Torino – Juventus 0-2. Il derby sponda Juve

Juventus DerbySembrava avviato ad un incolore pareggio, il bagnatissimo derby della mole e invece nei dieci minuti finali accade di tutto. Il Toro recrimina per una trattenuta in area di Bonucci su Jonatas che poteva benissimo venire punita con il penalty. Cambio di fronte e le trattenute diventano tre, in contemporanea, a danno dei giocatori bianconeri.

Il Toro, inspiegabilmente e come gli accade da parecchie partite a questa parte, molla nel finale e la Juve, cui andava bene anche il pareggio, è troppo esperta e forte per non approfittarne. Marchisio serve Vidal smarcato a 23 metri dalla porta il quale infila un angolatissimo tiro alle spalle di Gillet. Pochi minuti dopo, espulsione di Glik, cui l’aver rovinato la partita al Toro all’andata evidentemente non ha insegnato nulla e Toro al tappeto: punizione di Pirlo, sponda di Quagliarella e goal di Marchisio, sempre più uomo derby.

Una partita decisamente disturbata dalla pioggia e tatticamente molto studiata dai due tecnici. La Juve provava a fare la partita con una tattica a tratti fastidiosa: il modulo 3-5-1-1 sarà anche molto equilibrato ma è davvero poco funzionale, specie quando Vucinic è in una di quelle giornate in cui sembra avere le sue cose.

Marchisio, inoltre, nonostante il cuore e il goal è decisamente fuori forma e necessita più di qualunque altro giocatore di un periodo di meritato riposo. Con questo modulo, Vucinic e Marchisio si trovano costretti a dialogare in modo strettto e spesso inconcludente

Il Toro ha fatto una gara dignitosa, l’unica possibile, cercando di mettere il cuore e la grinta per colmare il cospicuo divario tra le due squadre. Lo dice la classifica, il fatturato, il monte ingaggi delle due società. Se non fosse stato vittimma delle solite amnesie finali forse avrebbe strappato un meritato pareggio.

Ora manca un punto che verrà conquistato domenica, 5 Maggio allo Juventus Stadium contro il Palermo. Saranno 31 scudetti. Un risultato eccezionale per una società che è stata affondata nel 2006 nel modo che tutti sappiamo e che sta ricostruendo la sua potenza anche in campo internazionale.

Le pagelle di Torino – Juventus

Buffon: 6. Solita giornata di semi riposo per lui

Bonucci: 6,5. Gara attenta e precisa, peccato per la trattenuta su Jonatas che poteva costare cara

Barzagli: 6,5. Solita prestazione senza alcun affanno

Chiellini: 6. Un paio di errori che però non inficiano la prestazione

Lichsteiner: 5. E’ stanco e, per questo, spesso impreciso. In particolare nei cross, sempre prevedibili e, per questo, intercettati dai difensori

Asamoah: 6. Meglio di altre gare. Varia un po’ le soluzioni e dribbla anche verso l’interno. Ancora lontano dalle prestazioni pre-Coppa d’Africa

Pirlo: 6,5. Meggiorini gli sta incollato e lo disturba spesso. Lui disputa una gara accorta e di sacrificio

Pogba: 7,5. Avesse anche fatto goal, come stava per fare, avrebbe meritato 8. E’ leggero, potente, preciso. Forte. E a 20 anni…

Marchisio: 6. Prestazione ancora negativa poichè è decisamente affaticato, pare abbia problemi fisici e il nuovo ruolo non lo aiuta. Però quando c’è da risolvere la partita lo fa: prima appoggia a Vidal che segna l’1-0 e poi si fa trovare sotto porta e incassa per il 2-0

Vidal: 7. Goal fenomenale, partita di fatica in cui ha pensato a tenere a bada la grinta degli avversari. E’ un campione assoluto, il giocatore più forte di questa squadra.

Vucinic: 5. E’ in una di quelle giornate in cui fa veramente arrabbiare i tifosi, anche quelli che credono fortemente in lui. E’ fatto così. E’ comunque un giocatore importante. Il ruolo, anche nel suo caso, non aiuta. Non trova nessuno che va in profondità, trova sponde, imprecise, solo in Marchisio

Quagliarella: 6,5. ottimo l’assist per il raddoppio della Juve

Peluso: S.V.

Caceres: S.V.

Allenatore, Antonio Conte: 6.5. Perchè insistere su questo modulo? Forse perchè, alla fine, i 3 punti li porta a casa. Forse perchè ribadisce, con queste scelte, di non ritenere le altre punte degne di una squadra di vertice. E c’è Pogba da far crescere e far giocare. Alla fine ha sempre ragione lui.

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