, per dire, hanno colpe anche maggiori. Ma il giornalismo nasce per dare voce alla verità, per smascherare trame oscure e losche, per fottere il potere. Certo, ci sono sempre stati, e sempre ci saranno, i giornalisti che oggi chiamiamo “acchiappa click”, che pur di accumulare click pubblicitari o retweet da chi è facilmente influenzabile (il tifoso), però un tempo c’erano pure gli altri, quelli ai quali si deve, ad esempio, il caso Watergate.

Nessuno pretende che ci siano dei novelli Bob Woodward e Carl Bernstein con i capelli lunghi di Zazzaroni o lo sguardo intelligente di Pistocchi, ma perlomeno i poveri tifosi napoletani, romanisti, interisti e granata meriterebbero di più. Meriterebbero dei giornalisti che dicessero loro la verità, è cioè che se la Juve vince sempre e le vostre squadre annegano nella cacca la colpa non è degli arbitri o dei poteri forti (tipo Lega Calcio e Figc?)  ma solo perché è superiore, in campo e fuori.

Invece no, alimentate la frustrazione e lo fate in modo poco professionale, rosicando e infamando, spesso copiando e incollando immagini e frasi presi su Twitter o su Facebook, senza mai verificare le fonti.

Ma di tutto questo vi dobbiamo ringraziare, perché oggi che possiamo rileggere i vostri pensieri illuminati (Dybala come Iturbe, Michu meglio di Morata, Dzeko fenomeno, Allegri fallisce sempre al secondo anno, lo vince la Roma, l’Inter ha una profondità della rosa che la Juve non ha…) e farci delle grasse risate. E godere, godere, godere.

E allora, grazie, grazie davvero. Perché anche oggi, e come ogni giorno, essere un gobbo è la cosa più bella del mondo. Campioni d’Italia. 34. #FinoAllaFine

 

 

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>