Il modello Borussia Dortmund, unico sostenibile

Borussia Dortmund yellow wallMentre, con grande amarezza, la parte granata di questo blog pensa ai torti arbitrali subiti dal Toro nei derby, noi continuiamo a parlare di cose serie. O almeno ci proviamo.

La rete, e twitter in particolare, sono strumenti eccezionali per comprendere il modo di pensare delle persone. Seguire su twitter i profili di centinaia di tifosi di Juve e Toro ci consente di conoscerne le varie posizioni relative alle proprie squadre e società. Tra i tifosi della Juve, archiviata o quasi la pratica 31° scudetto, tiene banco la discussione relativa ai top player.

L’eliminazione dalla Champion’s è stata frustrante, non tanto per il risultato quanto per il senso di manifesta inferiorità da cui i bianconeri si sono sentiti pervasi. Ma le semifinali di Champion’s League hanno stravolto tanti ragionamenti e scatenato nuove discussioni.

Dopo la prima semifinale, quella in cui il Bayern Monaco ha annichilito il Barcellona, scrissi un post intitolato: Al Barcellona mancano i top player. Come alla Juve. Molti mi hanno criticato, online e offline, dicendo che il Bayern in realtà i top player li ha e li ha pagati anche tanto e che senza non si va da nessuna parte. Poi è arrivata la seconda semifinale, quella del Borussia Dortmund contro il Real Madrid e qualcuno ha rivalutato il mio punto di vista.

Il senso del mio ragionamento è, in breve: inutile pretendere dalla proprietà spese folli: il modello PSG o City non è applicabile e, fino a prova contraria, non porta ai risultati attesi. Il modello tedesco è diverso e il nostro può esserlo ulteriormente. Nessuno può vincere senza campioni, sia chiaro, ma non c’è scritto da nessuna parte che riempiendosi la squadra di Tevez, Nasri, Tourè, Dzeko e Aguero si riesca poi davvero a raggiungere i risultati sperati. Soprattutto, le società serie, e la Juve lo è a pieno titolo, sono delle aziende che devono rispettare le regole e gli equilibri finanziari.

Mi meraviglio di come i tifosi ancora non comprendano come il calcio sia cambiato. Ci deve essere una proporzione tra entrate e uscite e solo aumentando il fatturato si possono aumentare le spese. La Juve ha avuto un robusto aiuto dalla proprietà, dopodichè ad Andrea Agnelli è stato detto che avrebbe dovuto cavarsela da sè. E nel momento in cui si aumentano gli introiti derivanti da Stadio e partecipazione a Champion’s League, oltre che da merchandising e sponsor, allora è possibile spendere qualcosa in più. Ma sempre tenendo presenti gli equilibri necessari.

Il monte stipendi è uno di questi: è vero che comprare un Robin Van Persie ti costa, facendo i conti della serva, quanto Giovinco, Peluso e Isla messi assieme, ma non è così che funzionano le cose. Intanto perchè i gregari in una squadra sono indispensabili (e non si può avere una rosa di 14 giocatori…) e poi perchè negli equilibri di una squadra 8 milioni di euro di ingaggio hanno un peso differente se vengono assegnati ad un giocatore o a tre.

Il modello Borussia è diverso. E’ funzionale e ammirevole. Come ben raccontato nel post di Senzaudio il Borussia è passato, in 7 anni, dal quasi fallimento alla finale di Champion’s League.  I gialloneri avevano fatto il passo più lungo della gamba e, tra ingaggi folli e risultati sportivi mediocri, si trovarono sull’orlo del fallimento.

La squadra viene rifondata e i risultati iniziano ad arrivare. Lo stadio è sempre pieno e la squadra esprime un gioco entusiasmante. Grazie ad un giovane e preparato tecnico, Klopp, 45 anni oggi, e a giovani giocatori scovati in tutta Europa che rispondono ai nomi di Sahin, Schmelzer, Gotze. Scovati, acquistati per due soldi, fatti crescere nel vivaio e poi lanciati in prima squadra, senza paura. I giocatori “già fatti” comprati dal BVB per pochi milioni di euro hanno completato il mosaico. Pensate un po’ che il fenomeno Lewandowski è stato pagato, assieme a Piszcek, 4,75 milioni di euro!

Oggi il Borussia può permettersi di vendere Goetze al Bayern a 37 milioni di euro e, forse, fare altrettanto per Lewandowski. Senza che si gridi allo scandalo. Si incasseranno tutti quei soldi per continuare ad alimentare il ciclo virtuoso instaurato con tanta sagacia.

Questo intendo dire quando parlo di progetto realizzabile, di top player da scovare prima che diventino tali. Perchè riempirsi la bocca dei nomi che i giornalisti ci danno in pasto ogni giorno per vendere i giornali (Suarez, Robben, Ibrahimovic, Sanchez e via discorrendo) quando sappiamo che 1. non arriveranno mai 2. forse è un bene che non arrivino.

Tutti oggi sappiamo che Vidal è un top player assoluto. Eppure quando è stato acquistato non era affatto un top player. Discorso ancor più vero per Pogba. La Juve fu ad un passo dall’acquisto di proprio di Lewandoski. Se fosse stato acquistato, oggi sarebbe lui il top player dell’attacco bianconero da affiancare a Vucinic e Llorente. Con pochi soldi e uno stipendio normale.

Questo è il modello da seguire. Se arrivassero più Vidal (ovviamente non è facile scovarli) e meno Anelka allora competere con le grandi di Europa non sarebbe impossibile. Però ve lo immaginate cosa avrebbero detto i tifosi incontentabili di fronte all’acquisto di uno sconosciuto Lewandoski? Ecco, ci facciamo sfuggire Van Persie e compriamo questo sconosciuto.

Delle due l’una: o la società smette di dar retta ai tifosi o i tifosi diventano più maturi.

 

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