Arbitro, noi non scendiamo in campo: si presentano alla partita ma non giocano | 3-0 a tavolino
![Il terreno di gioco dello stadio Marassi - Lapresse - Faziosi](https://www.faziosi.it/wp-content/uploads/2024/12/Il-terreno-di-gioco-dello-stadio-Marassi-Lapresse-Faziosi.jpg)
È davvero incredibile quello che è successo. Un gesto dai molteplici significati che avrà sicuramente delle conseguenze.
In attesa di capire se questo sport sia davvero pronto a cambiare, esistono gesti dai molteplici significati che ci ricordano molte cose. Prima di tutto il rispetto. Quello che è successo in campo (o forse sarebbe meglio dire quello che non è successo) può essere un monito per tutti.
Non solo una protesta ma un segnale ancora più forte per far capire a tutti che ci sono delle regole e dei valori da seguire prima ancora di scendere in campo per dare il via alla contesa. Avranno pensato questo i giocatori e i tanti tifosi presenti sugli spalti.
Probabilmente non tutti saranno stati d’accordo ma ciò che conta è il messaggio che è stato portato metaforicamente al centro del campo. Anche e soprattutto in virtù di una certa carica è possibile far valere i propri diritti e interrogarsi su quale strada stia prendendo questo sport.
Siamo ormai abituati a sentirne di ogni ma questa volta possiamo raccontare un lieto fine, se così si può definire. Almeno per chi crede in uno sport più vicino alla gente e finalmente rispettoso dei suoi principi.
La squadra non scende in campo
Come riportato dall’ANSA nel campionato di terza categoria sarda è avvenuto l’ennesimo episodio di razzismo, questa volta però la squadra ha deciso di compiere un gesto molto coraggioso.
Come si legge sul portale tuttocampo infatti il presidente della Gymnasium di Sassari Fabrizio Usai ha voluto denunciare l’accaduto, decidendo di non far scendere in campo la propria formazione dopo gli episodi di cui è stato vittima il tesserato Ba qualche giorno prima.
![La foto di gruppo della Gymnasium - Instagram - Faziosi](https://www.faziosi.it/wp-content/uploads/2024/12/La-foto-di-gruppo-della-Gymnasium-Instagram-Faziosi.jpg)
Contestata la decisione del giudice sportivo
“In settimana è arrivata la comunicazione del giudice sportivo che non ha preso provvedimenti visto che ha confermato la partita a porte chiuse per la squadra di casa ma ha sospeso la pena. Non ci interessano vittorie a tavolino o penalizzazioni per gli avversari – ha spiegato la Gymnasium -, che oltretutto sono stati dalla nostra parte difendendo il nostro giocatore ma serve un segnale perché questi episodi non debbano più ripetersi”.
La risposta più efficace è arrivata sul campo. La Gymnasium non è scesa in campo, organizzando un pranzo per gli avversari. Il presidente Usai si è detto pronto a ritirarsi dal torneo se non cambieranno le cose e non ci sarà un seguito alla campagna di sensibilizzazione, per ora isolata.